ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) 21 APRILE 2762° NATALE DI ROMA 2) SOTTOBANCO 3) TRIPPA, POLENTA, PESTO …CANCEROGENI?
1) 21 APRILE 2762° NATALE DI ROMA
A quanto pare è una mattina fresca, dopo la leggera pioggia di ieri sera. Erba bianca di brina si stende lungo il prato di Piazza delle Repubbliche Marinare, davanti alla fermata dello 01.
Arrivo in ufficio.
Penso di essere sempre allegro e disponibile.
Un collega mi informa di strane promozioni e ambigue reggenze ai soliti nomi.
Così si dice, rispondo.
Tuttavia rimango un po' turbato.
Per quanto amara può risultare la verità, la mia innata esuberanza mi restituisce presto il buonumore.
Oh, bene!
E' già sera: esco dall'ufficio.
Sennonché all'ex Piazza Esedra -ora della Repubblica- mi imbatto casualmente in mio fratello.
Così, prendiamo un caffè.
Bene, ho un'ottima scusa per accantonare i pensieri amari che, mio malgrado, mi hanno accompagnato per tutto il giorno.
"Un momento" dichiara ad un certo punto in tono solenne "il 21 aprile, Natale di Roma, festeggerò il mio compleanno, essendo nato 46 Natali di Roma.
Avrei una proposta da fare: perché non viene ripristinata a Roma la festività del Natale di Roma, dato che in ogni parte del mondo si trova qualcosa che la ricorda ed è l'unica civiltà ad avere radici cosi lunghe e ramificate?"
"Giusto, Stefano, hai ragione", convengo sorridendo.
Del resto sono 2762 anni, mica uno.
Il prossimo Natale di Roma sarà il nono compleanno del nuovo millennio.
Il 21 aprile, secondo la tradizione, è il Natale di Roma: il giorno in cui Romolo, nel 753 a.c., avrebbe tracciato il confine originario della città.
Forse questa è una data leggendaria perché sembra che, prima che Romolo tracciasse il famoso solco entro cui far nascere la città di Roma, alle pendici del Campidoglio già ci fosse una piccola comunità.
La nascita di Roma, quindi, risalirebbe a prima dell'anno 753 a. c. ma la leggenda, ricca di fascino, non offusca la seduzione di Roma, città eterna, anzi la arricchisce di magia.
La data del 21 aprile ha una spiegazione.
Nell'antico calendario cadevano in questa data i festeggiamenti in onore di Pale, divinità della fecondità.
Le Palilia, così queste feste venivano chiamate, erano comuni a tutte le genti che si incontravano per purificare con fumigazioni, il bestiame e le stalle.
Fra le capitali del mondo, Roma è, a mio parere, quella che possiede il patrimonio archeologico di gran lunga più rilevante.
Era la prima metà dell'Ottocento quando Stendhal passeggiava estasiato per Roma in cerca della classicità e del colore locale che tanto lo affascinavano.
Sono passati duecento anni da allora, il Tevere è sempre più giallo, il Papa si è ritirato dietro le Mura del Vaticano e il romano è rimasto imperturbabile, menefreghista, pacioso e scanzonato
come lo definiscono i soliti e vecchi luoghi comuni in bocca a chi non ha avuto la sorte di nascere sotto il cupolone.
Ma pochi sono ora i romani, quasi una razza in via di estinzione, in una città imbarbarita e involgarita.
Quelli che ancora sono convinti, a ragione, che tutto il mondo è provincia, solo Roma è città.
Gli stessi che rimangono indifferenti alle false grandezze, alle mode effimere, al passaggio dei potenti, allo sfavillio delle nuove ricchezze, e definiscono Roma l'unica città rimasta attraverso i secoli indipendente e sovrana perché ha conosciuto due soli grandi poteri: l'Impero e il Papato.
Buon compleanno Roma!
E, buon compleanno caro fratellone, da tre anni papà di Sara e fra due mesi papà di Valerio!
Sara.
Una bambina impetuosa quanto bella, e al tempo stesso così vivace e affettuosa.
E' un piacere averla per casa.
Sicuramente diventerà una splendida ragazza.
Ah, dimenticavo: il 21 aprile sarebbe stato anche il compleanno di mia nonna Jole.
Sono 18 anni che non c'è più, ma la ricordo ancora com'era veramente: una donna speciale.
Auguri, nonna!
Saluto Stefano e torno a casa.
Qualsiasi traccia di malumore è ormai cancellata.
2) SOTTOBANCO
Regia: Claudio Boccaccini.
Attori: Gaia De Laurentiis, Felice Della Corte e con Riccardo Barbera, Silvia Brogi, Paolo Perinelli e Roberta Formilli.
Aiuto Regia: Erika Li Causi.
Musiche: Antonio di Pofi.
Sino a domenica 26 aprile 2009
Trama: Tra il 1988 e il 1993 Domenico Starnone scrittore, sceneggiatore e giornalista, scrive tre libri di narrativa sul mondo della scuola. Storie esilaranti, semplici, dirette, a volte non esattamente reali, altre volte diario personale dell'esperienza da docente in un istituto tecnico romano. Da questi testi Daniele Luchetti crea prima nel 1992, uno spettacolo teatrale "Sottobanco" e poi, nel 1995, un film cult "La Scuola" con Silvio Orlando, Anna Galiena e Fabrizio Bentivoglio, nei ruoli principali. La piece teatrale "Sottobanco", che fotografa con umorismo tagliente la situazione della scuola italiana, ha più volte, in quindici anni, cambiato cast e, da martedì 14 aprile 2009 a domenica 26 aprile 2009, al Teatro Nino Manfredi di Ostia va in scena lo spettacolo diretto da Claudio Boccaccini con Gaia de Laurentis, Felice Della Corte, Riccardo Barbera, Silvia Brogi, Paolo Perinelli e Roberta Formilli. Il contesto è il consiglio di fine anno in un istituto tecnico della periferia romana, in cui i professori si riuniscono per decretare i promossi, i bocciati o i rimandati a Settembre. Sullo sfondo una gita d'istruzione a Verona che ha creato un intreccio sentimentale tra i due protagonisti e che, conseguentemente, ha generato l'antipatia degli altri docenti. Tra i personaggi un Preside distratto ed incapace di comprendere dialoghi appena forbiti, un professore ingegnere che fa il docente nel tempo libero, professoresse pettegole, ubriache e un prete, dall'insopportabile, puzzo che insegna religione. Chiodo fisso uno studente, Cardini, con una difficile situazione familiare, un atteggiamento ribelle in aula, e una originale propensione ad imitare una mosca per manifestare il suo forte disagio sociale. La sceneggiatura offre un bel panorama di immagini e situazioni paradossali che nascono nelle aule e si deformano grazie all'umana follia. Infatti le cose vanno decisamente male: per fatiscenza è crollato il soffitto della biblioteca e il consiglio di classe è costretto a riunirsi nei maleodoranti locali della palestra per dibattere sul destino di una classe irrequieta e bizzarra, dove spicca la presenza imbarazzante di un allievo che - a causa del suo
comportamento - dividerà i giudizi dei professori. Il dibattito diventerà fatale pretesto per scatenare accuse, recriminazioni, rese dei conti derivanti da gelosie e rancori pregressi. Ma, tra meschinità e pettegolezzi, vi sarà anche spazio - imprevedibilmente - per la nascita di un amore fra due insegnanti particolari: la Professoressa Baccalauro e il Professor Cozzolino. La fortunata commedia dell'ex-professore Domenico Starnone continua a essere una esilarante e feroce occasione di riflessione sulle problematiche vecchie e nuove di una scuola che ancora non riesce a "decollare", sulla demotivazione dei professori che talvolta sfiora anche l'ignoranza, sulle piccole serpeggianti forme di corruzione, sul malcostume studentesco, gli equilibrismi del corpo insegnante fatto di doppilavoristi, madri di famiglia in perenne servizio, quarantenni che corteggiano le studentesse, supplenti di supplenti, etc.. Ma se la scuola soffre di molti mali, se ne può anche ridere, e davvero di gusto: il cinismo con cui Sottobanco affronta un così delicato argomento crea fatalmente situazioni di spassoso fraintendimento, trasformando lo spaccato di un'istituzione sull'orlo della crisi in una narrazione che corre sul filo continuo della risata.
3) TRIPPA, POLENTA, PESTO …CANCEROGENI?
Ecco: sto scrivendo perché mi sono spaventato nel leggere che la trippa e la polenta sono cancerogeni.
Il pesto anche.
Immagino, invece, che il cous cous sia sanissimo.
Che tristezza!
I fautori degli Ogm e del cibo Frankenstein sembrano voler cancellare persino i piatti simbolo della storia gastronomica italiana, avvelenare (con la paura, l'ansia, la minaccia) il grande gusto della tradizione, in un tentativo di sradicamento che, peraltro, tocca numerosi altri ambiti.
Occorrerebbe protestare per questi attentati, non solo al buongusto, ma anche al nostro palato!
Protesta, infatti, l'associazione Slow Food, che ha lanciato nei giorni scorsi un appello: "Più biodiversità, meno Ogm", perché davvero non può essere vero che il cibo delle nonne faccia male e quello geneticamente modificato renda invece più giovani e aitanti.
Alla mobilitazione hanno risposto molti ristoranti sparsi in tutta Italia.
Un tuffo nella sana tradizione italiana, alla faccia di chi, forse, ci vorrebbe tutti a fare la fila da Mc Donald's.
Lo sforzo è necessario, mentre si moltiplicano i tentativi di propagandare gli alimenti geneticamente modificati come più sicuri e buoni.
Serve, invece, grande chiarezza, corretta informazione, difesa dei prodotti tradizionali e di chi li coltiva, rispetto dell'ambiente e della salute dei consumatori.
Sono molti ormai gli Enti locali (tra Regioni, Province e Comuni) che hanno già promulgato norme per dichiararsi "Ogm-free", liberi da Ogm.
Anche io vorrei, oggi idealmente schierarmi su questo fronte sempre più vasto, armandomi… di buon appetito.