Di tutto un po': Di tutto un po': Il judo dei disabili
MEMORIAL CLAUDE COMBE
dal nome del Maestro che ha introdotto in Italia il judo
dei disabili
A.I.S.E. - Associazione Italiana Sport Educazione,
organizza a Varallo Pombia un Congresso sul judo dei
disabili mentali, finanziato dal Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali.
Questo avvenimento, promosso da judoisti, vorrebbe in
realtà affrontare l’attività motoria tendente
all’integrazione dei nostri fratelli sfortunati, i
disabili mentali, che oggi in Europa si tende ad
appellare “persone con difficoltà di apprendimento”.
L’Europa si è mossa per lo sport dei disabili mentali e
la struttura disponibile è quella che si ispira
all’ideale olimpico, che prevede Campionati nazionali,
continentali, mondiali… Ma, mentre i disabili fisici
possono apprezzare immediatamente i valori dello sport
olimpico, quelli mentali devono prima seguire un
programma che li porti all’integrazione; solo dopo aver
raggiunto questo livello è possibile proporre il
Campionato a tutti i livelli (nazionale, continentale,
mondiale).
Il problema dei disabili mentali è educativo, prima che
sportivo.
La proposta:
1. Vorremmo allargare l’ambiente judoistico a quello
sportivo, perché il judo può essere la disciplina
esemplare per affrontare il problema motorio dei
disabili mentali; ma vorremmo anche allargare l’ambiente
sportivo a tutte le istituzioni e le persone di buona
volontà che si occupano di questo settore.
2. Vorremmo proporre alle Federazioni, agli Enti di
Promozione e alle Associazioni Sportive in qualche modo
riconosciute dallo Stato italiano di dare un contributo
alle Politiche Sociali soprattutto affacciandoci alla
nascente realtà europea.
3. Per i disabili mentali l’attività agonistica del
C.O.N.I. deve essere il punto di arrivo di un percorso
che mira all’integrazione, gestito da educatori che
hanno presenti i valori dell’agonismo, ma sanno gestirli
a livello di crescita umana e sociale.
La richiesta di aiuto
Se riusciamo a dare importanza a questa iniziativa
potremo contribuire con le nostre proposte a questo
momento europeo e darci una struttura efficace nel
settore. Il mondo dello sport di base ha ancora
difficoltà ad applicarsi a un dovere sociale che non
trova riscontro nella popolarità e nella dialettica
promozionale.
Al Congresso prevediamo di trattare:
1) la formazione di istruttori che portino i disabili
verso il livello di integrazione;
2) la struttura nazionale che favorisca, in palestra,
nelle attività formative e in torneo, i valori sociali
piuttosto che il campione;
3) la definizione di disabilità mentale nelle sue
categorie;
4) lo spirito e i regolamenti del torneo per disabili e
di quello misto (disabili integrati e normodotati
insieme);
5) problemi medici, assicurativi e delle categorie
funzionali.
Per i dettagli e il programma:
www.sport-educazione.it www.judo-educazione.it
Cesare Barioli
Presidente AISE
GdS 20 III 2005 - www.gazzettadisondrio.it