SONDRIO. La "Cameretta dei Sogni" per imparare a volare

(Nello Colombo) Il regno del dolore si intinge nell’armocromia di un libro variopinto di fiabe a scena aperta nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Sondrio, retto con sapida saggezza dalla dottoressa Lorella Rossi. Fiabilandia apre le sue porte magiche ispirate alla fantasia della Walt Disney ai piccoli degenti soggetti a controlli e terapie che deviano il passo di un’infanzia felice e spensierata, patria di giochi e di speranze sospesi in un limbo sconsacrato della umana sofferenza. Ed è qui che l’Univale, in collaborazione con l'Asst Valtellina e Alto Lario, pone il suo sigillo sulla nuova “Cameretta dei sogni” fresca d’inaugurazione, con dedica dovuta al grande traghettatore di sogni, il dottor Gabriele Bordoni che ha  lasciato anzitempo la benefica opera del suo cammino terreno, alla presenza della moglie e della sorella, sotto lo sguardo vigile ed attento del Primario Lorella Rossi, insieme al direttore generale Tommaso Saporito, e la presidente Univale Maria Pia Pasini, che hanno illustrato le meraviglie tecnologiche di una cameretta “multimediale” aperta ai bisogni pressanti dei piccoli pazienti oncologici residenti in valle, curati nei centri specialistici fuori provincia, che possono eseguire controlli e terapie senza doversi spostare. Confortevole e ariosa, “La cameretta dei sogni”, polifunzionale e musicoterapicamente biorilassante per i bambini, “illustrata” come una pagina di cartoons, accogliente come il tenero abbraccio dei loro genitori, e soprattutto “smart” per non sentirsi mai soli,  col suo lettino ergonomico dalle mille e una notte, pronto quasi a trasformarsi in un tappeto volante con le ali della fantasia, per sfuggire alle asprezze di una realtà che non risparmia il suo tristo pedaggio di ansie e afflizione che dovrebbe invece preservare il tempo dell’infanzia votata ai giochi ed al sorriso. Uno scampolo di gioia nel dolore. E’ forse proprio questo l’intento di un reparto pediatrico affidato all’amorevole dolcezza di Lorella Rossi che amministra il pianto e il riso di un passaggio, purtroppo obbligato per i piccoli, che, si spera, conduca al felice ritorno della guarigione in seno alla famiglia. Quel che si fa per il più piccolo è come un raggio di luce che illumina una notte turbolenta senza pace. E non è più un sogno essere vicini ai piccoli pazienti affetti da patologie oncologiche che ora hanno a disposizione una cameretta tutta per loro, luminosa e allegra, per trascorrervi brevi degenze richieste da terapie e controlli, senza più affrontare faticosi e snervanti viaggi fuori provincia. Un innesto benefico anche per i loro familiari in ambasce.  Lasciamo dunque che i bambini vivano la spensieratezza dei loro giorni, pur se offuscati da un male che a volte, ingiustamente, getta inconsapevole la sua rete perversa colpendo poveri innocenti. La Pediatria è il regno che accoglie il primo vagito malfermo di bambini pronti a volare con i loro sogni. E allora potrebbe anche bastare una semplice “cameretta” a transustanziare un “ambiente transizionale” che traghetti i bambini verso la liberazione della piena guarigione.
Nello Colombo

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