AFFITTI ALER: DAL PRESIDENTE DE GIANNI AL COMUNE DI SONDRIO
Il presidente Aler Gildo De Gianni ha voluto analizzare la questione canoni di affitto dopo le recenti lamentele del Comune di Sondrio. Il Comune sosteneva infatti che l'Azienda lombarda per l'edilizia residenziale rifiutasse di rivedere gli importi delle locazioni delle case popolari, a suo avviso troppo cari.
"L'importo dei canoni - sostiene De Gianni - è previsto dalla nuova legge regionale numero 27 che ha introdotto un criterio di calcolo del canone basato sulla reale situazione di bisogno delle famiglie attraverso l'utilizzo dell'indicatore della situazione economica del nucleo stesso. L'utilizzo di indicatori consente di graduare meglio l'onerosità di accesso ai servizi più diversi, quali rette per l'asilo nido, tasse universitarie e, in questo caso, canone d'affitto. Tale scelta è stata ritenuta da tutti di maggior equità e trasparenza ed approvata di concerto con le rappresentanze sindacali degli inquilini".
Quindi, "in conseguenza di ciò, circa la metà dei nostri inquilini non solo non ha avuto aumenti, ma in molti casi addirittura diminuzioni del canone. Certo non ci sfugge che il vero problema di oggi è la preoccupante situazione economica delle famiglie, alcune delle quali faticano sempre di più ad arrivare alla fine del mese, ma questo - e vorrei ricordarlo in particolare all'assessore comunale Ruina - è un problema che va affrontato nell'ottica giusta, che è quella dell'assistenza sociale, cosa diversa dalla gestione patrimoniale dell'edilizia sociale".
Secondo il Comune di Sondrio la stessa legge regionale 27 consente, attraverso una riduzione del costo convenzionale degli edifici, di limitare l'aumento dei canoni. Anche a questo De Gianni ha voluto dare risposta.
"E' vero, ma solo in caso che gli affitti delle case popolari si avvicinino a quelli del libero mercato e tenendo conto della qualità dell'immobile locato. E comunque nel rispetto dei principi di sostenibilità. Se così non facessimo il patrimonio si degraderebbe, non avremmo più possibilità di fare manutenzione, non potremmo più investire nell'offerta di nuovi alloggi e alla fine a pagare sarebbero ovviamente i tanti, veri poveri, che stanno dentro l'edilizia sociale o che fuori aspettano".
Il presidente prosegue sottolineando che "la nuova legge risponde alle necessità di equità del canone pagato, del resto è evidente che i canoni praticati da Aler sono inferiori a quelli del libero mercato, altrimenti non si spiegherebbe come mai vi siano lunghe attese per poter accedere ad un alloggio ad affitto sociale. Forse con il Comune di Sondrio l'urgenza è di valutare la possibilità di individuare aree per poter realizzare nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica. Per queste motivazioni, per poter continuare a mantenere le case dei nostri inquilini in buono stato, il consiglio di amministrazione di Aler, nell'esaminare la richiesta pervenuta dal Comune di Sondrio, ha deliberato - con la sola assenza del rappresentante del Comune stesso - di mantenere inalterato il costo convenzionale degli stabili. Il consiglio ha dato piena disponibilità ad affrontare situazioni di particolare difficoltà economica attraverso lo strumento specificatamente previsto dalla legge del contributo di solidarietà. E' evidente che questo deve avvenire con la partecipazione anche finanziaria dell'amministrazione comunale di Sondrio, e siamo certi che l'assessore Ruina non vorrà sottrarsi a questo compito".
Marco Quaroni