ARGOMENTO PROPOSTO DA Gianni TOFFALI: PROSTITUZIONE

Con l'avvento del governo Berlusconi, la nuova classe dirigente sta escogitando nuovi strumenti atti a contrastare il mestiere più vecchio del mondo. Alcuni sindaci vorrebbero vietare ai cittadini di contrattare prestazioni in strada, altri vorrebbero ripristinare la formula delle case chiuse. Il ministro Frattini, ha addirittura ventilato l'ipotesi dell'ergastolo per chi sfrutta le "giovani schiave". A parte che è una leggenda metropolitana bella e buona, ritenere che le prostitute siano ridotte in schiavitù da bande senza scrupoli (le più scelgono questa professione liberamente perché molto remunerativa), ci si deve rendere conto che il problema prostituzione non potrà essere debellato se affrontato unicamente nell'ottica dell'ordine pubblico. La questione del "sesso allegro" è infatti un argomento preminentemente di ordine etico culturale. In una società in cui l'industria dello spettacolo e del consumismo ha trasformato gli esseri umani in suini a due zampe pronti ad andare in fregola al primo input sessuale che capiti a tiro, la prostituzione, va ricordato, è solo la punta dell'iceberg di una società malata di sesso. Quando, non solo la Chiesa, ma anche le agenzia laiche ammetteranno che il sesso fuori dal matrimonio è un atto intrinsecamente cattivo e perdi più, pernicioso per la salute (Aids e malattie veneree), il vizietto del mercimonio corporale potrà essere sconfitto. L'unica opzione possibile rimane dichiarare fuori legge l'attività di meretricio. Soluzioni alternative saranno simili a pannicelli caldi su una metastasi inarrestabile il cui tumore si chiama lussuria.

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