GLI IMPRENDITORI SULL'ATTIVITÀ DI VERIFICA E CONTROLLO ALLE IMPRESE: NECESSARIA LA LETTURA E L'ANALISI DEI DATI 12.3.20.19

Con riferimento alle notizie diffuse nei giorni scorsi relativamente ai risultati dell'attività di indagine condotta dalla Direzione Provinciale del Lavoro, le associazioni di categoria intendono ringraziare gli uffici ministeriali per il prezioso lavoro svolto sul territorio in difesa della legalità. Ritengono tuttavia necessario procedere ad una lettura ed analisi approfondita dei dati, per evitare fraintendimenti tanto grossolani quanto distorsivi della realtà d'impresa locale.

Il contrasto ad ogni forma di illegalità vede da sempre un convinto sostegno da parte delle associazioni di categoria di tutti i settori, nella consapevolezza che il pieno rispetto delle regole costituisce la premessa necessaria per uno sviluppo economico sano e ordinato. Il mercato non può prescindere da un quadro normativo certo e rispettato, in mancanza del quale la leale competizione fra imprese cede il passo ad una serie di irregolarità che penalizza in primis gli imprenditori seri e corretti.

Riguardo ai dati recentemente diffusi, giova anzitutto osservare che le aziende sottoposte a verifica rappresentano poco più del 4% del totale delle attività d'impresa operanti in provincia: ogni tipo di generalizzazione appare quindi inevitabilmente approssimativa e superficiale.

Ma c'è di più. Le associazioni di categoria sono le prime a sostenere che comportamenti illegali di assoluta gravità e fortemente lesivi della concorrenza, come il lavoro nero, vanno combattuti con ogni strumento che la legge rende disponibile: certamente con azioni sanzionatorie e repressive, laddove applicabili, ma ancor più con programmi di formazione e informazione che ci aiutino a fare prevenzione diffondendo una cultura della legalità solida e radicata. Diverso è il caso di violazioni di modesta entità, magari attinenti semplici formalità amministrative e burocratiche, che vanno rilevate ed eventualmente sanzionate ma non certo poste sullo stesso piano del lavoro nero o di altre gravi irregolarità.

Il sensazionalismo non è certamente un modo di porsi nei confronti degli interlocutori esterni adottato da associazioni di categoria e dalle pubbliche istituzioni e non rappresenta la via più opportuna per affrontare argomenti di assoluta rilevanza economica per il nostro contesto locale e non solo: non giova ad una analisi serena del contesto, né alle conseguenti azioni preventive da porre in essere; fare di ogni erba un fascio ponendo un'enfasi eccessiva su violazioni di minore rilevanza e veicolando verso i cittadini informazioni distorte in quanto non rappresentative della reale situazione nelle imprese del territorio, genera confusione più che informazione.

Le associazioni di categoria ribadiscono la più ampia disponibilità a collaborare con gli Enti preposti e con i loro servizi ispettivi per sostenere e proteggere un sistema economico e un tessuto imprenditoriale, come quello valtellinese, fondamentalmente sani. Il tutto anche attraverso un percorso di condivisione dei dati rilevati e di analisi delle evidenze emerse che, se realizzato preventivamente alla comunicazione esterna, potrebbe rivelarsi di grande utilità rispetto al comune obiettivo di avere un territorio più competitivo e dinamico.

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