NUOVE ETICHETTE PER I NOSTRI VINI, MA PER TANTI PRODOTTI QUANDO SI IMPORRA' LA LEGGIBILITA'?

La decisione della CEE - La trasparenza é lontana - La bevanda al gusto di arancia Sanguinella - Scritte piccole e scritte grandi - Libero il consumatore di scegliere ma... -



LA DECISIONE DELLA CEE

Le bottiglie dei vini avranno dal prossimo anno nuove etichette.
Non tanto per forma e grafica, ma quanto a scritte obbligatorie,
così come deciso dalla CEE.

Rispetto a quanto già oggi presente (nome, quantità, gradazione,
produttore) dovranno esserci il numero della partita e chi sono
l'imbottigliatore e lo spedizioniere o l'importatore)

S
ta bene. Tutto quello che va in direzione della trasparenza
e delle certezze per il consumatore merita plauso.


LA TRASPARENZA E' LONTANA


Continuiamo però a ritenere che sulla via della trasparenza non
si

faccia abbastanza, quantomeno in sede applicativa e di
controllo.

Ci sono direttive europee e norme italiane - le ultime nel
decreto del Presidente della Repubblica del 20 marzo 2002 n. 57
contenente il Regolamento di attuazione della direttiva
1999/21/CE sugli alimenti dietetici destinati a fini medici
speciali; omettiamo comunque in questa
sede il dettaglio, oggetto di interventi in corso nelle sedi
competenti - ma resta aperto il problema della leggibilità.

Moltissimi prodotti hanno indicazioni per le quali la maggior
parte delle persone che li usa, e per l'età e per difetti alla
vista, non riesce all'atto dell'acquisto ad avere la percezione
reale dei contenuti o di altri aspetti.

Le scritte di legge ci sono tutte. Come é un altro discorso.

Il caso poi dei medicinali é addirittura éclatante.

Nostri interventi sui Ministri competenti del passato Governo
non hanno avuto riscontro.


LA BEVANDA AL GUSTO DI ARANCIA SANGUINELLA


Abbiamo un paio di esempi emblematici da sottoporre a chi segue
l'attività del CCCVa. Questa volta facciamo il caso di una
bevanda "al gusto di arancia".

In genere i vari prodotti che si richiamano "all'aranciata"
hanno ormai abbastanza costante un tenore di succo di arancia
del 12% (qualcuno anche di più ma naturalmente ci tiene a
metterlo bene in vista).

Ebbene vediamo il caso di una bevanda fatta, come si legge, con
l'acqua minerale San Benedetto.

Non abbiamo ovviamente alcun interesse a citare questo caso
piuttosto che altri. Ci ha però colpito il fatto che una
mini-indagine condotta su acquirenti di tale prodotto ha portato
ad una interessante conclusione. Nessuno di tali acquirenti,
interpellato, sapeva che il contenuto di succo di arancia era
solo del sei per cento. Quasi tutti, all'obiezione facile "basta
leggere" hanno risposto che sono scritte troppo in piccolo "un
po' come le clausole delle assicurazioni"...


SCRITTE PICCOLE E SCRITTE GRANDI

"GUSTO ARANCIA SANGUINELLA" é
scritto ben in grande.

"SUCCO D'ARANCIA" 6%, vale a dire la metà di quanto ve ne sia
nelle normali aranciate
, é scritto in caratteri
microscopici, così come il luogo di produzione, Scorzé, un
Comune in provincia di Venezia a ben 16 metri sul livello del
mare, in piena pianura padana fra Venezia, Padova e Treviso,
attraversato dal fiume Dese, con tre suoi affluenti (Rio San
Martino, Rio S. Ambrogio, Scolo Desolino), che va a sboccare
nella vicina laguna di Venezia, noto per la sua specialità, il
"Radicchio rosso di Treviso", con marchio IGP dal 1996..


LIBERO IL CONSUMATORE DI SCEGLIERE, MA...


Libero ovviamente il consumatore di preferire un'acqua minerale
della pianura padana alle ottime acque di rubinetto delle nostre
montagne, o anche di Levissima, Frisia, Bernina o altre delle
Alpi lombarde.

Libero di preferire una bibita, fatta con quell'acqua minerale,
"al gusto di arancia" che di succo di arance ne ha in tutto il
6%, dicesi sei per cento.

Libero sì, ma sarebbe opportuno che fosse messo in grado di
leggere agevolmente tali caratteristiche. In fin dei conti la
scritta "con vitamine" non é affatto microscopica ma, guarda
caso, quella sì che é ben leggibile....

Intendiamoci, non é che altre bibite analoghe brillino per
leggibilità, ma - almeno quelle che ci é capitato di osservare
nelle scansie dei supermercati - hanno una percentuale di succo
d'arancia del 12%.


COSA FARE? C'E' CHI SI STA MUOVENDO


"Tanto fanno come vogliono", ha osservato qualcuno.

Non é affatto detto.

C'é che si sta muovendo per arrivare a pronunciamenti, in
diverse sedi per superare questa barriera della leggibilità,
essenziale.

Non sarà facile, né breve, ma c'é chi ha assicurato che ci si
arriverà.

Nel mercato globale ogni azienda deve essere libera di fare le
scelte che reputa, per lei, le migliori. Magari anche di fare,
se é possibile, una bevanda al gusto di arancia o di altro
frutto senza neanche l'1% del succo di quel frutto (e
analogamente per altre tipologie merceologiche).

L'importante é che sui contenitori a colpo d'occhio si possa
leggere che cosa si sta comprando.

Il Comitato darà a suo tempo le notizie del caso.

Comitato Cittadini Consumatori
Valtellina



GdS  8 V 2002

CCCVA