Si scrive Maxiemendamento, si legge Privatizzazione. Contro il risultato referendario 11 10 30 9

(e nostra nota: cvd)

Il Forum Italiano dei Movimenti dell'Acqua sta seguendo da settimane il rimpallo tra BCE e Governo italiano sulle misure da attuare che seguono una politica di cosiddetta austerity per pareggiare il debito. Tra queste norme vi è un attacco forte al risultato referendario di giugno: pur escludendo formalmente il servizio idrico si ripropone un intervento di privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali. L'anticostituzionale Maxiemendamento presentato mercoledì non fa altro che confermare questa tendenza.

La verità è che le politiche di austerity colpiranno i cittadini e le cittadine italiane, lasciando tranquilli i poteri forti che da anni ci stanno proponendo la ricetta delle privatizzazioni, della messa a profitto dei beni comuni e delle nostre stesse vite.

Riteniamo inaccettabili questi provvedimenti e sappiamo che vogliono ignorare la richiesta della popolazione italiana di cambiare rotta ed uscire da questo sistema.

Per questo il 26 novembre, con la Manifestazione nazionale a Roma, saremo di nuovo piazza per difendere il risultato referendario, chiedere l'approvazione della nostra legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico e lanciare la campagna di "Obbedienza civile": se il referendum continuerà ad essere ignorato, verrà praticata dal basso l'abolizione dei profitti garantiti dalle bollette, obbedendo così al mandato della maggioranza assoluta dei cittadini italiani.

Siamo convinti che l'acqua sia un paradigma e che il popolo italiano questo lo sappia e che, per la prima volta dopo anni, si sia espresso chiaramente. Chi fa finta di non vederlo o di dimenticarlo non fa altro che mettersi nel campo di chi impoverisce, privatizza e precarizza la nostra società.

Noi abbiamo detto che bisogna cambiare.

Con noi l'hanno detto 27 milioni di italiani.

Indietro non si torna.

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Luca Faenzi (da Martina Simonini) (x)

(x) Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua


Riceviamo e pubblichiamo non senza un semplice commento: cvd, come volevasi dimostrare.

In occasione del voto referendario abbiamo scritto e riscritto che non saremmo andati a votare. Non per ragion politica. Non per ragioni di merito. Per ragion di metodo. Una presa in giro. In referendum si faceva una scelta? Il Parlamento, tutti indipendentemente dal colore politico, decideva in senso opposto oppure surrettizio. Sarebbe stato così anche questa volta. Un esempio: all'indomani del risultato degli ultimi referendum abbiamo scritto al Comune di Sondrio, funzionari compresi, perché dessero attuazione a quanto deciso. Non abbiamo avuto risposta e non l'avremo. Ce la darà il Parlamento e in senso contrario del voto referendario e per una semplice ragione: o arrivano i privati o soldi non ce ne sono...

Passata la festa gabbato lo santo. E speriamo di sbagliare

NdD

Luca Faenzi (da Martina Simonini) (x) - e NdD
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