ARGOMENTO PROPOSTO DA Nando MASCHERPA (x): MUOIA SANSONE (PRODI) CON TUTTI I FILISTEI
Muoia Sansone con tutti i Filistei. Così è stato. La vita politica di Prodi finalmente è arrivata al capolinea. Come non mai si avverte un sollievo tra la gente anche se le preoccupazioni non mancano. Si intravede però un flebile raggio di speranza.
Lo sbaglio enorme più evidente di Prodi è stato quello di aver distinto il Palazzo dai cittadini. Il divario tra la classe politica dirigente e il popolo si era ulteriormente divaricato e ha determinato il fenomeno di rigetto nei suoi confronti. Solitamente in democrazia, il normale dialogo prevede che il Governo riferisca e che il popolo capisca e alla fine accetti. Crollata questa forma di comunicazione, la collettività si è così trovata abbandonata e a tratti perfino con il sentore di essere perseguitata.
Il Prodismo, con buone dosi di arroganza, è da ricordare come uno degli aspetti più negativi vissuti nella nostra democrazia.
Fin dall'inizio della legislatura i numeri al Senato erano alquanto incerti … eppure, Prodi ha cercato solo prove di forza. Non ha accettato le disponibilità dell'opposizione per un utile governo di larghe intese, anche da noi auspicato, che ora invece affannosamente invocano i partiti della sinistra che lo hanno sostenuto. A questo punto è anche comprensibile l'atteggiamento delle forze partitiche del centrodestra e cioè la richiesta, senza sconti, di elezioni anticipate.
Ecco perché si rivela particolarmente difficile il compito di Napolitano.
L'augurio che ci possiamo fare è che nasca un governo tecnico con il compito di varare una vera legge elettorale che guardi ad un sistema compiutamente maggioritario. Una legge che abbia alcuni punti fermi semplici ed essenziali come ad esempio una camera più snella, un senato che sia portavoce delle istanze regionali, la preferenza per una scelta consapevole, uno sbarramento d'ingresso, la candidatura in un unico collegio e che la "crisi di coscienza" dell'eletto sia accompagnata dalla decadenza dalla nomina.
In questo contesto di crisi istituzionale e di sistema, di incertezza economica e di atteggiamenti politici negativi ed esagerati, assistiamo però ad imprevisti segni positivi. Non entriamo nel merito delle vicende o della persona, ma le dimissioni di Cuffaro ci hanno sorpreso. Era una delle ultime nostre speranze. Il suo atteggiamento dovrebbe insegnare ai vari Bassolino, Pecoraro Scanio, Jervolino, … che la strada dell'abbandono con una buona dose di dignità e di correttezza politica è percorribile.
In un altro ambito, una diversa "nobiltà politica" dovrebbe dimostrarla Berlusconi: si scelga un proprio erede politico di fiducia e lo candidi al governo del paese in occasione delle prossime elezioni. Crediamo che moltissimi italiani gliene saranno grati. Sarebbe anche l'inizio di un confronto politico meno urlato ed esasperato.
(x) Coordinatore Regionale "Moderati-Riformisti" - nando.mascherpa@libero.it