STO SOLO SCHERZANDO 11 2 20 18

Mia moglie (27 anni di matrimonio) mi ha spesso criticato perché quando ci siamo sposati le ho fatto cambiare città.

Non si sbagliava.

Inoltre, è convinta che tutti la deridono. Ovviamente è gelosa se io, al lavoro, ho dei contatti umani con gli altri colleghi ("...ti diverti tutto il giorno!...").

Ma fammi il piacere!

A volte mi sembra di vivere in un mondo immaginario distorto da paure, insicurezze, situazioni psicologiche ostili a volte letteralmente terrorizzanti sul piano immaginifico, di cui mi sento vittima predestinata e nei confronti delle quali percepisco essere assolutamente impotente.

Certo, le immagini mentali sono delle vere e proprie forze dinamiche in grado di agire e cambiare il nostro stato sia fisico che psichico e che si realizzano sempre soprattutto in modo inconscio e perfino contro la nostra volontà.

Se sussistono immagini mentali negative, non è di alcuna utilità cercare a tutti i costi di rimuoverle, perché una volta scacciate, esse continuano a vivere nell'inconscio, gettando le proprie radici sempre più profonde.

E, nonostante che la tattica migliore sia quella di operare delle sostituzioni, vale a dire creare delle immagini mentali positive opposte, come del resto faccio, è comunque umiliante ascoltare tutti i giorni i suoi discorsi intrisi di pentimenti e di furbizie delle sue compagne di scuola che hanno saputo manipolare i mariti.

Ma siamo onesti! A quanti nell'universo capita una cosa del genere? Ve lo dico io: quasi a nessuno.

Ero, non c'è che dire, un uomo fortunatissimo.

Lei, senza sforzo, aveva il potere di mettermi a nudo definitivamente, a me, corazzato dai bluff della vita che troppo bene conoscevo, sarcastico com'ero stato fino a quel momento, snob nei confronti dei sentimenti più lancinanti.

Quando mostri l'orgoglio davanti alla tua donna non puoi più fare marcia indietro.

Ti tiene in pugno per sempre.

Sei nei paraggi della compromissione.

Orami erano scene d'appoggio e di recupero. Di risentimento. Certo, anche l'orgoglio gioca la sua parte, interpretandola malissimo. Tutto un repertorio posticcio che scambi per vero. E' tremendo l'orgoglio. E' un velo nero ed invisibile che ti fa perdere di vista il risultato. Cerchi il mare, ti ritrovi nella pozzanghera.

Insomma, facile facile, a bruciapelo d'impatto, senti il male senza il cellophane.

Questo vorrei urlare ai quattro venti.

Ma non mi fate più parlare. Vi prego.

L'indicibile, io proprio non lo posso dire.

E quest'é.

Ma non è tutto.

Intorno a me, odore di chiuso.

Dopo qualche secondo mi metto a imprecare, a ruota libera e contro tutto e tutti..

Sono stanco.

Penso a mia nonna Jole. E' morta tanti anni fa. Ma a volte è come se risentissi la sua risatina e mi sembra di vederla ancora rovesciare il capo all'indietro. "Ti si sta proprio aprendo davanti un nuovo mondo , ragazzo mio!"

Non si sbagliava.

Ma, come diceva mio padre, in questa vita purtroppo non si può avere tutto.

Tranquilli: sto solo scherzando, rimettiamoci al lavoro.

Mario Pulimanti

Mario Pulimanti
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