ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) OPERAZIONE BADANTI 2) LA NUOVA TV 3) FERNANDA PIVANO 4) GELATI OGM

È scattata l'operazione badanti. Una partita che potrebbe mettere in gioco fino a 750 mila richieste. Fino al 30 settembre si possono versare i 500 euro necessari per accedere alla sanatoria. Intanto è sull'onere che le famiglie italiane si troveranno a sostenere, che cominciano a circolare perplessità e qualche polemica. La Comunità di Sant'Egidio parla di "tassa per le famiglie" e di "una politica contro le famiglie, oltre che contro la dignità degli immigrati". Le Acli ricordano che da pagare ci sono anche i contributi a partire dal primo luglio. Di certo c'è che il valore complessivo della sanatoria non è di poco conto. Da qui a fine settembre, se le istanze arriveranno a 750 mila, l'incasso sarà di 450 milioni di euro, considerato il solo forfait di 500 euro che serve a sanare il lavoro in nero dal 1 aprile al 30 giugno. Oltre a questa somma, ricorda ancora l'Acli, "molte famiglie non sanno che bisogna versare i contributi all'Inps per il periodo che va dal primo luglio fino al momento in cui le famiglie saranno convocate allo sportello unico", struttura che da ottobre riceverà le domande di regolarizzazione. Ma, secondo l'Acli, c'è anche un altro aspetto. "Molti tenteranno di far passare per esempio un muratore, finora pagato in nero, per un collaboratore familiare".

2) LA NUOVA TV

La nuova tv? Ad animarla, in questa fase di transizione, sono più le scelte strategiche e tecnologiche dei player consolidati o emergenti, che un'effettiva innovazione di contenuti, molto spesso ripetitivi, impoveriti dalla crisi che non risparmia la creatività e appiattiti sui desideri di un'audience in caduta libera, insidiata da Internet e dai personal media. E infatti le cronache dell'estate hanno dato molto risalto a temi un po' laterali come l'irresistibile ascesa del digitale terrestre, la fuga dal satellite di Sky, per fine contratto e mutata politica aziendale, della Rai di Mauro Masi, il lancio ferragostano, insieme alla rivale Mediaset, della piattaforma concorrente TivùSat. Fino alla controffensiva della tv di Murdoch, che sciorina programmi e previsioni da qui ai mondiali di calcio dell'estate 2010, battendo soprattutto, e non a caso, sul chiodo dell'alta definizione, unica novità che avvantaggi concretamente l'utente di qualunque fede calcistica o cinematografica e dia finalmente un senso alla proliferazione dei mega schermi full HD… Per il resto, infatti, la polverizzazione dell'offerta, favorita anche da un uso disinvolto ma non sempre illuminato della leva tecnologica, sta creando più di un problema agli utenti che vogliono stare al passo con i tempi o semplicemente continuare a vedere ciò che vedevano prima, più o meno passivamente. Ci si aspettava una radicale semplificazione e il trionfo dell'interattività, ma in assenza di un'infrastruttura comune e neutrale, si assiste invece alla moltiplicazione dei decoder. Mario Pulimanti

3) FERNANDA PIVANO

Ha combattuto contro il tempo finché ha potuto. A settembre 2007 l'avevano portata in ospedale dopo una piccola ischemia cerebrale, che aveva superato come di consueto, scherzando e ridendo con infermieri e medici. Aveva superato anche un principio di infezione polmonare, poi un secondo ictus l'aveva abbattuta, ma non del tutto.. Alla clinica Don Gnocchi di Milano, dov'era rimasta ricoverata per oltre un mese, le sue funzioni si erano ridotte al minimo. Non parlava, faticava a mangiare, gli occhi spenti che fissavano nel vuoto per poi richiudersi in un sonno continuo. Le avevano portato un lettore di cd su cui ogni tanto suonavano le canzoni di Fabrizio De André. In uno degli ultimi momenti di lucidità era sembrata risvegliarsi e quasi danzare sorridendo seguendo la melodia e la voce del cantautore genovese che lei considerava il più grande poeta italiano del '900. I medici non le avevano dato speranze, ma lei si era alzata ancora una volta sul letto. Era tornata a casa per Natale, con un'autobiografia ancora da scrivere in parte e una maggiore difficoltà a esprimersi e a muoversi. Si era rimessa al lavoro, riuscendo a finire il primo volume della biografia e mettendo le basi per altri progetti. Era passato un anno. L'autunno e un problema ai reni l'avevano riportata in ospedale. Ma non si era arresa. Alla commemorazione di Fabrizio De André, in tv da Fazio a gennaio, aveva voluto esserci di nuovo. Dalla sua camera d'ospedale continuava a lavorare ad aiutare, a scrivere l'ultimo capitolo della sua biografia. La sua lunga battaglia contro il passare del tempo è stata vinta fino al limite del possibile. Così oggi siamo tutti un po' orfani. A 92 anni Fernanda Pivano ha scelto di non combattere più. Il suo fisico ha ceduto forse cosciente del fatto che la sua vita, fatta di racconti e di memoria, non le avrebbe forse più consentito di incontrare la gente e tenere vivo il ricordo di una stagione della cultura che l'aveva vista per quasi un secolo protagonista. "Hemingway si è sparato quando ha capito che non poteva più scrivere", ricordava del vecchio anziano amico di gioventù sui cui libri aveva cominciato ragazza il suo lavoro di traduttrice di scrittori americani, dopo che Cesare Pavese, suo maestro al liceo, l'aveva spinta a tradurre e pubblicare i versi dell'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Era un grande spirito libero ed entusiasta. Le piaceva raccontare e raccontarsi. Non parlava di sé, parlava delle persone che amava, i suoi scrittori, i suoi poeti, le persone con cui aveva condiviso passione, curiosità, esperienze e visione del mondo. E'stata un motore della cultura, sempre controcorrente. Ed è stata anche una grande giornalista. Sul suo sito internet l'11 Settembre 2001 scrisse : "Con molto dolore per i morti e per la tragedia devo dichiararmi perdente e sconfitta perché ho lavorato 70 anni scrivendo esclusivamente in onore e in amore della non violenza e vedo il pianeta cosparso di sangue". La sua scomparsa è una enorme perdita. Così oggi siamo tutti un po' orfani. Ora, a noi, restano i suoi libri.

4) GELATI OGM

gelato Ogm che non si scioglie in Italia almeno per un po' di tempo. Dopo le reazioni scatenate in Italia dalla notizia del via libera a fine giugno da parte della Commissione Europea alla proteina sintetica Isp (Ice structuring protein) derivata da un lievito geneticamente modificato, l'Unilever, titolare del brevetto e proprietaria dell'Algida, ha assicurato che quest'anno in Italia e in Europa la proteina Isp non sarà utilizzata nei suoi gelati, inoltre, fonti aziendali, spiegano che allo stato l'eventuale utilizzo della proteina in futuro è un'ipotesi del tutto residuale. "L'eventuale utilizzo - spiegano dall'Unilever - sarà valutato solo dopo approfonditi test di mercato sul gradimento dei consumatori e in ogni caso sarebbe limitato a pochi gelati", in particolare ai gelati alla frutta (si è parlato del Solero) e dietetici. In ogni caso la sperimentazione durerebbe due o tre anni prima dei quali il gelato che non si scioglie non sarà proposto al mercato e «quando e se» sarà proposto la proteina Isp sarà indicata in etichetta. La proteina Isp, ammessa dall'Efsa e dall'Ue nella categoria dei novel foods, permette al gelato di non sciogliersi nonostante il caldo consentendo forme particolari e maggiore qualità nel caso degli sbalzi termici che possono capitare durante il trasporto. Se per il momento in Italia e in Europa questi gelati non sono ancora in commercio, lo sono già invece negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda.

Approfondimenti