RISPOSTA OSPEDALIERA IN PROVINCIA 11 5 10 25
Riceviamo e pubblichiamo:
La recente vicenda delle carenze strutturali degli ospedali di Morbegno, Chiavenna e Sondrio, dimostra la scarsa capacità della politica locale di farsi carico dei veri problemi dei cittadini delle nostre valli montane a partire dal diritto alla salute.
La Regione, da cui dipende la gestione della nostra sanità provinciale non ha inciso sufficientemente per garantirne il funzionamento della nostra sanità di montagna.
Altre province a noi vicine hanno fatto interventi strutturali: la Valcamonica ha costruito l'ospedale nuovo di Esine, quella di Lecco, l'ospedale Manzoni, sovradimensionato e che ha bisogno dei nostri malati, Como ha costruito il nuovo S.Anna , e Bergamo sta per inaugurare il nuovo ospedale. Nella nostra provincia no, sono stati fatti interventi senza considerare lo stato strutturale dei nostri ospedali. E' mancata una programmazione di ampio respiro atta a dotare la nostra sanità di strutture moderne e più rispondenti ai diritti dei cittadini che, non dimentichiamocelo, sono i soci di riferimento delle nostre strutture sanitarie pubbliche.
Bene ha fatto il nuovo direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna dr. Luigi Gianola a portare il problema nella Conferenza dei Sindaci e a informare la popolazione.
Ma che le nostre strutture ospedaliere non fossero a norma per i criteri di sicurezza si sapeva da tempo e perchè non si e' fatto nulla? I direttori sanitari dei presidi ospedalieri, che pure hanno compiti importanti, dov' erano?
Così come per le nostre case di riposo o R.s.a. che in questi anni hanno dovuto investire notevoli risorse finanziarie per rispondere ai requisiti di sicurezza dettate dalle nuove norme, pena la chiusura, a tal punto che alcune R.s.a sono state costruite nuove su altri terreni ( ad. esempio a Sondrio), perchè non si è fatto lo stesso sulle nostre strutture ospedaliere ?
A dire il vero qualche anno fa si parlò molto di riorganizzare il sistema ospedaliero provinciale che tenesse maggior conto dei flussi e delle condizioni delle presenti strutture, con precisione nel 2001, l'allora direttore generale dell'A.S.L. di Sondrio a cui facevano carico anche gli ospedali , conoscendo le gravi carenze strutturali, aveva proposto un piano ospedaliero coraggioso e innovativo che prevedeva un ospedale nuovo a Sondrio, che era stato approvato dall'allora consiglio comunale, e un nuovo ospedale in bassa valle, aveva osato troppo? Perchè le forze politiche provinciali, di tutte le parti politiche, soprattutto quelle rappresentate nel Consiglio Regionale, non hanno ripreso con forza questo progetto ? Perchè la Regione Lombardia. conoscendo lo stato delle nostre strutture non ha obbligato i direttore generali che si sono succeduti a risolvere questi gravi problemi ? A quale logica risponde questo disinteresse, forse a quello di favorire le strutture sanitarie a noi vicine che sono politicamente più forti ???
Ed infine, perché soggetti importanti del mondo finanziario, sindacale e anche ecclesiastico, che pure tutelano i loro legittimi interessi all'ombra di una politica in declino, non fanno sentire la loro voce ? Il comparto della sanità rappresenta per la provincia di Sondrio anche un motore economico di sviluppo essendo tra i primi in termini di forza lavoro e fatturato E' giunto il momento di uscire dagli equivoci e che ognuno si prenda le proprie responsabilità.
A breve termine per prima cosa si devono dare ai cittadini della Bassa Valle risposte sia sul piano della sicurezza che sul funzionamento dell'ospedale, ad esempio perchè non utilizzare a pieno gli spazi del padiglione di più recente costruzione posto a ovest, garantendo servizi ambulatoriali efficienti?
E' indispensabile però ragionare attorno a un nuovo piano ospedaliero per la provincia di Sondrio perché ci venga riconosciuto almeno quello che è stato dato alle altre province a noi limitrofe.
LA ROSA PER L'ITALIA SEZIONE DI SONDRIO