LODO ALFANO, LEGGI AD PERSONAM, REFERENDUM

Riceviamo e pubblichiamo:

Ho avuto molte risposte alle lettera sul lodo Alfano e relativo referendum. Buon segno: il tema interessa. Molte positive, altre contrarie, a volte anche in modo veemente. Grosso modo in rapporto di due favorevoli e una contraria. Ringrazio tutti. E cercherò di rispondere oggi ai contrari.

Evito di rispondere a chi dice che sono un comunista. Con chi dice sciocchezze di questo genere è inutile dialogare: si attacchi al tram. Gli argomenti seri sono sostanzialmente tre.

- Primo: il lodo Alfano e le leggi ad personam di Berlusconi sono una risposta ai giudici rossi, cioè a una magistratura politicizzata che è uscita dal suo campo. E' un tema da approfondire. La magistratura italiana, già da molti decenni, è uscita spesso dai suoi limiti: chi non è giovane ricorda i pretori d'assalto. Tuttavia nelle inchieste su Berlusoni ve ne sono alcune, come quella sulla corruzione dei giudici, che sembrano terribilmente serie e ben fondate. Che poi tutti i giudici che indagano sui politici possano essere definiti "rossi" è una balla. In Abruzzo hanno decapitato una giunta di sinistra. A Genova stanno indagando seriamente su comune e regione diessine. Ma il punto vero è un altro: alle deviazioni giudiziarie non si risponde con leggi ad personam. Si risponde con politiche che taglino il legame tra giudici e politica (vedi divieto di candidature per i magistrati). Misure che sinora qualunque governo si è guardato dal prendere. La legge ad personam viola in modo gravissimo, perché fatta dai supremi organi dello Stato, il principio fondamentale della uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Alle deviazioni non si reagisce con un'altra enormemente più grave. L'ho già detto e lo ripeto: la illegalità fatta da un giudice è grave. Quella fatta dal premier e dal Parlamento è gravissima, perché è ben più alta la responsabilità di chi la compie.

- Secondo argomento: Berlusconi ha vinto le elezioni e quindi ha avuto dagli elettori il mandato di fare queste cose. No, questo è inaccettabile. Berlusconi ha avuto dagli italiani il compito di governare per cinque anni, e comunque vadano i processi, deve governare sino alla fine. Ma non ha avuto il mandato di infrangere i principi costituzionali e a farsi le leggi per sé stesso. Questo è un abuso che non ha alcuna giustificazione.

- Terzo argomento: un referendum sul lodo Alfano lo perdiamo, e quindi le cose vanno peggio. E' l'argomento più insidioso, perché viene da molti che condividono queste cose, ma temono gli esiti della battaglia. E' l'argomento per cui sono contrari Veltroni e Scalfaro.

Rispondo. Un referendum di questo genere sarebbe difficile e incerto, è verissimo. Ma attenti: la situazione di oggi non è una sconfitta: è una resa. I principi fondamentali, civili prima ancora che costituzionali, sono stati violati sfacciatamente e nessuno reagisce. E la cosiddetta opposizione balbetta e si domanda se dialogare oppure no. Come se di fronte allo scippatore ti chiedi se conviene parlargli perché in fondo è educato. Prima di pensare al risultato c'è una cosa che deve essere ben ferma. Sono state compiute delle illegittimità gravissime e chi non è d'accordo ha il dovere di dire a gran voce che questo è inaccettabile, che bisogna cancellare questa vergogna. Si perderà? Può darsi, ma che ci sia almeno un pezzo d'Italia che si oppone, che non ci sta, che chiede il ritorno alla legalità. Se comba ttiamo può darsi che gli italiani aprano gli occhi. Se stiamo zitti, e quindi ci arrendiamo, scenderemo questa china senza neanche accorgercene.

E' per questo che il referendum sul lodo Alfano è da fare assolutamente. Pare che la raccolta delle firme inizi a ottobre. Sarebbe stato meglio farlo subito, anche se conosco le enormi difficoltà di farla d'estate. Pazienza. L'importante è che si faccia.

Mario Segni

Mario Segni
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