12 30 24 LA STORIA NON SI CANCELLA

Riceviamo e pubblichiamo:

Comunicati, proclami e manifesti, tutti in verde perfino (in modo che chi li legge abbia la conferma che si tratta proprio di lei : "La Lega Nord"), hanno occupato le prime pagine della stampa locale, del web e degli spazi riservati alle affissioni pubbliche e quale momento più favorevole delle imminenti festività natalizie?.

Appunto. Chi manovra la propaganda sa quali tempi e occasioni sfruttare, quali tasti pigiare, quali accenti mettere e quali sottolineature marcare. Tutto è stato fatto secondo le regole canoniche e fin qui nulla da obiettare.

Quello che invece sa un po' di agro è il comunicato dell'ufficio stampa della Amministrazione Provinciale laddove pretende di rievocare fatti definiti "storici" per raccontare il faticoso iter della approvazione delle legge regionale sul rinnovo delle concessioni idroelettriche. Tutta una incensatura del faticoso lavoro dei personaggi della Lega che fanno risalire le loro "fatiche" al remoto giugno 2009. Tutta una manfrina per far sapere al popolo che "loro" si guadagnano lavorando sodo il lauto stipendio che si portano a casa.

A proposito dell'enfasi con cui si chiede di dire grazie alla Lega per i risultati ottenuti, nessuno ha informato l'ufficio stampa della Provincia (organo istituzionale pagato con soldi pubblici e non dal partito della Lega Nord) che le vicende riguardanti lo sfruttamento delle risorse idriche della Provincia di Sondrio e la pretesa di rendere maggiormente partecipi le istituzioni provinciali ai benefici derivanti in termini di profitti realizzati da parte delle società licenziatarie dell'utilizzo delle acque risale a qualche anno prima del giugno 2009? Che solo le devastanti calamità naturali del 1987 hanno avuto il potere di interrompere quelle brillanti iniziative?

Nessuno ha informato l'ufficio stampa che la prima legge Regionale che ha incominciato a scalfire la granitica rigidità istituzionale della Regione Lombardia nei confronti della provincia di Sondrio per il problema delle concessioni idroelettriche è la Legge n. 61 del 1980?.

Correttezza vuole che chi presiede l'istituzione in questione, nel momento in cui fa riferimento alla "storia" che precede un risultato politico istituzionale di indubbio valore, come quello conseguito alcuni giorni orsono che nessuno disconosce, ha il dovere di essere rigorosamente fedele alle note storiche d'archivio. Altrimenti tutto diventa propaganda, autoreferenzialità ed esercizio da bottegai.

Deve essere anche segnalato che chi ha governato la Amministrazione Provinciale prima della Lega Nord (chi con brillante iniziativa, chi con eccessivo conservatorismo), ha dovuto comunque affrontare problemi resi molto difficoltosi dalle contingenze determinate dalle vicende legate all'alluvione del 1987, che si sono trascinate per anni. Medesima segnalazione vale anche per ricordare che la precedente legislatura fu ancora governata dalla Lega, la quale non brillò sicuramente per eccesso di iniziativa e di risultati, se non per consolidare in modo propagandistico la sua autoreferenzialità; non si conosce ancora bene se e quanto a spese della collettività.

Ciò che a mio parere è preoccupante però, è il tono e il contenuto di una nota pubblicata a firma del sig. Narciso Zini, Segretario Provinciale della Lega Nord, su "La Provincia" del 22 dicembre scorso. Una nota farcita di autoincensamento per meriti dubbi, di critiche smodate e agre nonché fuorvianti verso il Consigliere Regionale Angelo Costanzo, il quale ha il solo torto di appartenere alla minoranza. Tutto ciò la dice lunga sulle capacità di mediazione e di direzione politica che il sig. Zini dovrà esercitare, in un partito (la Lega) che ha pretese egemoniche nel governo della cosa pubblica della Provincia di Sondrio.

A seguito della entrata in vigore della legge regionale sulle concessioni idroelettriche arriveranno nuove risorse a rimpinguare il bilancio provinciale (non importa se 100 o 30 milioni di euro) e in proposito non sono il solo a chiedermi in che mani andranno a finire quei soldi, come saranno gestiti, da chi, quando, dove e in che direzione. Sorgono tra la gente molti dubbi.

Se, come denuncia il Segretario Provinciale della CISL, il concetto di partecipazione democratica inteso dalla Amministrazione Provinciale, si riduce ad una consultazione (magari telefonica), dei diversi soggetti della società civile, tra cui appunto le Organizzazioni di categoria e i Sindacati, che per storia, tradizione e competenze non sono seconde a nessuno, allora tutti i dubbi rimangono.

Al di la delle imperfezioni che ancora permangono nella legge appena approvata, imperfezioni che potranno essere corrette strada facendo, rimane tutto il tempo al Presidente Sertori per impostare un tavolo istituzionale di negoziato per discutere in maniera democratica e non rancorosa, come direbbe il mio amico Aldo Bonomi, le priorità e la destinazione delle nuove risorse che, per quanto mi riguarda, devono servire al Bene Comune del territorio e ai bisogni di tutta la gente in particolare.

Natale 2010

Valerio Dalle Grave

Nota del Direttore

Proprio ieri La Provincia ha pubblicato quello che ha definito "un regalo" dell'arch. Giancarlo Bettini. Nel lunghissimo scritto è fra l'altro citata la nostra esperienza a Palazzo di Giustizia dove eravamo stati precettati per via di una querela presentata dall'AEM nei nostri confronti per quanto pubblicato su Centro Valle. Sulla materia riempirei pagine, con tante citazioni, avendo seguito il problema per decine di anni. Credo però per rispetto della verità e della giustizia ricordare che fu la nostra posizione in Comunità Montana unica a determinare un primo cambio di rapporti, il lavoro da noi, ma in particolare va citato il Presidente Garbellini con il vice Moratti - il sottoscritto era Presidente del gruppo DC che aveva 130 consiglieri su 205, avendo portato al primo grande risultato: i deflussi. Fondamentale l'apporto del prof. Pranzetti e utilissima la fornitura di dati con la collaborazione di Pierino Pruneri Sindaco di Tovo e poi Vicepresidente del BIM. Per onestà devo dire che chi comprese il problema fu Tognoli, allora Sindaco di Milano (ci vedevamo di frequente a Roma perché entrambi nel direttivo nazionale dell'ANCI e qualche risultato lo si vide). Da allora in poi ci sono stati molti contributi, di tanti. E' anche vero che la Lega, con Provera prima e Sertori dopo, ha dei meriti in quanto ha saputo utilizzare al meglio le pedine strategiche che possiede, a partire dal suo segretario Giorgetti. Per acque e non solo. Certo in alcune cose c'è stata anche l'autorevolezza di Tremonti. Tutto sommato contano i risultati che sono stati sinora ben al di là di quanto potevamo aspettarci. E' doveroso dirlo (a.f.)

Valerio Dalle Grave e nostra nota
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