MOLA: Rachele Bianchi e Alessandro Poscio
Sondrio in testa ma tutta la Valtellina e la Valchiavenna sono raggianti per le onoranze all’artista Rachele Bianchi che ci ha dedicato molte bellissime opere E qui vogliamo ricordare la scultura del giardino di Palazzo Sassi (nella foto) a Sondrio. Sono settanta le opere, tra sculture in bronzo e dipinti recenti dell’artista milanese Rachele Bianchi (Milano, 1925), decana delle artiste italiane, ritenuta dagli studiosi e dalla critica uno degli anelli di connessione tra l’arte del Novecento e le nuove avanguardie della seconda metà del secolo scorso. Dal 6 giugno al 6 luglio 2014, il Palazzo del Senato di Milano, sede dell’Archivio di Stato ospita la personale di Rachele Bianchi. L’esposizione è curata da Anselmo Villata, promossa dall’I.N.A.C. Istituto Nazionale d'Arte Contemporanea in collaborazione con l’Archivio di Stato di Milano, col patrocinio del Ministero Beni e delle Attività Culturali, col contributo di Verso l’Arte Edizioni. Anselmo Villata, scrive “Rachele Bianchi è autrice e sceneggiatrice del testo della vita, attraverso le sue sculture, interpreti inossidabili della quotidianità. Si può così comprendere che la facilità di lettura delle sue opere è soltanto apparente, perché l’evento scultoreo è un evento esclusivo tra artista e materia che avviene in religiosa intimità, guidato dalla mente e dall'emozione” Durante la serata inaugurale di giovedì 5 giugno 2014, è stata collocata in maniera permanente la scultura Personaggio, donata da Rachele Bianchi, in collaborazione con l’I.N.A.C., all’Archivio di Stato di Milano. Nel corso della sua vita, Rachele Bianchi ha declinato la sua ricerca artistica esplorando non solo la scultura ma anche la pittura e la ceramica, utilizzando diversi materiali come il bronzo, il marmo, la terracotta. Al centro del suo interesse vi è la figura umana, in particolare quella femminile. Nei suoi lavori si possono ravvisare le trasformazioni volumetriche auspicate da Arturo Martini, gli insegnamenti di Constantin Brancusi, le soluzioni plastiche di Giacomo Manzù.Accompagna la mostra un catalogo Verso l’Arte Edizioni. Dal 1996 Rachele Bianchi inaugura una serie di sculture monumentali, alcune delle quali, negli anni a seguire, vengono collocate in spazi pubblici, come, ad esempio, al Parco di Marnate (Varese), al Museo di Portofino, al Comune di Teglio (Sondrio), ad Alessano (Lecce), al Museo di Sondrio. Inoltre, crea quattro portali in bronzo per la chiesa dei Santi Donato e Carpoforo a Renate (Monza) e l’opera “Personaggio” viene posta nella parte antistante della chiesa medesima.Nel 2009 la scultura “La donna e l’ombra”, in pietra verde (serpentino) è collocata nella parte antistante della Biblioteca comunale di Morbegno (Sondrio).Nel 2012, a febbraio l’artista è presente alla Biblioteca “Ezio Vanoni” di Morbegno (SO) con la mostra personale “Donna chi sei?”, con disegni ispirati da poesie inedite di autori contemporanei..Sue opere pittoriche si trovano nei seguenti musei: BAL, Musée des Beaux Arts de Liège, Liegi, Belgio; MGA, Modern Greek Art Museum, Rodi, Grecia; MCA, Museum of Contemporay Art, Belgrado, Serbia; STA, State Museum of Art Republic of Kazakhstan, Almaty, Kazakistan; MMMA, Moscow Museum of Modern Art, Mosca, Russia; NMA, National Museum of Fine Arts, Valletta, Malta; NMS, National Museum of Slovenia, Lubiana, Slovenia; Museo Diocesano di Cosenza; Museo Internazionale Mariano d’Arte di Alessano (CO); Museo del Parco di Portofino; Museo della Ceramica di Castellamonte (TO). E collezioni pubbliche: Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia; Teatro Nazionale Manoel, Valletta, Malta; Biblioteca Nazionale Centrale, Roma; Ambasciata d’Italia, Atene, Grecia; Palazzo Reale, Biblioteca Nazionale, Napoli
Rachele Bianchi è stata definita dalla critica una delle più interessanti scultrici nel panorama italiano femminile. CARLO MOLA
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Eccoci a parlare di una mostra tra le più notevoli di questo periodo non certo avaro di appuntamenti di rilievo. Ma qui è la nostra Italia che ancora colpisce per la qualità e l’originalità. La mostra di cui vogliamo parlare ha luogo a Domodossola. Domodossola meriterebbe un lungo scritto a parte anche per la storia degli ultimi terribili anni della guerra. Basterebbero due nomi: Alfredo e Antonio Di Dio. Ma questa è una storia diversa dalla presente. Ne parleremo un giorno. Domodossola ha restaurato mirabilmente Casa De Rodis, un’eredità culturale storico-architettonica di grande importanza, che diviene un nuovo spazio espositivo, pronto ad accogliere una serie di iniziative che aprono il discorso sul gusto collezionistico di Alessandro e Paola Poscio. Il primo appuntamento ha iniziato l’8 giugno 2014 sino al 31 gennaio 2015, con la mostra “Alessandro Poscio, collezionista appassionato. Da Hayez a Fornara, da Scipione a Messina”. Alessandro Poscio è stato un infaticabile imprenditore dell’Ossola. Ma qui è ricordato per la sua grande passione di collezionista, amante delle arti figurative. Egli non solo acquistava opere d’arte ma sapeva scegliere, distinguere, leggere, amare. Sono oltre novanta le opere esposte in Casa De Rodis. Vorremmo segnalarle tutte perché sono una scelta fior da fiore fra i grandi. Iniziamo dalle sculture che vedono esposte opere di Francesco Messina, Aligi Sassu, Silvestro Lega, e Wolfgang Alexander Kossuth. Di alto livello anche i disegni, con una splendida raccolta di Gioacchino Toma e poi De Pisis, Mancini, Boldini, Zandomenghi Previati, Lega. Ma è la pittura che trionfa con opere di Hayez, Segantini, De Nittis, Rosai e Constable ed il “nostro” Pompeo Mariani. Ma poi altri ancora. La mostra poi si ferma sui pittori ossolani con in testa Carlo Fornara ed i suoi amici. Quelli amanti della Val Vigezzo. Oltre Casa De Rodis si deve fare una visita a Domodossola ed alla piazza del Mercato, centro della città, con i suoi portici medioevali le sue case a balconate.
La mostra è stata curata con viva attenzione da Michel Bonuomo.
ALESSANDRO POSCIO COLLEZIONISTA APPASSIONATO DA HAYEZ A FORNARA – DA SCIPIONE A MESSINA. DOMODOSSOLA – CASA DE RODIS (PIAZZA MERCATO, 9) SINO AL 31 GENNAIO 2015 – ORARI SABATO E DOMENICA DALLE 10.00 ALLE 19 . INGRESSO LIBERO.