BERLUSCONI ASSOLTO

Berlusconi e D'Ambrosio - Il problema non é "Mani Pulite" ma quell'avviso di garanzia durante il G7 a Napoli, un siluro all'Italia

di 

L'ASSOLUZIONE -
BERLUSCONI - D'AMBROSIO


La Corte di Cassazione ha mandato assolto Berlusconi "per
non aver commesso il fatto" nel processo per tangenti
Fininvest alla Guardia di Finanza, ampliando cioé il giudizio
della Corte di Appello che aveva motivato l'assoluzione per
prescrizione.

L'on. Berlusconi ha preso carta e penna scrivendo al Corriere.
Oltre all'onorabilità personale ha toccato gli aspetti politici
- poco dopo quel fatto venne il famoso "ribaltone" del
Governo - e quello che ha definito l'accanimento di parte della
Magistratura per fini politici.

Il Procuratore di Milano D'Ambrosio ha replicato per le rime.
Oltre a sottolineare come in Italia ci siano a garanzia dei
cittadini tre gradi di giudizio, ha rivendicato il merito di
"Mani Pulite" nel far emergere e battere il malcostume
che minava la democrazia.


IL PROBLEMA E'
DIVERSO - PREMESSE


Il problema é diverso.

Premettiamo
che siamo sempre stati dell'idea - dicendolo e scrivendolo
ogniqualvolta se ne presentava occasione - che
la legge italiana non basta per chi ruba nella o alla Pubblica
Amministrazione.

In questi casi occorrerebbe la legge araba, cominciando dal
taglio delle mani e procedendo nel caso di recidività.

Premettiamo ancora che nei nostri giudizi che riguardano le
Istituzioni e l'interesse generale non ci interessa
assolutamente niente il colore politico di chi le rappresenta.
Non ci va il malvezzo di quanti non sanno distinguere tra
passione politica e rappresentanza istituzionale.

Fatte queste premesse, andiamo a Napoli.

NAPOLI:
UN SILURO ALL'ITALIA


Quando venne recapitato a Napoli, durante il G7, l'avviso di
garanzia, un siluro all'Italia, all'on. Berlusconi, Presidente
del Consiglio con la pubblicazione in contemporanea sul Corriere
della Sera, amplificando, in tutto il mondo, la cosa, dedicammo
un commento in prima pagina del giornale più diffuso della
provincia con il tricolore nel titolo. 

In buona sostanza scrivemmo che non entravamo nel problema della
colpevolezza o meno - su questo avrebbe valutato la Magistratura
- ma, da italiani, sentivamo
profondissima l'umiliazione della figura che non solo il
Presidente Berlusconi ma l'intero Paese aveva fatto con
quell'avviso recapitato in pieno vertice mondiale. 

Scrivemmo infatti che non sarebbe cambiato nulla notificare
l'avviso di garanzia qualche ora dopo, a G7 finito, quando gli
altri Capi di Stato erano in viaggio verso casa loro.
Non sarebbe cambiato nulla, certo,
giuridicamente parlando.

Politicamente invece sarebbe stato ben diverso. 
l
Non é possibile nel modo più assoluto pensare che chi ha
disposto la notifica dell'avviso di garanzia in quel momento e
in quel modo non avesse valutato le conseguenze, internazionali
e di politica interna. 

Se lo ha fatto ha compiuto un errore
clamoroso. 

Se non lo ha fatto, pur ovviamente risultando minore
la censurabilità, si é rivelato non all'altezza della delicata
funzione ricoperta.
l
Non é possibile nel modo più assoluto pensare che il
Corriere della Sera  abbia ricevuto notizia e dettagli da
qualche donna delle pulizie alla cui vista, la sera prima, spolverando, si
era magari offerta in bella mostra su una scrivania di Palazzo di
Giustizia copia dell'avviso... 

Quelli che sapevano non erano un
reggimento e neppure un battaglione ma neanche un plotone e,
naturalmente, tutti addetti ai lavori. Sarebbe stato giusto
indagare su questa violazione del segreto istruttorio e sulle
motivazioni di uno scoop che, oltre a tutto, valeva oro.

NON E'
QUESTIONE DI MANI PULITE!


Allora la questione, dott. D'Ambrosio, non é Mani Pulite. 

Al pool va dato merito, e gli é stato dato, per questa
operazione. E glielo diamo, alla luce della nostra
considerazione precedente sulle pene secondo legge italiana e
secondo legge araba. 

Questo anche se non si possono dimenticare quegli innocenti
che si son fatti la galera sol perché erano dei
"politici" quando assurdamente vigeva il teorema che per forza di cose
tutti i politici erano dei disonesti. (Politici, per inciso,
abbastanza a senso unico quanto a colore politico ma questo, che
taluni hanno assunto come argomento a critica dei magistrati,
può avere altra motivazione, e va pure detto. Può dipendere
infatti da quello che ai
magistrati perveniva o veniva fatto pervenire da chi in qualche
modo era
interessato).

Confermiamo, per quanto ci riguarda, i giudizi espressi
pubblicamente allora e prima richiamati. 

Adesso perché la questione giudiziaria si é chiusa, certo
con un giudizio conclusivo di innocenza che costituisce
obiettivamente un'aggravante del misfatto napoletano, ma non
soltanto
perché l'on. Berlusconi é
stato giudicato innocente.

Il giudizio non sarebbe cambiato e non cambierebbe infatti anche se
ci fosse stata una sentenza di colpevolezza, perché a Napoli con quell'avviso
di garanzia così "tempestivo" sebbene tranquillamente
notificabile solo poche ore dopo a leaders ripartiti e occhi del
mondo intero non più puntati sul Vesuvio, era stato spedito un siluro, e che siluro,
soprattutto al nostro
Paese.

MA SI
PUO' SAPERE ORA CHI E' STATO?


Resta una domanda: ma si può sapere ora chi - persona non
Istituzione, non genericamente "la Procura" -, ebbe
quella sciagurata idea?

Ci siamo rifiutati allora, e ci rifiutiamo ancora, di credere a
una sorta di "disegno politico" - salvo la
"tempestiva" pubblicazione sul Corriere che se per il
giornale può essere stato solo scoop giornalistico, sia pure a
spese del nostro Paese, sull'informatore restano forti dubbi...
-. 

A distanza di anni, a capitolo giudiziario chiuso in Cassazione,
sarebbe però giusto che chi decise, di fatto, la
spettacolarizzazione mondiale della notifica dell'avviso di
garanzia, avesse l'onestà intellettuale di assumerne
pubblicamente la responsabilità, anche eventualmente
confermando la tuttora ritenuta bontà di quella sua scelta
fornendone le motivazioni, scelta pur considerata errore da
molti e persino da avversari dell'on. Berlusconi, Questa, dott.
D'Ambrosio, sarebbe coerenza con "Mani Pulite" e con
l'aspirazione della trasparenza eretta a sistema quotidiano di
vita.
***
GdS 21.10.01


Torna
a Italia e Mondo