ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) NON TI FERMARE MAI 2) CESARE BATTISTI 3) ERRORE DO GOOGLE 4) E CONTINUAI A CORRERE 5) BATTISTI 6) CRISI ECONOMICA E PAROLE AL VENTO
1) NON TI FERMARE
Non riesco a dormire. Telefono a un amico. Nessuna risposta. Forse sta facendo un riposino post coitum. Mi rimetto a letto. E' stata una giornata strana.Fredda e triste, perfetta per un'esumazione. Ci siamo stretti gli uni agli altri, le mani in tasca e la testa incassata tra le spalle, mentre l'operaio che manovrava lo scalpello immergeva ripetutamente l'arnese nella lapide di mio suocero. Come un flash, mi viene in mente nonno Angelino con in braccio un bambino. Sono io, e gli sto chiedendo cosa mamma mi ha messo nel piatto. "E' vitello." "E cos'è?" "E' una vacca bambina."…e mi pizzica una guancia. Sorrido, ma questo non tranquillizza le farfalle che ho nello stomaco. Tutte le persone di mezza età divagano.Certo. Quando si passano i cinquanta, si ottiene dallo Stato la licenza di divagare.Quando alla fine mi addormento, ho il sorriso sulle labbra. Mi mastico il labbro superiore. Non ho preso la valeriana e la mia insonnia lo sa. Rigirarsi, sindrome della gamba inquieta, incapacità di trovare una posizione comoda. Alle tre del mattino saltano sul treno dei sintomi anche le palpitazioni cardiache e il respiro corto, so abbastanza di psicologia da riconoscere un attacco di panico. E' terribile.Resto immobile per qualche minuto, cercando di riportare la respirazione sotto controllo. Salto dal letto, faccio qualche flessione sulle braccia, bevo due bicchieri d'acqua, faccio zapping tra i canali tivvù con il volume a zero e alla fine mi siedo per terra in un angolo e mi stringo le ginocchia al petto, oscillando avanti e indietro.
E' piacevole svegliarsi ascoltando qualcuno che ti sciorina davanti tutti i tuoi problemi. Oggi non ho nemmeno quella soddisfazione. Simonetta dorme.Alle sei, in uno sforzo quasi isterico di semplificare la mia vita, vado in bagno e telefono in ufficio. "Mario, sei tu?". "Ho bisogno di sapere l'esito dell'interrogazione sulla pesca e lo sviluppo rurale, Lorenzo. Sto pensando a troppe cose, troppo in fretta." "Mario, hai una voce tremenda. Stai bene?" "No. Credo di aver avuto un crollo nervoso. Probabilmente è solo un attacco di panico. Non ho preso la valeriana e sto dando la testa nel muro." "Come mai non l'hai presa?" Il momento della verità.
Me lo sono scordato. Aspetto che si metta a urlare, che mi insulti. Voglio che lo faccia, cazzo. "Capisco." Maledizione, perché deve essere così maledettamente gentile? "Potrei non venire al lavoro, Lorenzo." "Devi scegliere quello che è meglio per te, Mario." "Non ti dispiace rispondere all'interrogazione al posto mio, allora?" Ok. Ci penso io." Stringo il cellulare così forte che le mie nocche sbiancano. "Non puoi essere così schifosamente altruista su questa cosa! Dammi dello sfruttatore! Dimmi che dovrei pensarci io!" "Chiamami quando tornerai al lavoro, Mario." Riaggancio. Sollevo il cellulare sopra la testa, con l'intenzione di fracassarlo contro le piastrelle del pavimento. Mi accontento di posarlo sul lavandino.Gabriele bussa alla porta. "Papà? Stai bene?" Entra e si siede accanto a me."Cavolo", impreco. "Cavolo! Io non sono così debole!" Lui ride. "Tu non sei debole, sei umano." "E tu lo trovi divertente?" "Certo, papà." Squilla il cellulare. Il suo.Risponde. Infilo il cappotto ed esco. Schiumo di rabbia. Qualcuno ha dimenticato di dire a Ostia che l'inverno sta finendo, dato che una pesante grandinata ha inondato ogni cosa, e io rischio di rompermi il collo scivolando su una pozzanghera ghiacciata.Decido: vado alla Garbatella. Arrivo. La casa é vuota. Mamma é andata a Testaccio, da Antonella. Guardo una foto di papà. Lui amava ripetermi che "la vita non è una corsa che si può vincere. La fine della corsa è la stessa per tutti: si muore. Il punto non è vincere la corsa, Mariuccio. Il punto è come la si corre. In altre parole, non si tratta di vincere o di perdere, ma di come si gioca la partita. E tu, Mariuccio, corri. Non ti fermare mai." Arivarono Natali. Capodanni. San Valentini. Pasque.Arrivò la Pasquetta del novantadue. E continuai a correre. Afferro la foto e la tengo stretta a me, e piango, piango, piango, finché non esce più niente.
2) BATTISTI
Cesare Battisti dal Brasile li ha additati come i veri autori degli omicidi per cui è stato condannato, definendoli "collaboratori di giustizia e pentiti". Due di loro: Giuseppe Memeo e Sebastiano Masala, più la moglie del terzo, Gabriele Grimaldi, morto alcuni anni fa, hanno risposto a "questa infamia". Il quarto, Sante Fatone non ha replicato perché collaborò con i magistrati. "Consideriamo riprovevoli le dichiarazioni di Battisti che ci ha qualificati come collaboratori di giustizia o pentiti", sostengono Giuseppe Memeo, Sebastiano Masala e Pia Ferrari Grimaldi. "Pensiamo che l'atteggiamento complessivo del personaggio - dicono - non aiuti, a distanza di anni, il dibattito per il superamento di quella tragica storia che tanti lutti e sofferenze Ha provocato". Memeo, Masala e Grimaldi, insieme a Fatone, tutti componenti dei Pac (Proletari
armati per il comunismo), sono stati condannati a pene variabili per l'omicidio del gioielliere Pierluigi Torregiani avvenuto a 16 febbraio del 1979, e per altri delitti compiuti dai Pac, ai quali vennero attribuiti gli omicidi del macellaio veneto Lino Sabbadin, avvenuto lo stesso 16 febbraio '79, del maresciallo Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, e dell'agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. "A distanza di 30 anni da quei drammatici fatti che ci videro coinvolti e per i quali venimmo condannati -dicono ancora- ci rivediamo ributtati in prima pagina con una falsificazione delle nostre
posizioni processuali a dir poco infamante. Ognuno allora fece la scelta che ritenne più opportuna. Noi -aggiungono- non barattammo la libertà con quella degli altri coimputati, infatti venimmo condannati a 30 anni di reclusione ciascuno, a differenza dei pentiti che se la cavarono con qualche annetto di protezione da parte dello Stato". Inoltre, ricordano di avere scontato la pena fino all'ultimo minuto, usufruendo dei benefici previsti per tutti i detenuti dall'ordinamento penitenziario e ammettono che, durante la loro
detenzione si è sviluppato un dibattito che negli anni ha portato a una revisione critica da parte dei protagonisti di quella storia culminata in quel movimento conosciuto come della dissociazione, che però ha rifiutato ogni delazione. "Il percorso, cui abbiamo aderito - proseguono- è stato riconosciuto con una legge dello Stato anche in termini di riduzione delle pene. Mai -ribadiscono- abbiamo accusato nessuno davanti a un giudice, al contrario, siamo stati accusati dai pentiti e condannati sulla base di quelle dichiarazioni e delle
risultanze processuali". Degne di rilievo sono state, infine, le dichiarazioni del ministro della Difesa, Ignazio La Russa che, commentando proprio queste ultime dichiarazioni di Cesare Battisti che dal Brasile si è proclamato innocente e non responsabile degli omicidi di cui e' stato accusato, ha detto: "Quando mai si e' visto un terrorista assassino che non sia bugiardo?" Anche io la penso così.
3) ERRORE
"E' stato un errore umano". E' questa la spiegazione di Google ai problemi riscontrati da milioni di internauti che hanno usato il motore di ricerca tra loe 15,30 e le 16,25 di oggi pomeriggio. Sul blog del motore di ricerca, è stato pubblicato pochi minuti fa il "post" con le spiegazioni e le scuse di Google. "Il messaggio comparso nel periodo in questione, che indicava qualunque link risultato di una ricerca come sospoetto e a rischio di contenere materiale pericoloso è stato chiaramente un errore", spiega il blog di Google. "Quel messaggio
compare solo per i siti che vengono dichiarati effettivamente a rischio dopo un controllo accurato da parte di una organizzazione non-profit, la StopBadware.org, e la lista, proprio per la sua delicatezza la lista dei siti a rischio viene gestita manualmente e non dalle macchine". E' durato circa una quarantina di minuti. Le funzionalità del motore di ricerca più usato al mondo sono tornate normali da pochi minuti, ma durante il breve periodo per la rete si è diffusa una ondata di messaggi molto preoccupati. Centinaia di utenti sparsi per tutto il mondo hanno segnalato di aver incontrato dei problemi nel fare le ricerche. In pratica ad ogni pagina di risposta veniva aggiunta la frase "questo sito può contenere materiale pericoloso" e se si cliccava sul link della ricerca, compariva una pagina che invitava a non andare avanti perché il sito era potenzialmente pericoloso. Problemi erano stati rilevati anche con Google News. Il problema tecnico di Google ha mandato in tilt il sito di riferimento per la sicurezza online, StopBadware.org, che ospitava la pagina di avvertimento sui siti pericolosi. Il messaggio, infatti che è comparso per diversi minuti quando si tentava di fare una ricerca su Google si è tramutato in un involontario attacco DoS ("Denial of Service" - viene usato dai pirati informatici per impedire l'accesso ai siti), saturando la banda del server di StopBadware.org, organizzazione dedicata alla lotta contro il software "maligno", a cui aderiscono istituzioni accademiche Usa e aziende informatiche e che è anche la fonte di Google per questo tipo di dati.
"Milioni di persone hanno tentato di accedere alla pagina che metteva in guardia sulla potenziale pericolosità dei risultati di ricerca di Google - spiega il blog di StopBadware.org - e questo ha mandato in tilt il nostro sito. Al momento tutte le funzionalità sono state ripristinate".
4) E CONTINUAI
Non riesco a dormire. Telefono a un amico. Nessuna risposta. Forse sta facendo un riposino post coitum.
Mi rimetto a letto. E' stata una giornata strana. Fredda e triste, perfetta per un'esumazione. Ci siamo stretti gli uni agli altri, le mani in tasca e la testa incassata tra le spalle, mentre l'operaio che manovra lo scalpello immerge ripetutamente l'arnese nella lapide di mio suocero. Come un flash, mi viene in mente nonno Angelino con in braccio un bambino. Sono io, e gli sto chiedendo cosa mamma mi ha messo nel piatto.
"E' vitello." "E cos'è?" "E' una vacca bambina."…e mi pizzica una guancia. Sorrido, ma questo non tranquillizza le farfalle che ho nello stomaco. Tutte le persone di mezza età divagano. Certo. Quando si passano i cinquanta, si ottiene dallo Stato la licenza di divagare. Quando alla fine mi addormento, ho il sorriso sulle labbra. Mi mastico il labbro superiore. Non ho preso la valeriana e la mia insonnia lo sa.
Rigirarsi, sindrome della gamba inquieta, incapacità di trovare una posizione comoda. Alle tre del mattino saltano sul treno dei sintomi anche le palpitazioni cardiache e il respiro corto, so abbastanza di psicologia da riconoscere un attacco di panico. E' terribile. Resto immobile per qualche minuto, cercando di riportare la respirazione sotto controllo. Salto dal letto, faccio qualche flessione sulle braccia, bevo due bicchieri d'acqua, faccio zapping tra i canali tivvù con il volume a zero e alla fine mi siedo per terra in un angolo e mi stringo le ginocchia al petto, oscillando avanti e indietro. E' piacevole svegliarsi ascoltando qualcuno che ti sciorina davanti tutti i tuoi problemi. Oggi non ho nemmeno quella soddisfazione. Simonetta dorme. Alle sei, in uno sforzo quasi isterico di semplificare la mia vita, vado in bagno e telefono in ufficio. "Mario, sei tu?". "Ho
bisogno di sapere l'esito dell'interrogazione sulla pesca e lo sviluppo rurale, Lorenzo. Sto pensando a troppe cose, troppo in fretta." "Mario, hai una voce tremenda. Stai bene?" "No. Credo di aver avuto un crollo nervoso. Probabilmente è solo un attacco di panico. Non ho preso la valeriana e sto dando la testa nel muro."
"Come mai non l'hai presa?" Il momento della verità. Me lo sono scordato. Aspetto che si metta a urlare, che mi insulti. Voglio che lo faccia, cazzo. "Capisco." Maledizione, perché deve essere così maledettamente
gentile? "Potrei non venire al lavoro, Lorenzo." "Devi scegliere quello che è meglio per te, Mario." "Non ti dispiace rispondere all'interrogazione al posto mio, allora?" "Ok. Ci penso io." Stringo il cellulare così forte che le mie nocche sbiancano."Non puoi essere così schifosamente altruista su questa cosa! Dammi dello sfruttatore! Dimmi che dovrei pensarci io!" "Chiamami quando tornerai al lavoro, Mario" Riaggancio. Sollevo il cellulare sopra la testa, con l'intenzione di fracassarlo contro le piastrelle del pavimento.Mi
accontento di posarlo sul lavandino.Gabriele bussa alla porta. "Papà? Stai bene?" Entra e si siede accanto a me."Cavolo", impreco. "Cavolo! Io non sono così debole!" Lui ride. "Tu non sei debole, sei umano." "E tu lo trovi divertente?" "Certo, papà." Squilla il cellulare. Il suo.Risponde. Infilo il cappotto ed esco. Schiumo di
rabbia. Qualcuno ha dimenticato di dire a Ostia che l'inverno sta finendo, dato che una pesante grandinata ha inondato ogni cosa, e io rischio di rompermi il collo scivolando su una pozzanghera ghiacciata. Decido: vado alla Garbatella. Arrivo. La casa é vuota. Mamma é andata a Testaccio, da Antonella.Guardo una foto di papà. Lui amava ripetere che la vita non è una corsa che si può vincere."La fine della corsa -diceva- è la stessa per tutti: si muore. Il punto non è vincere la corsa, Mariuccio. Il punto è come la si corre. In altre
parole, non si tratta di vincere o di perdere, ma di come si gioca la partita. E tu, Mariuccio, corri. Non ti fermare mai." Arivarono Natali. Capodanni. San Valentini. Pasque. Arrivò la Pasquetta del novantadue.
E continuai a correre. Afferro la foto e la tengo stretta a me, e piango, piango, piango, finché non esce più niente.
5) BATTISTI
Sul giornale leggo una notizia. Mi risulta indigesta come il trapano di un dentista. Cesare Battisti dal Brasile ha additati i suoi vecchi compagni come i veri autori degli omicidi per cui è stato condannato, definendoli "collaboratori di giustizia e pentiti". Due di loro: Giuseppe Memeo e Sebastiano Masala, più la moglie del terzo, Gabriele Grimaldi, morto alcuni anni fa, hanno risposto a "questa infamia". Il quarto, Sante Fatone non ha replicato perché collaborò con i magistrati. "Consideriamo riprovevoli le dichiarazioni di Battisti che ci ha qualificati come collaboratori di giustizia o pentiti", sostengono Giuseppe Memeo, Sebastiano Masala e Pia Ferrari Grimaldi. "Pensiamo che l'atteggiamento complessivo del personaggio - dicono - non aiuti, a distanza di anni, il dibattito per il superamento di quella tragica storia che tanti lutti e sofferenze ha provocato". Memeo, Masala e Grimaldi, insieme a Fatone, tutti componenti dei Pac (Proletari armati per il comunismo), sono stati condannati a pene variabili per l'omicidio del gioielliere Pierluigi Torregiani avvenuto a Milano il 16 febbraio del 1979, e per altri delitti compiuti dai Pac, ai quali vennero attribuiti gli omicidi del macellaio veneto Lino Sabbadin, avvenuto lo stesso 16 febbraio '79, del maresciallo Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, e dell'agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. "A distanza di 30 anni da quei drammatici fatti che ci videro coinvolti e per i quali venimmo condannati -dicono ancora- ci rivediamo ributtati in prima pagina con una falsificazione delle nostre posizioni processuali a dir poco infamante. Ognuno allora fece la scelta che ritenne più opportuna. Noi -aggiungono- non barattammo la libertà con quella degli altri coimputati, infatti venimmo condannati a 30 anni di reclusione ciascuno, a differenza dei pentiti che se la cavarono con qualche annetto di protezione da parte dello Stato". Inoltre, ricordano di avere scontato la pena fino all'ultimo minuto, usufruendo dei benefici previsti per tutti i detenuti dall'ordinamento penitenziario e ammettono che, durante la loro detenzione si è sviluppato un dibattito che negli anni ha portato a una revisione critica da parte dei protagonisti di quella storia culminata in quel movimento conosciuto come della dissociazione, che però ha rifiutato ogni delazione. "Il percorso, cui abbiamo aderito -proseguono- è stato riconosciuto con una legge dello Stato anche in termini di riduzione delle pene. Mai -ribadiscono- abbiamo accusato nessuno davanti a un giudice, al contrario, siamo stati accusati dai pentiti e condannati sulla base di quelle dichiarazioni e delle risultanze processuali". Degne di rilievo sono state, infine, le dichiarazioni del ministro della Difesa, Ignazio La Russa che, commentando proprio queste ultime dichiarazioni di Cesare Battisti che dal Brasile si è proclamato innocente e non responsabile degli omicidi di cui e' stato accusato, ha detto: "Quando mai si e' visto un terrorista assassino che non sia bugiardo?" Anche io la penso così.
6) CRISI
A casa, il letto è scomodo, la mia mente rifiuta di rilassarsi e l'orologio mi sfotte a ogni minuto che passa.Sono stanco, addirittura esausto, ma i pensieri mi balenano nel cranio e non mi lasciano in pace.Non c'è niente che funzioni.
Il tempo continua ad avanzare, portandomi con sé.Quando comincio a sentire una lieve sonnolenza, il sole spunta filtrando dalle persiane e devo alzarmi per andare al lavoro.Mi alzo e stiro le mie ossa stanche, poi faccio i miei soliti esercizi mattutini.Due addominali, con l'intento di farne dieci l'indomani.Tre flessioni sulle braccia, con un proposito simile.E quindi via con la doccia.Poi, faccio un rapido giro della casa.Non ci vuole molto, dato che 'appartamento è grande più o meno come una scatola di biscotti. Però non ha la sorpresa dentro.Ma non mi scoraggio.Apro il frigorifero e tiro fuori il portaghiaccio. Tre cubetti finiscono dentro un bicchiere, insieme a un dito di Campari e una spruzzata di gin.Mi siedo e penso, poi bevo e penso ncora.Quando il cocktail finisce ne preparo un altro.Sto sguazzando in una pozza di autocommiserazione.Guardo il bicchiere semi vuoto che tengo in mano.Ingollo il resto del cocktail e sto per prepararne un altro, quando mi squilla il cellulare.E' Ferruccio.Mi chiede se posso accompagnarlo da una sua collega.Le deve riconsegnare un libro.Lo accompagno, volentieri.A Casal Palocco lasciano aperta la porta di servizio per far entrare il fresco.La cosa mi sembra molto strana, ma io sono un uomo di città.Gli abitanti dei sobborghi residenziali non hanno la mentalità da porta blindata.Compri una casa da un milione di euro in un bel quartierino e credi che non potrà mai accaderti nulla di male.Sono quasi le undici quando entriamo nel vialetto di casa Martini, ristretto fra due vecchi pini.La casa è marrone, a due piani, parzialmente nascosta da alberi e cespugli che hanno bisogno di essere potati.Il prato è trascurato e coperto di foglie secche, che scricchiolano sotto i nostri piedi mentre ci avviciniamo alla porta d'ingresso.Daniela ci apre subito, probabilmente ci ha visto arrivare. E' di corporatura robusta: aggiungete una cinquantina di chili alle modelle di Armani e vi farete un'idea. Credo che in termini politicamente corretti si possa definire affetta da una disfunzione ghiandolare o da un eccesso di apporto calorico. Indossa una vestaglia rossa che la riveste come un tendaggio. E' truccata in modo semplice ma esperto, i suoi occhi castani ci guardano allegri attraverso il tessuto adiposo della sua faccia. Il suo triplo mento traballa in un sorriso cordiale mentre ci invita a entrare."Scusa il ritardo" le dice Ferruccio "lui è Mario." Le porgo la mano. Ci fa entrare.La seguiamo nel soggiorno dove ci fa accomodare su un divano, davanti a un tavolino pieno di polvere, poi traballa verso la cucina, insistendo per offrirci un caffè. Ferruccio mi da una gomitata di nascosto. "Un gran pezzo di donna." E ride di gusto. Lei torna con due tazze di caffè sopra una scatola di biscotti. Mi porge una tazza. Ferruccio prende la scatola di biscotti. Pesca qualcosa di appiccicoso emettendo un gemito di soddisfazione."Mi dispiace per la casa." Daniela lascia cadere la propria mole sul divanetto di fronte a noi, che cigola la sua protesta. "La cameriera è influenzata."Parliamo del più e del meno. Parliamo dell'aumento del costo della vita. E della diminuzione del potere d'acquisto di stipendi e pensioni. Lei ci dice che povero è anche chi ha un lavoro sottopagato e se lo tiene stretto: la sopravvivenza è fatta di uno stipendio di mille euro al mese per due persone, secondo il cosiddetto indice di povertà relativa, come è lo stipendio medio, per esempio, di un impiegato. E' proprio il caso di dire che in Italia ci sono molte persone con pensioni di importo pari o inferiore al minimo, tanti anziani vivono soli. La disoccupazione è l'anticamera della povertà. Ma lo Stato e le varie autorità competenti non potrebbero cercare seriamente di porre un freno a questa triste situazione e, con un brusco testa-coda, provare, una volta per tutte, ad invertire il senso di marcia risolvendo questi scottanti problemi, riportando i cittadini a condizioni di vita più tranquille?Poi cambia discorso, e ci parla del papà, morto da poco. I suoi occhi diventano lucidi, poi comincia a singhiozzare. Otto mesi non sono bastati per superare la morte di un genitore. C'è gente che non la supera mai. Come me. Maledetta pasquetta del novantadue. Ma questa è un'altra storia. Ferruccio, dopo aver condiviso le sue opinioni su Berlusconi, ora condivide un abbraccio con la giovane donna. Lei si calma un po' e riesce persino a rivolgerci un debole sorriso in mezzo alle lacrime. Dopo un po', le diciamo che è ora di andare via. Lei posa i biscotti sul tavolino e oscilla un paio di volte sul divano, riuscendo a sollevare il suo considerevole peso al terzo tentativo.La seguiamo nel corridoio, fino a raggiungere l'ingresso.Poi la salutiamo. Con la mente lucida, riesco a far partire la macchina al terzo tentativo. Mentre guido, cerco di togliermi dalla mente l'immagine del dolore di Daniela. Non ci riesco. Lascio Ferruccio all'Infernetto e proseguo per Ostia. Arrivo a casa e passo le successive quattro ore a riflettere. Papà, mi manchi. Tanto!