ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) LA SAPIENZA E IL PAPA 2) DROGA 3) VELTRONI CORRE DA SOLO 4) CASINI PREMIER

1) LA SAPIENZA

Accendo la radio. L'università la Sapienza di Roma vietata al Papa. Un gruppo di 67 tra scienziati e ricercatori, appoggiati dal movimento studentesco, ha sottoscritto una lettera inviata al rettore, Guarini, in cui si definisce la presenza del Pontefice come un evento "incongruo" e non in linea con la laicità della scienza. Per questo motivo la visita è stata annullata. L'annullamento della visita del Papa all'Università di Roma è una sconfitta per lo Stato italiano. Si tratta di una brutta vicenda. La protesta dei fisici dell'Università La Sapienza di Roma, per avere il Senato accademico e il rettore invitato Benedetto XVI alla inaugurazione del nuovo anno, è a suo modo un segno dei tempi. E meno male che l'università si chiama La Sapienza. Che dovrebbe significare anche tolleranza, oltre che conoscenza. Anche io mi sono laureato alla Sapienza. Ho considerare l'università l'unico luogo della massima libertà di manifestazione del pensiero. Più dei partiti, delle associazioni di tendenza, delle amministrazioni pubbliche e private, dovunque omogeneità di fini e di interessi esigesse una disciplina limitativa del pluralismo delle convinzioni e delle opinioni. Stupore. Delusione. Evidentemente mi sono sbagliato.

2) DROGA

Leggo con attenzione una notizia sul giornale: si chiama "dragonfly" (libellula).

È una sigaretta di eroina avvolta nella carta stagnola.

Costa pochissimo, anche perché è tagliata con altre sostanze egarantisce un effetto pari all'ottanta per cento dell'eroina iniettatanel sangue.

Chi la fuma non si sente tossicodipendente, e soprattuttonon ha la consapevolezza del pericolo che corre: bastano due o tre dosi per diventarne dipendenti.

Smetto di leggere.

Dopo qualche minuto mialzo e esco sul balcone, consegnandomi al vento e alle nuvole.

Come mi sento?

Triste.

3) VELTRONI

Sabato. Mattina di fine inverno. Mi metto in cammino verso il Porto, godendomi il vento mattutino. Il movimento fisico è un lusso? No. E' una necessità quotidiana, per tutelare il nostro strumento di eccellenza migliore, il cervello. Per potenziarne al massimo le capacità nella giovinezza, e contrastare gli insulti del tempo già dalla prima maturità, fino alla vecchiaia. Non è mai troppo tardi per scoprire i vantaggi che il movimento fisico dà al cervello. Di certo, prima si comincia, maggiore è il beneficio. Usciamo dalla scatola in cui siamo rinchiusi: da case sempre più piccole, da uffici lillipuziani, da automobili in cui stiamo forzosamente seduti per ore, comprimendo, reprimendo e somatizzando frustrazioni ed emozioni. Un corpo compresso e arrugginito comprime e opprime la mente, la rattrista, la impoverisce. Un corpo felice di sentirsi vivo, anche nel movimento, nutre il cervello e stuzzica la mente a volare alta e con più gusto. Tutti cercano le terapie naturali. Pochi praticano con costanza la terapia naturale più semplice ed efficace che c'è: passeggiare sul lungomare. Penso a ieri sera. Cena. Organizzata dall'associazione socio-culturale alla quale appartengo. La Ciurma. Sono intervenuti anche il nostro mini-Sindaco con il suo vice. Paolo Orneli e Alessandro Onorato. Competenti e preparati. La giornata sta trascorrendo tranquilla. Nonostante le proteste di Simonetta, che mi voleva con sé. Riunione di condominio. Diurna e straordinaria. Mi volto di scatto. Pallida, magra, vestita di nero, vedo una ragazza avvicinarsi. Sembra una figura diabolica. Per un istante ne ho paura. Poi la riconosco. Una ex collega comunale. Non é più la ragazzina che ho conosciuto allora. E' cambiata, ma ancora non so dire quanto. Dal giorno del mio passaggio a un'altra amministrazione non le ho più parlato. Ventiquattro anni fa. "Sono io..." "Carla!" Lei mi porge la mano e me la tiene stretta a lungo. "Abiti a Ostia, vero?" annuisco. Mi sento le ginocchia molli."

Parliamo. Poi mi saluta. "Cerca di farti sentire qualche volta, Mario". Mi sembra di sognare, ma l'urlo di Gabriele mi richiama alla realtà. "Devo andare..." Le lascio la mano. "Buona fortuna". Nel frattempo Gabriele mi ha raggiunto. Mi chiede i soldi per la benzina.

Scuoto la testa, ma lo accontento. Riprendo a passeggiare pensando che i limiti di velocità insostenibili e bizzarri ci sono da sempre sulle strade, ma a farli diventare un caso sono stati autovelox, telelaser e photored che, utilizzati a regola d'arte, diventano così efficaci da indurre dubbi sui loro veri scopi. Alcuni limiti sono così difficili da rispettare in condizioni normali che chi ne fosse capace rischierebbe di provocare tamponamenti oltre che intoppi al traffico: un esempio sono i 50 km orari sulle tangenziali e i raccordi a tre corsie o i 40 orari nelle corsie autostradali a due corsie. Arrivo al Porto. Mi siedo su una panchina del belvedere. Leggo il giornale. Al Porto. Veltroni avverte che il Pd andrà al voto da solo, qualunque sia la legge elettorale, consigliando a Berlusconi di avere il coraggio di fare altrettanto. Resta l'impressione di una cannonata a Prodi e di una spinta verso le urne. Tanto più che Rutelli profetizza la fine della legislatura con il referendum. Entro in un bar. Prendo un caffè, pensando. A Veltroni. L'intervento di Veltroni cade in un momento delicatissimo per la vita del Governo e non stupisce che lasci di stucco tanto la fazione governativa del Pd quanto gli alleati minori della coalizione. La sfida a Berlusconi non è una bravata, ma il tentativo di affermare un nuovo bipolarismo attraverso la reciproca legittimazione e il superamento della frammentazione partitica.

Veltroni è ben consapevole dell'effetto che le sue parole potrebbero avere sulla tenuta della coalizione e si affretta ad aggiungere: dal Pd "non arriva alcuna minaccia" a Prodi, l'esecutivo "deve proseguire il suo lavoro". Però il monito resta, in tutta la sua durezza. Intravedo Simonetta. Mi faccio largo tra la folla, ma un istante dopo è scomparsa. Oggi c'è molta gente al Porto. E' impossibile trovarla in questa calca. Accellero il passo. Schivo la gente. La raggiungo. Le sfioro una spalla. "Simonetta!". E' davvero lei, pallida e stanca dopo la riunione condominiale. Ci guardiamo per un istante. "Non qui, seguimi" le dico. Entriamo in un bar. Ci sediamo a un tavolino. "Vuoi parlare?" Simonetta scuote la testa. "Vuoi dirmi almeno come è andata la riunione?". "Faticosa". "Lo capisco". "Ma tu perchè non mi hai accompagnato, dove sei stato, cosa hai fatto?".

Non rispondo. Usciamo dal bar. Dal belvedere rimaniamo a osservare il mare. Mi volto verso lei. "Non me las sentivo di partecipare alla riunione. Ho preferito passeggiare. Non le dico di carla. Non le dico di Gabriele. Incredibile: le parlo, invece, di Veltroni. E' attonita.

Sbuffa annoiata. Le dico: la linea Veltroni, oltre a gettare nello sconcerto gli alleati minori, non convince neppure gli oppositori nel Pd. Bindi e Parisi, che guidano la componente "Democratici davvero", propongono il ritorno al "Mattarellum". Ma non è tutto. Il Pd, aggiunge Parisi, "non ha la maggioranza assoluta dei voti" e, se sostiene una logica proporzionale, dovrà comunque allearsi e lo farebbe a farlo indipendentemente dal mandato degli elettori. Simonetta é seria. Mi guarda di sottecchi. Io continuo imperturbato: in bilico tra sconcerto ed orgoglio le reazioni degli alleati minori. Rifondazione, che parte da un 6 per cento scarso, vede nel diktat veltroniano un attentato alla stabilità dell'esecutivo ma si dichiara, avverte Giordano, pronta alla competizione con il Pd in nome dell'unità della sinistra. Invece il referendario Di Pietro (Idv) accusa Veltroni di voler promuovere "il ritorno della prima Repubblica con la politica dei due forni". Simonetta mi guarda. Per un attimo rimane in silenzio, poi scoppia a ridere. Stringo i pugni. Quindi mi alzo. La guardo sorpreso: sono già sul punto di inalberarmi. Poi mi rasserereno. Simonetta mi si stringe contro e un sorriso illumina il mio viso. Sospiro. Le carezzo la testa. Ride. Torniamo a casa. Il cielo é limpido e il sole splendente.

4) CASINI

Seduto sul divano, penso.

Alessandro, lo studente più brillante, apprende in fretta e argomenta con disinvoltura.

Gabriele, il più devoto della famiglia.

1992. Avevo appena sepolto mio padre. Ricordo che quel giorno una nebbiolina nera si diffuse dal pavimento fino ad avvolgermi delicatamente il corpo, la bocca, il naso, gli occhi, e non potei più respirare né vedere nulla. Infine persi conoscenza.

1998. Molte persone parteciparono al funerale di mio suocero, e non solo perché era uno dei cittadini più in vista di Collevecchio: era anche uno dei più stimati. Rosato era particolarmente amato: quel suo corpo da gigante unito alla dolcezza del carattere aveva conquistato tutti.

Apocalisse di Giovanni apostolo. "La grande Babilonia é caduta e tutte le nazioni hanno bevuto il vino della sua sfrenata prostituzione.

Pentitevi, oh, pentitevi tutti voi che avete fornicato con la madre di tute le prostitute. Ho visto sette candelabri d'oro, riposti in un'arca di legno di cedro. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna."

Università. Mi sono laureato alla Sapienza. Molti universitari hanno l'arroganza che l'università sembra instillare in chi la frequenta, insieme con nozioni, sapienza e un certo gusto per il brunello di Montalcino.

Ufficio. Mi sento stanco. Ho continui mal di testa e a volte vedo tutto nero. Non so più cosa fare. Come andrà a finire? Avrò riconoscimenti anche io? Mi ricordo di antichi capi, cauti e conservatori, contrari per istinto a cambiamenti e innovazioni.

Testimoni di Geova. Non credo che Dio sia un folle mostro vendicativo e sono convinto che abbia un senso della giustizia un pò diverso da quello di un capobanda scriteriato, come invece loro affermano.

Vaccino influenzale. La verità è che ci si ammala nonostante il vaccino, ma in misura molto minore. Non garantisce l'incolumità totale dal virus, ma è uno strumento senza dubbio efficace per difendersi, tanto che io non andrei mai incontro all'inverno senza.

Seduto sul divano, rifletto.

Walter Veltroni ha detto che la maggior parte degli italiani è contraria alle elezioni anticipate. Rimango senza fiato, incredulo. In realtà, secondo molti sondaggi, il 70% degli italiani vuole andare subito al voto e solo il 30% è favorevole a un governo istituzionale.

Non è tuttavia solo una trasparente convenienza politica che spinge Berlusconi (e Fini e Bossi e perfino Casini, se Forza Italia non entrasse nel nuovo governo) a chiedere le elezioni in primavera. Tutti i sondaggi danno infatti la Casa delle Libertà in vantaggio sull'Unione di una forbice tra gli undici e i quindici punti.

Difatti Pierferdi dice che: "Il Paese è in ginocchio. Ha bisogno di un governo di pacificazione tra la gente più responsabile di centrodestra e di centrosinistra. Se non è possibile, elezioni subito. Siamo indisponibili a pasticci e trasformismi, ma se si andrà ad elezioni anticipate ad aprile, in presenza del vigente governo, bisognerà inserire nell'attuale legge elettorale le preferenze, per far scegliere i parlamentari direttamente ai cittadini e non ai vertici di partito".

Quindi, se si tornasse alle urne, per Casini, non si potrebbe parlare di nuovo di Cdl: "È un ectoplasma, come ha detto anche Berlusconi. Si può parlare del fatto che l'attuale opposizione si presenti assieme.

Noi siamo il centro e non possiamo che essere un centro alternativo alla sinistra, per cui in questa campagna elettorale i nostri interlocutori naturali sarebbero Berlusconi e Fini, è ovvio". Comunque, alla domanda se il leader sarà Berlusconi, Casini resta cauto: "Non è una questione che mi pongo al momento". Quanto a Mastella, sarebbe il

benvenuto: "È stato determinante per far cadere il governo Prodi".

Come la penso io? Arrossico fino alla punta delle orecchie. Poi rispondo entusiasta: "Cavolo, Pierferdi Premier!"

Sono proprio sicuro? Sì.

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