ARGOMENTO PROPOSTO DA Mario SEGNI: GRAZIE

Ieri ho ringraziato alla tv gli 820.000 che avevano firmato e gli 11 milioni che sono andati a votare. Ma oggi voglio ringraziare te, per tutto quello che hai fatto nella campagna elettorale, e in molti casi (non so quanti anni hai) nelle battaglie riformiste che ormai durano da quasi venti anni.

Di quello che abbiamo fatto dobbiamo sentirci orgogliosi. Ieri, mentre i telegiornali davano le cifre della nostr a sconfitta, andavano in onda contemporaneamente i risultati e gli uomini dei ballottaggi. Ed era un bello spettacolo. Era l'Italia dei sindaci scelti dai cittadini, dei candidati che si erano confrontati direttamente, dei comuni e delle province che si avviavano ad avere per cinque anni una guida stabile legittimata dal voto popolare. Ebbene quella Italia la abbiamo creata noi con le prima campagne referendarie. Chi non è tanto giovane ricorda i sindaci eletti mesi dopo il voto, rovesciati dopo poco tempo, privi di legittimità e di potere. Questa nuova Italia è diversa.

Abbiamo vinto nei comuni, nelle province, nelle regioni. Abbiamo perso a Roma. Se i sindaci e i governatori sono scelti dal popolo, i parlamentari sono scelti dai capipartito. Se a livello locale vi è il massimo di democraticità, a livello parlamentare vi è il massimo di partitocrazia. La battaglia che abbiamo condotto voleva smantellare tutto questo, demolire il Porcellum, aprire la via a una riforma ch e ridesse il potere ai cittadini.

Non ci siamo riusciti. E se il potere ha lavorato contro di noi, a cominciare dalla data scelta dal governo per il referendum, è vero anche che l'Italia non ha risposto. Ha vinto la rassegnazione, l'apatia, lo scoraggiamento. Delusi dalla classe politica i cittadini non hanno creduto nemmeno all'unico strumento che è rimasto, il referendum. Questa è la cosa più triste, perché denuncia una malattia grave.

Esamineremo nelle prossime settimane che cosa si può fare per continuare la battaglia. Per ora mi fermo qui. Non avrei potuto lasciar passare più di un giorno senza dirti grazie.

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