ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) EUROPEI DI CALCIO 2008 2) PENSIERI TRISTI
1) EUROPEI
Bé, allora nel 1968 l'Italia ha vinto l' europeo.
Da allora più niente, neanche nella notte di Rotterdam, quando, nel 2000, la Francia ci sottrasse un titolo già vinto.
Ora l'Italia è in un girone infernale con almeno altre due possibili candidate alla vittoria: Olanda e Francia.
Può succedere di tutto.
Chi può ancora vincere? Spagna e Portogallo piacciono molto.
Poi Germania e Croazia.
Anche l'Austria, che gioca in casa.
Chiudo gli occhi e sogno: si chiude il 29 giugno a Vienna. Inutile dire che gradirei ritornare a festeggiare per le strade con le mani sulle bandiere e sui clacson!
In fin dei conti: "I campioni del mondo siamo noi...!" Po,PoPoPoPoPo, Po...
2) PENSIERI
Collevecchio.
Sento l?odore della campagna.
Sane zaffate di erba tagliata, fiori e letame.
E me lo gusto.
Ho la testa leggera e i polmoni lavorano lentamente: sto bene.
L?aria si sta calmando, è un piacere respirarla.
I campi sono pieni di pecore e agnelli dal manto lanuginoso: sento i loro belati, l?odore del loro sterco.
Guardo il panorama, le colline in lontananza.
Guido piano.
E? domenica pomeriggio tardi e non c?è traffico.
Il tragitto non è lungo, appena un?ora.
Da Collevecchio a Ostia.
Quando arrivo sono esausto; il debito di sonno comincia a pesarmi e il percorso è stato lungo e noioso.
Non c?era nulla di interessante alla radio; è stata una lotta rimanere sveglio al volante.
In casa mi tolgo le scarpe e i jeans; vado in camera da pranzo con addosso solo la t-shirt e cado sul divano.
Guardo fisso al di là della testa di Gabriele e attraverso la porta che da sul balcone; vedo il sole rosso che tramonta su questo angolo di Ostia.
Ci sono molte persone oltre questa finestra.
Chissà quanti di loro mi conoscono o si stanno preoccupando minimamente per me.
Probabilmente nessuno.
Fisso ancora fuori dalla finestra.
Il cielo è coperto; la luce del sole, che filtra tra le nuvole, è fioca offuscata, la calura umida.
Ho sete e voglio un bicchiere d?acqua, ma non ho la forza di andare in cucina.
Poi, scivolo placidamente nel sonno.
Poco dopo, mi risveglio.
Penso a Nicole Kidman.
Lei non mi manda più in orbita.
Penso al calcio.
Da ragazzo adoravo il calcio; ora mi attira poco.
Guardo qualche partita, ma non mi interessano le classifiche né le competizioni: quando si assiste a una gara a cui partecipano ventidue giovani milionari, è difficile badare al risultato.
Penso a una coppia che ho incontrato ieri al Pontile.
Lui vecchio.
Molto.
Ricco.
Molto.
E sposato con una rumena.
Giovanissima.
Lui ha 75 anni, lei 22.
Me l'immagino proprio quel rapporto: un vecchio ricco e la sua giovane moglie dalla personalità passivo-aggressiva.
Probabilmente lei gli spilla tutto quel che vuole; lo ripaga con la bellezza e con la fellatio.
Non c?è dubbio che la loro vita sessuale sia tutta lì; il cuore di lui non reggerebbe altro, e può darsi che lei sia frigida.
Le donne a cui piace essere scopate non sposano i vecchi.
Penso a papà.
Chiudo gli occhi e vedo il suo viso.
Quell'immagine mi toglie ogni energia.
Mi appoggio il viso tra le mani e piango in silenzio.
Le lacrime si raccolgono sui palmi e mi scivolano lungo i polsi, fin dentro le maniche.
Penso al lavoro.
Niente di quello che ho voluto si è mai avverato; sono stanco delle delusioni.
Sono stanco dei mie indugi, del mio eterno senso di incompletezza.
Sono una persona con poche abilità; l'unica cosa che ho è la capacità di accettare i fallimenti.
Ciononostante, sono lì disteso e mi sento svuotato e sconfitto.
Penso allo pseudo presidente di una associazione.
Da un po' di tempo mi sta facendo girare i coglioni a mille.
Sembro sul punto di iperventilare.
Falso allarme.
Qualche secondo dopo, sto dormendo.