A2A, VICENDE DA SEGUIRE VISTO L'INTERESSE DELLA VALLE
Alla fine tutto si è compiuto, non senza strascichi proiettati nel tempo. All'assemblea di A2A che doveva sancire l'uscita di scena del presidente Renzo Capra e degli altri membri del Consiglio di Sorveglianza è andata in scena invece una commedia non senza colpi a sorpresa. Con finale scontato, ovvero le nomine dei nuovi vertici del CdS così come circolati nei giorni scorsi sui media.
E' stato propriamente un colpo di teatro quello organizzato da Capra che durante l'assemblea ha negato il diritto di voto ai due azionisti di maggioranza, i Comuni di Milano e Brescia (55%). Renzo Capra, 82 anni, manager di lunghissimo corso della ex municipalizzata Asm, ha spiazzato tutti: la lista per il nuovo consiglio di sorveglianza depositata dai Comuni di Milano e di Brescia - ha spiegato Capra -, ai sensi dell'articolo 20 dello statuto, «non può essere presentata» perché nel curriculum vitae del candidato Bruno Caparini non è stata segnalata la sentenza di fallimento a suo carico. Un'omissione che, secondo l'interpretazione di Capra, invalidava la lista. Poi, il presidente ha calato l'asse rivelando il mancato deposito presso il registro delle imprese di Brescia dell'integrazione al patto di sindacato tra i Comuni dello scorso 9 aprile. Una "svista" che è costata il voto ai due soci di controllo: «In virtù di ciò, anche in ragione della perizia stesa dall'illustre professor Roberto Sacchi i soci comune di Milano e di Brescia non possono partecipare al voto», ha sentenziato il manager.
«Dopo quello che è accaduto - ha sbottato poco dopo il sindaco di Brescia Parodi - credo sia evidente a tutti quanto la decisione che avevo preso fosse corretta». Il riferimento è ovviamente alla "sfiducia" chiesta e ottenuta contro Capra, cui è seguito un comunicato congiunto dei due Comuni in cui si afferma che entrambi «sono stati esclusi illegittimamente dal voto nell'assemblea di A2A, chiamata a votare, tra l'altro, sulla revoca e sul rinnovo del Consiglio di sorveglianza, diretta espressione dei soci». «I motivi addotti dal Presidente dell'Assemblea di A2A a sostegno di tale iniziativa - si legge ancora - sono infondati, pretestuosi e chiaramente ispirati dalla situazione di conflitto d'interessi in cui lo stesso Presidente si trovava e si trova rispetto alle materie all'ordine del giorno».
«Sono sorpreso ed amareggiato». Il commento a caldo del presidente Giuliano Zuccoli non si è fatto attendere. «Quello che sta succedendo denota una mancanza di buon senso - spiega il presidente del Consiglio di Gestione di A2A -. Considerando che siamo una società quotata in Borsa, siamo molto sorpresi e amareggiati».
E' stato poi il Tribunale di Brescia - cui i due Comuni si erano rivolti a sbrogliare la situazione. I giudici hanno infatti accolto il ricorso presentato dagli enti locali contro la decisione del presidente del CdS di escluderli dal voto in assemblea. L'ordinanza ha disposto la riammissione dei soci al diritto di voto nell'assemblea. L'assemblea, nuovamente convocata, ha infine approvato la revoca di Capra e degli altri cinque consiglieri di sorveglianza con l'84,78% dei voti presenti in assemblea. I contrari sono stati il 3,25% e gli astenuti l'11,96%.
Il nuovo consiglio di sorveglianza resterà in carica per il prossimo triennio. Sono stati eletti tutti e dodici i candidati proposti nella liste di Brescia e Milano a partire da Graziano Tarantini, che è stato nominato presidente, e da Rosario Bifulco, che è stato nominato vicepresidente. Per i soci di minoranza sono stati eletti due rappresentanti della lista di Alpiq, Antonio Taormina e Massimo Perona, mentre per la lista della Tassara è stato eletto Giambattista Brivio. La lista dei Comuni ha raccolto il 77,3% dei voti, quella di Alpiq il 16% e quella della Tassara il 6,5%.
"Con Capra ci confrontiamo da anni, ma non siamo mai arrivati alle male parole, non abbiamo mai alzato la voce, il rispetto reciproco non è mai mancato", ha affermato in assemblea Giuliano Zuccoli. Nei prossimi giorni il consiglio di gestione di A2A potrebbe "rimettere il mandato". Lo ha detto Giuliano Zuccoli al termine dell'assemblea che ha rinnovato il consiglio di sorveglianza di A2A. "Il consiglio di gestione - ha precisato - deciderà che atteggiamento tenere essendo cambiato il consiglio di sorveglianza. Io convocherò l'organo - ha aggiunto -, farò una riflessione su come si è svolta l'assemblea e una riflessione sul consiglio di sorveglianza che "é il nostro azionista e da lì prenderemo una nostra decisione".
"Il giudizio del Tribunale è pienamente accettato ma io non mi sono mai sentito in conflitto di interesse, ho fatto tutto in scienza e coscienza", ha detto in assemblea Renzo Capra replicando alle critiche di un rappresentate dei fondi esteri. L'ex presidente del consiglio di sorveglianza di A2A ha annunciato che avvierà un'azione legale per chiedere il risarcimento dei danni per una rimozione che a suo avviso è avvenuta "senza giusta causa". "Sono obbligato a chiedere i danni - ha detto Capra al termine dell'assemblea - perché non c'é una giusta causa. Non é tanto il danno ma è il principio: sono consigliere anche in altre società e non è una cosa tranquilla una revoca senza giusta causa"
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