ARGOMENTO PROPOSTO DALLA "Federazione dei Liberali": NO ALLA PROPOSTA DI CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE TRA SENATO e CORTE DI CASSAZIONE
La Federazione dei Liberali ha rivolto a tutti i Senatori, con una lettera del suo Presidente Raffaello Morelli, l'invito di esprimere voto contrario alla proposta di sollevare conflitto di attribuzione tra Senato e Corte di Cassazione. E' una proposta, scrivono i liberali, che tocca direttamente il modo di configurare il rapporto tra il cittadino e la legge, facendolo regredire allo Stato etico.
" Le invasioni di campo della Corte di Cassazione l'anno scorso, e ora della Corte di Appello di Milano, consisterebbero nell'avere sentenziato in mancanza di leggi espressamente regolatrici della materia, il che, secondo la tesi conservatrice del Popolo della Libertà, equivarrebbe ad una attività legislativa costituzionalmente non attribuibile alla Magistratura. Il fatto però è che tale equivalenza non sussiste poiché le sentenze possono essere perfettamente legittime alla luce dei valori e dell'organizzazione generale del sistema costituzionale anche in mancanza di leggi espressamente regolatrici della materia specifica.
Solo in uno Stato Etico un cittadino può fare solo quello che una norma di legge gli consente in modo esplicito. Ciò riserva alla comunità il compito di fissare i comportamenti giusti di ogni cittadino, imponendo all'individuo di conformarsi all'identità collettiva. La convivenza è ridotta ad una sorta di habitat computerizzato in cui ognuno può fare solo quello che è previsto faccia nel programma di avvio. Per fortuna , la vita non funziona così, essendo aperta alle più strepitose evoluzioni. Perciò, in occidente, le leggi non partono da una simile pretesa comunitaria. Le leggi (modificabili attraverso dibattito e partecipazione ) imperniano i rapporti di convivenza sulla libertà di ognuno e, scontando la conseguente variabilità e imprevedibilità, stabiliscono che un cittadino possa fare tutto ciò che non è vietato....Non c'è alcuna invasione di campo se la magistratura sentenzia che nessuna norma impone un atto scritto e certificato per manifestare la propria volontà circa l'esser nel futuro sottoposto a cure terminali e che in particolari condizioni è accanimento terapeutico non voler staccare una spina e staccarla non è omicidio.
Il fatto che vi possa essere l'opportunità civica di fare una legge sull'eutanasia o sul testamento biologico, non significa per niente che fino a che non ci saranno quelle leggi, qualsiasi comportamento in quell'ambito sia precluso e non sia inquadrabile nel corpo delle leggi vigenti. Del resto , se il Popolo della Libertà ritenesse urgente legiferare su eutanasia e testamento biologico, sarebbe in grado di farlo direttamente. Invece si è inoltrato lungo una strada obliqua per sfruttare l'attuale clima negativo circa le aspirazioni di una parte della Magistratura. E questa strada obliqua non solo non tratta di temi eticamente sensibili, ma innesca conseguenze rovinose sull'intero fronte della libera convivenza ponendo i presupposti per imprigionare la libertà di ciascuno. "