SIAMO NEL PALLONE
Siamo nel pallone pensando a Russia 2018 vistto che Brasile 2014 se ne è andato, un po' per il solito arbitro centramericano e tanto perchè contininuiamo ad illuderci di avere il miglior campionato del mondo quando la realtà è fatta ormai solo di ricordi. Quando si vedono partite di serie A in cui il totale dei giocatori stranieri supera quello degli italiani è detto tutto. Quando sono in corso i mondiali e in Europa brilla il mercato distraendo non poco i vari giocatori è detto tutto. E quando il tifo non esplode più come un tempo per cui il mnxischermo in centro non attrrae più come una volta i valtellinesi è detto tutto. Bene ai sopravvenienti. Auguriamo buona fortuna al Costa Rica. Non all'Uruguay perchè va avanti al posto nostro per essere stato l'ultima mezz'ora in 11 contro 10 (che, fra l'altro, finalmente hanno giocato d'impeto!).
Bene. Vuoln dire che i prossimi giorni in tanti del mondiale non ce ne fregheremo più di tanto, salvo, ovviamente, le partite del Costa Rica. E se dovesse vincere il mondiale ci sarà da scendere in piazza a fare festa come se avessimo vinto noi. In fin dei conti si tratta di un Paese che ha sì il doppio della superficie della Lombardia ma metà della popolazione della nostra regione. E sono anche, in un certo senso, nostri parenti visto che è toccato a Cristoforo Colombo scoprirlo nel 1502. Ma poi ci sono un paio di cosucce che ci piacciono molto.La prima è che La Costa Rica ha abolito l'esercito nel 1949 dopo la guerra civile. È il primo paese senza un esercito. La seconda è che Costa Rica è sede della Corte Inter-Americana dei Diritti Umani e Sede dell'Università per la Pace delle Nazioni Unite. E, per buona pesa, Nel 1986 viene eletto presidente Óscar Arias Sánchez, che vara un piano di pace centroamericano; riceverà per questo il Premio Nobel per la pace. Buone ragioni per tifare per loro, no?
f.