DOPPIA POLEMICA PDL CONTRO LA LEGA. 1) INNO 2) ABOLIZIONE BIM

Riceviamo e pubblichiamo:

1) INNO D'ITALIA

In merito alle dichiarazioni del Segretario provinciale della Lega Nord Narciso Zini, apparse sulla stampa locale sabato 10 novembre u.s., rilascio la seguente dichiarazione:

"il nostro Inno è sacro quanto il Tricolore ed il nostro suolo patrio. Il suo studio e canto è un esercizio che, non solo a scuola ma a tutte le età, può solo portare a far crescere il sentimento di appartenenza ad un popolo meraviglioso come quello italiano, che nonostante i mille suoi vizi, ha la grande virtù di sentirsi uno ed unito davanti alle difficoltà e di saper sempre gettare il cuore oltre l'ostacolo. Il canto del nostro Inno è manifestazione di questa dote ed è bene che sia patrimonio di tutti, a partire dalle nuove generazioni"

"La critica del Segretario leghista è, oltre che inaccettabile, quantomeno bizzarra poiché giunge da chi attorno ad un'altra 'canzonetta', celebre aria verdiana ispirata dall'anelito della nascita del Regno d'Italia e degli italiani (!!!), si identifica nel folklore della pseudo identità padana"

"e se per la Lega sondriese lo studio dell'inno pare un cattivo insegnamento, credo sia opportuno cerchi al proprio interno veri cattivi maestri, come chi -amministratore pubblico in carica- non si stupirebbe nel veder 'saltar tralicci' se la voce dei comuni non fosse accolta nelle sedi superiori"

"lancio infine una domanda:

che fastidio può dare al popolo leghista valtellinese l'insegnamento ed il canto dall'Inno di Mameli, quando due duri e puri esponenti del movimento sono stati recentemente insigniti con orgoglio del cavalierato al Merito della Repubblica?"

dall'Alpi a Sicilia

dovunque è Legnano,

ogn'uom di Ferruccio

ha il core, ha la mano,

i bimbi d'Italia

si chiaman Balilla,

il suon d'ogni squilla

i Vespri suonò.

stringiamci a coorte

siam pronti alla morte

l'Italia chiamò.

Pierangelo Bonetti (x)

(x) Vice Coordinatore Vicario PDL Sondrio

2) ABOLIZIONE BIM

SONDRIO, 14 novembre 2012 - Può essere un eccesso di trasporto nella corsa alla semplificazione amministrativa, oppure una zelante ricerca di restituire competenze e risorse alle Province oggi svuotate dal nuovo assetto decretato dal Governo, ma l'Ordine del Giorno presentato come co-firmatario dall'Onorevole leghista Jonny Crosio sull'abolizione dei BIM è un grave azzardo sotto vari aspetti e solo la fortuna vuole che questo sia stato ritirato.

Così come abbiamo avuto modo di apprendere dalla stampa, non è prudente né corretto cancellare i BIM per portarne le risorse alle Province dei rispettivi territori.

Infatti, oggi l'esistenza dell'Ente Provincia appare assai precaria.

Basti considerare che nel 2008 la loro soppressione era prevista dai programmi delle coalizioni concorrenti di centro-destra e di centro-sinistra; oltretutto proprio quest'ultima è più che mai determinata a portare a compimento tale disegno, come annunciato da Matteo Renzi in visita a Morbegno nelle scorse settimane e riconfermato da tutti e cinque i contendenti alle primarie nel Talk Show di Sky TV del 12 novembre.

Con questo scenario, qualora si dovesse riproporre in Aula l'OdG leghista ed avversi il suo disposto, pensiamo che il riconoscimento diretto ai Comuni valtellinesi di oltre 22 milioni di Euro sia fortemente a rischio, a fronte di una Provincia sì graziata nello scorso Consiglio dei Ministri, ma sulla cui sopravvivenza è un azzardo scommettere.

Come si può intuire non si sta parlando di risorse irrisorie, poiché i fondi spettanti al BIM dell'Adda consentono oggi la quadratura del bilancio delle Comunità Montane ed anche un determinante apporto di risorse ai sempre più sofferenti bilanci dei 78 Comuni provinciali.

Senza dimenticare che l'apporto da parte del BIM di 4 milioni di Euro all'anno per 10 annualità ha contribuito in modo fondamentale allo sblocco dei finanziamenti per le tangenziali di Morbegno e di Tirano.

Oltre che rischioso, quanto sopra delineato si rivela anche in contrasto con la natura dei BIM che sono Consorzi di Comuni ma non ovunque coincidono con l'intera superficie provinciale, come accade invece a Sondrio. Parrebbe quindi rispettoso nonché prudente, quando si pensa ad una chiusura dei BIM, prevedere diretta ridistribuzione ai Comuni Consorziati dei fondi BIM mediante opportuni riparti, in quanto 'azionisti' dell'organismo di cui si avrebbe in animo l'eliminazione.

Ed a maggior ragione, in quest'ottica, si andrebbero ad assicurare veramente al territorio i fondi dei sovraccanoni idroelettrici BIM, poiché l'Ente Comune non è in ottica di cancellazione dall'ordinamento dello Stato ed è nella paradossale condizione di essere sempre più oberato di mansioni nei confronto dei cittadini e, dall'altra, sempre meno supportato da trasferimenti e risorse. Di contro, l'Ente Provincia, oltre a non intervenire in alcun modo nelle dinamiche di questi fondi, potrebbe essere sull'orlo della cancellazione: se le venissero attribuiti i sovraccanoni oggi, di fronte alla sua cancellazione di domani che strada prenderebbero le risorse così rimaste sul piatto? Presto detto: il calderone del bilancio dello Stato, da cui non è così automatica e certa la restituzione al territorio.

Infine, l'OdG co-firmato dall'On. Crosio appare oltretutto inopportuno ed infelice come scelta di tempistica, un'azione che rischia comunque di aver svegliato il proverbiale "can che dorme". In un momento storico in cui il Governo è pronto ad azzannare qualsiasi parvenza di polpa attaccata all'osso dei bilanci dello Stato e dei contribuenti, sventolare in Aula un OdG che tratta un sistema di Enti come i BIM (dal bilancio di gran lunga superiore ai 100 milioni di Euro all'anno) potrebbe svegliare voraci appetiti di molti Ministri che, cancellando i BIM otterrebbero fresche e succulente risorse per le patrie finanze.

Eventualità non troppo fantascientifica e che potrebbe beffardamente suonare "finito il BIM, gabbati li Comuni", ovvero un pesante autogoal.

PdL - Coordinamento Prov.le Sondrio. Dipartimento Enti Locali

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