POLEMICA DALLE GRAVE - DEL NERO E NOSTRA NOTA SULLA SS. 38

In campagna elettorale si può dire di tutto e di più, pur di portare a casa voti. La spregiudicatezza con cui certi candidati e loro sostenitori si presentano al pubblico con le loro argomentazioni, è di inaudita scorrettezza, verbale e anche lessicale.

La stampa e i vari media sono pieni zeppi di esempi, di ogni dimensione e di ogni nefandezza. Si gioca sporco che più sporco non si può. Insomma,la bugia impera!

Esempi negativi sono presenti anche da noi; si legga ad esempio l'articolo pubblicato dal quotidiano "La Provincia" di venerdì 18 gennaio 2013 dove, a firma di Danilo Rocca, viene riportato il pensiero di Patrizio Del Nero, a proposito della costruenda nuova Statale 38.

E' un'opera costosa che danneggia l'economia della bassa Valtellina, sostiene Del Nero, e prosegue accusando l'ex sindaco di Morbegno del tempo, Giacomo Ciapponi, di aver sostenuto l'altrettanto costoso tracciato della tangenzialina nord per il superamento del capoluogo Morbegnese. Guarda caso, ora Ciapponi è il candidato del PD per le elezioni del Consiglio Regionale della Lombardia che ora bisogna denigrare per sconfiggerlo elettoralmente.

Si potevano spendere quei soldi, continua Del Nero, magari per potenziare la ferrovia , una struttura leggera, una specie di metropolitana che percorreva tutta la Valtellina da Colico a Tirano; poco ingombrante, più utile e meno impattante sul territorio. Invece di una strada a quattro corsie si poteva prevedere solamente una via a due corsie, con pochi svincoli, così da poter arrivare, con quei soldi, tranquillamente fino ad Ardenno, con notevole risparmio di denaro pubblico e di suolo. Invece, sentenzia ancora Del Nero, si è fatta la scelta sbagliata di puntare tutto sul trasporto su gomma.

Tutto vero, o quasi, quello che dice l'ex sindaco di Albaredo, l'ex Presidente del Consiglio Provinciale, l'ex segretario provinciale del PCI, eccetera. Peccato che chi ha fatto quelle scelte sbagliate, che ha imbonito la gente chiamandola a manifestare in piazza, che ha promosso una specie di referendum tra i sindaci della Provincia, mistificando il problema del finanziamento della Statale 38, sapendo che era già stato tutto deciso dal governo Regionale della Lombardia, sia stato il suo capo cordata, dottor Provera (Lega) e compari alleati del Polo delle Libertà. Quello che sostiene il Del Nero era nient'altro che il progetto dell'opposizione e dei Sindacati, ma lui non lo sa; non si ricorda.

E' vero che il nostro eroe non è nuovo a sortite eclatanti, basta seguire il suo curriculum politico per capire la versatilità del personaggio. E' pur vero che erano altri tempi, quelli!

Erano i tempi dei manifesti del tipo "la provincia lavora per voi"; "grazie lega"; "padroni a casa nostra", "l'acqua è nostra e guai a chi la tocca" e via manifestando. Sulla strada a quattro corsie hanno chiesto il consenso, assieme a tutti i sindaci della Valle, anche a quelli di Gerola, Pedesina, Rasura e a quelli della Valchiavenna, ma allo stato dei fatti i due progetti che riguardano la viabilità in Valchiavenna (sottopasso di Novate Mezzola) e Val Gerola (il Ponte di Pai) hanno fatto un colossale flop. E sono costati tanti soldi. Ma lui non ne parla perché non si ricorda.

Per concludere Del Nero lamenta che questa è una Provincia che non sa discutere, che segue un pensiero unico sbagliato. Anche in questo caso il nostro eroe non si accorge che lui appartiene proprio a quel pensiero. Ma lui, ovviamente, non lo sa, non si ricorda.

Cosio Valtellino 20 gennaio

Valerio Dalle Grave

Nostra nota

Inseriamo questo intervento nella parte dedicata alle elezioni in ragione delle argomentazioni di tipo politico. Abbiamo qualcosa da dire sulla questione della Statale 38 e solo su questa. Se andiamo a consultare le raccolte della stampa locale si vede come contro la strada a quattro corsie fossimo veramente in pochissimi, Provera compreso con anche alcuni ambientalistim che sbagliavano però l'approccio al problema. Il fatto é che tutti parlavano per sentito dire. C'era chi invece lo faceva, noi, documentato e con fior di pezze giustificative che del resto sono lì da vedersi: Tartano, tangenziale di Sondrio, Lovero-Mazzo, Mazzo- Grosio (questa variata per via della calamità '87, ma con ugual clibro). Sono i tratti della Statale 38 secondo il progetto Darios commissionato, e discusso, dalla Comunità Montana unica (Presidente Garbellini) d'intesa con il Comune di Sondrio (Sindaco chi scrive e anche guida del gruppo DC in CM che contava su circa 130 consiglieri). Era stato quasi un colpo di mano perché avevamo contro mezzo mondo e a sostegno nessuno. Poi ovviamente quando in un anno e mezzo dall'incarico del progetto si arrivò all'appalto del Tartano e della Lovero-Mazzo allora vennero fuori, solo allora, tanti padri. Si dimostrò allora che non c'era affatto bisogno delle 4 corsie, certamente meglio delle due ma a scapito della lunghezza dato che i soldi non li si moltiplicano ma quasi tutti volevano le quattro che poi - come mai? - si infilarono in 6 km costosi di galleria sotto il colmo di Dazio che non sono stati, a mio avviso, il meglio... E concludo ricordando che nel disastro per la Valle causato dalla divisione della CM unica non c'é solo lo schifo dei capannoni che con l'unica non potevano esserci, i piccoli salti, i Bagni di Bormio, la Selvetta eccetera ma c'é anche la continuazione degli altri tratti sdella Statale 38 secondo il progetto Darios. L'unica carreggiata con due corsie sarebbe bastata anche nell'ipotesi di realizzazione del Traforo dello Stelvio!

Frizziero

Valerio Dalle Grave - Nota Frizziero
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