L'UNIONE ARTIGIANI SUL CANONE RAI: "BENE LA MARCIA INDIETRO RAI, MA SI CHIARISCA UNA VOLTA PER TUTTE LA NORMATIVA" RC AUTO E DECRETO LIBERALIZZAZIONI 12.2.20.73
Confartigianato esprime soddisfazione per la marcia indietro della Radiotelevisione italiana, che in una nota ha precisato di non aver intenzione di esigere dalle aziende il pagamento dell'abbonamento speciale per il mero possesso di apparecchi come computer e simili, normalmente non finalizzati alla ricezione di programmi televisivi.
L'allarme è durato alcuni giorni, prima del chiarimento a seguito della levata di scudi delle Associazioni imprenditoriali: il canone Tv (nella fattispecie il canone cosiddetto speciale) richiesto dalla RAI anche per PC e i dispositivi atti a ricevere il segnale tv in possesso delle imprese non è dovuto. Una richiesta assurda che ha richiamato la ferma opposizione di Confartigianato, che è intervenuta con il Governo per esonerare le aziende dal pagamento attraverso il quale venivano 'tassati' strumenti come i computer che gli imprenditori utilizzano per lavorare e non certo per guardare i programmi Rai. Tanto più se si considera che il Governo spinge proprio sull'informatizzazione per
semplificare il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione. Il chiarimento, sollecitato da Confartigianato e da Rete Imprese Italia, giunge dopo un incontro fra la RAI e il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera.
Va però evidenziato - sottolinea in un comunicato di Rete Impresa Italia - che la nota di viale Mazzini non chiarisce completamente la questione. Secondo quanto specificato dalla Rai, infatti, il pagamento del canone speciale è dovuto dalle imprese solo in caso di possesso di "computer utilizzati come televisori (digital signage)". Rete Imprese Italia chiede quindi l'intervento del Governo e del Parlamento per chiarire al di là di ogni dubbio, e una volta per tutte, la normativa sul canone.