3 10 RITORNARE NELL'ALVEO
Nel corso del convegno organizzato dalla CISL Lombardia verso la fine dello scorso mese di gennaio, che aveva come tema l'immigrazione, ho avuto l'immenso piacere di ascoltare un breve ma intenso intervento del noto giornalista del "Corriere della Sera" Gianantonio Stella, autore tra l'altro dei noti saggi "L'orda" e "La casta", editati da Rizzoli.
Il giornalista scrittore, con sottile ironia, ha voluto sfatare un vecchio adagio in uso specialmente negli anni immediatamente dopo il secondo conflitto mondiale, quello cioè che dice: "italiani brava gente", riportando un vezzo pronunciato dalle contadine russe nei confronti degli alpini spediti a guerreggiare in quelle lontane contrade. E anche "gli italiani non sono razzisti" come si vorrebbe far credere, da parte di chi ha legiferato provvedimenti discutibili nei confronti degli immigrati.
Purtroppo gli italiani presi nel loro insieme e sotto questo profilo, non si distinguono come brava gente, perché sono come tutti gli altri appartenenti alle varie categorie: buoni, cattivi, bravi, irascibili, generosi, avari, credenti, atei, colti, analfabeti, creativi, corrotti, corruttori, onesti, furbastri, buzzurri e, dulcis in fundo, anche santi, poeti e navigatori.
Una volta tanto bisogna ammettere - e accettare - che noi italiani nel corso dei secoli siamo diventati il risultato di un incredibile crogiuolo dove si sono mescolati e fusi popoli, razze, culture, costumi e usanze, e che questo risultato contiene ed esprime, sia il meglio che il peggio dei caratteri genealogici di provenienza. É solo la Lega Nord che fa finta di non sapere e insiste a chiamarsi fuori dalla mischia. L'onorevole Borghezio per esempio, parlamentare europeo e noto esponente di quel partito, ha dichiarato a radio Padania: "noi non siamo merdaccia levantina o mediterranea, nel nostro sangue sta scritto ciò che il nostro popolo deve mangiare: polenta e riso, non crauti e dieta mediterranea…". Eccetera.
Ora si capisce perché l'Europa fatica a darsi una politica unitaria, concorde e costruttiva. Con questi campioni politici del terzo millennio è diventato arduo costruire qualsiasi percorso lineare che porti ad una concordanza di intenti. Col costruire steccati e delimitare piccoli orti non si migliora la produzione, si consuma solo materiale di riporto.
I leghisti si richiamano ai Celti come loro progenitori e portano all'occhiello l'effige di Alberto da Giussano. Preciso: i celti non erano un popolo solo, ma un insieme di popoli barbari vissuti tra il IV e III secolo a. c.; Alberto da Giussano è un personaggio leggendario vissuto nel XII secolo (al tempo dell'imperatore Federico Barbarossa di origine longobarda), a distanza di mille di anni dai celti. Le lontane origini dei popoli a cui si richiamano i leghisti erano fortemente inquinate anche dalle invasioni di popoli levantini provenienti dagli Urali come gli Unni, gli Avari, gli Ungari, eccetera. Detto ciò, è inutile che il sig. Borghezio tenti di ripudiare i levantini e i mediterranei, perché di quelli che definisce "merdaccia" anche lui ne è parte integrante.
A parte le critiche di Gian Antonio Stella (che condivido) e gli sproloqui del sig. Borghezio (che rifiuto), mi pare di notare nella gestione leghista della Amministrazione Provinciale un approccio meno arrogante e più disponibile ad aprire il confronto anche sulle ragioni degli altri. Siccome il Presidente Sertori ha chiesto in più occasioni unità di intenti e convergenza di forze per portare a compimento problemi e programmi di interesse comune può avvalersi, se lo desidera, di un notevole bagaglio di idee e proposte che i Sindacati Confederali hanno prodotto e che sono rimasti nel cassetto a causa della miopia e dell'ignavia di chi in passato ha lavorato contro il bene comune della nostra Comunità Provinciale. Se veramente ha a cuore il bene della gente delle nostre contrade, occorre che ritorni nell'alveo della storia per quella che é e affronti i problemi che incombono oggi così come sono, senza fughe o inutili e inconcludenti ricerche di primogeniture. L'acqua calda è già stata scoperta tanto tempo fa. Febbraio 2010
Valerio Dalle Grave
Scusa Valerio, ma chi ha "lavorato contro il bene comune della nostra Comunità Provinciale"? (f.)