LA VENDITA DEL TEATRO SOCIALE, OGGI PEDRETTI, DI SONDRIO




L'ASSEMBLEA DEI PALCHETTISTI DEL 3.3.1940


L’assemblea ordinaria dei palchettisti, soci della “ Società del
Teatro “, si ritrovò il giorno 3 marzo 1940, alle ore 14,
convocato dal Presidente Dott.Giuseppe Sertoli, figura molto
nota di grande medico di Sondrio, il mitico “ Sertulun “, per
decidere le sorti del Teatro Sociale.

Si doveva discutere sul progetto di cessione della proprietà del
teatro che “…è da oltre un anno in istato di non agibilità in
quanto si sarebbero dovuti attuare lavori, secondo le
indicazioni della Commissione di vigilanza, per una somma
superiore alle 70.000 lire che non avrebbero portato nessun
aumento nella capienza e nessuna possibilità di migliore
utilizzazione, tanto che la Assemblea del 1938 ha ritenuto di
astenersi da ogni spesa e di attendere eventuale diversa
sistemazione “. Sistemazione che si era presentata in quei
giorni con la richiesta di acquisto dello stabile da parte del
Signor Celestino Pedretti.

L’alternativa era di sciogliere la Società (che costituitasi il
19 giugno 1820 per la costruzione del Teatro, successivamente ne
curò l’amministrazione fino appunto al 1940) e procedere alla
costituzione di un nuovo Ente per la trasformazione e la
gestione del Teatro.

I palchettisti, “ritenuta l’opportunità di addivenire alla
cessione della proprietà sociale”, all’unanimità di voti
decisero”… di addivenire al perfezionamento delle trattative per
la cessione alle migliori condizioni e sotto il vincolo della
destinazione a “Cinema-teatro” ampio e decoroso”.

32 LE QUOTE DI
PROPRIETA'. I SOCI


La comproprietà del Teatro Sociale era costituita da trentadue
quote, trentadue palchetti. Due quote erano di proprietà del
Comune di Sondrio, mentre le altre erano, una per ciascuno a
delle seguenti famiglie : Benvenuti, Guicciardi, Longoni,
Quadrio, Merizzi, Paribelli, Marlianici, Orsatti, Polatti,
Buzzi, Viganò - Sertori, Sertoli , Guicciardi , Romedi, Sertoli,
Rota, Polatti, Bonfadini, Robustelli, Del Felice, Facetti,
Roscio, Sertoli, Boccardi, Trippi, Buzzi, Gianoli, Sertoli,
Foppoli e Cao, Lavizzari (alcuni cognomi sono presenti più volte
in quanto fra i palchettisti figuravano rami diversi di stessa
famiglia).

LA VENDITA DEL
20.8.1940 (IL COMUNE NO)


A seguito di laboriose trattative, si giunse al perfezionamento
della compravendita davanti al notaio Dott.Giuseppe Lavizzari in
data 20 agosto 1940, n.10540 di repertorio.

Tutti i palchettisti vendevano (a novemila lire a palco) ai
Signori Celestino Pedretti e Giuseppe Grolli le loro quote di
proprietà, mentre il Comune di Sondrio per la sua parte di 2/32
si riservava il diritto “… di due palchetti o recinti di quattro
posti cadauno ubicati lateralmente ognuno al palco o recinto di
centro riservato all’Ecc. il Prefetto della Provincia “ del
futuro nuovo teatro, la cui trasformazione il Comune stesso
favoriva “ …oltre che per dar decoro alla città, per rispondere
alle precise direttive del Regime che vuole siano incrementate e
valorizzate sempre più le manifestazioni di carattere artistico
e culturale” .

L’atto sanciva quindi la fine del vecchio glorioso Teatro
Sociale (ne è rimasta solo la facciata del Canonica!), il cui
ricordo rimane ancora vivo nella memoria di un sempre più
sparuto numero di sondraschi.

Antonio Del Felice

Gds - 8 VI 2002

                       

                       




                                            



                                             

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Antonio Del Felice