Oggi Ramadan, ma anche Santi Pietro e Paolo
Tra sabato e domenica per i musulmani anche in Italia inizia il Ramadan. Si apre il mese di digiuno per 1,7 milioni di persone. Digiuno, preghiera, purificazione.
Mancano solo poche ore, quelle tra questo sabato 28 e domenica 29 giugno. L’inizio del mese più sacro del calendario islamico può essere, infatti, verificato tramite complicati calcoli astronomici anche tramite il reale avvistamento del primo spicchio di luna, tanto che le diverse autorità del variegato panorama islamico mondiale non sempre concordano con il momento esatto.
Secondo la tradizione, è durante il Ramadan che l’arcangelo Gabriele dettò al profeta Maometto le sure del Corano. E l’osservanza del digiuno, sawm, praticato in questi giorni è uno dei cinque pilastri dell’Islam, insieme alla professione di fede, all’elemosina, al pellegrinaggio alla Mecca e alla preghiera quotidiana.
Dall’alba al tramonto non è prevista solo astinenza dal cibo e dall’acqua, ma anche da tabacco, rapporti sessuali e in generale da azioni e pensieri “cattivi”. La giornata è scandita da un pasto frugale, suhur, prima dell’aurora, dalla rottura del digiuno, iftar, quando fa buio, e naturalmente dalle preghiere, compresa tarawih, recitata solo in questa occasione.
Ormai da molti anni il Ramadan si celebra anche in Italia, dove secondo le ultime stime i musulmani sarebbero 1,7 milioni, per la stragrande maggioranza immigrati e figli. E nelle città dove sono in tanti, i fedeli si organizzano per celebrare insieme ogni sera la rottura del digiuno.
La Grande Moschea di Roma, ad esempio, sarà aperta come sempre, ma nella Capitale ci saranno anche iniziative organizzate da varie comunità o associazioni. Dhuumcatu, ad esempio, dà appuntamento alla sera del 13 luglio per un iftar aperto a tutti, anche ai non musulmani, dove si celebrerà la fine del digiuno e si potrà anche seguire la finale della coppa del mondo.
A Milano quest’anno il ramadan arriva dopo un lungo confronto sulla costruzione di una moschea e proprio in questi giorni dovrebbe arrivare dal Comune una bando per l’assegnazione di aree pubbliche destinate a luoghi di culto. Intanto, il Coordinamento delle Associazioni Islamiche CAIM vorrebbe coinvolgere nelle celebrazioni di questo mese anche i tanti profughi arrivati in città dalla Siria.
Un periodo di straordinaria importanza per i fedeli dell'Islam per il quale Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” invita tutti i cittadini italiani, credenti e non al massimo rispetto. Lecce, 28 giugno 2014
Giovanni D’AGATA
Nostra nota
Condividiamo quanto scrive l'attivissimo Presidente dello Sportello dei Diritti non senza però la dovuta aggiunta. Oggi i fedeli dell'Islam possono liberamente festeggiare l'inizio del loro Ramadan in una scristianizzata Europa anche nei posti ove la fede cristiana è ancora profondamente radicata come è democraticamente giusto e come d'altronde ha sancito lo schema XIII sulla libertà religiosa del Concilio Vaticano secondo. Detto questo vorremmo però che chi nella giornata odierna vuole festeggiare i Santi Pietro e Paolo lo possa fare ovunque altrettanto liberamente anche nei Paesi di più radicata fede islamica. E vorremmo anche che questa semplice aspirazione alla luce delle solenni dichiarazioni sui diritti dell'uomo fosse fatta propria dalle Istituzioni internazionali per una pari dignità dei cristiani rispetto ad altri che trovano molta più solidarietà - e molti aiuti concreti in più. (ndd)