LE NUOVE NORME SUL PAESAGGIO INTERESSANO GRAN PARTE DELLA PROVINCIA. ALTRO CHE FEDERALISMO, SI CENTRALIZZA! E, A PROPOSITO DI PAESAGGIO, IL CASO MONCUCCO A SONDRIO

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 9 aprile abbiamo trovato il "DECRETO LEGISLATIVO 26 marzo 2008, n. 63 Ulteriori disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione al paesaggio", dal 24 scorso in vigore, già approvato dal Consiglio dei Ministri del 19 marzo e di cui, in un silenzio generale che speriamo motivato solo dalla campagna elettorale, avevamo già anticipato i tratti salienti in una nota del CCCVa (Comitato Cittadini Consumatori Valtellina )pubblicata da "La Gazzetta di Sondrio" e leggibile all'indirizzo

http://www.gazzettadisondrio.it/15277-per_comuni__professionisti__operat...

Innanzitutto un'osservazione calzante con il dibattito di questi tempi sull'assetto dello Stato ed in particolare sul federalismo oggi parecchio condiviso.

Il Decreto di cui sopra nel suo ultimo articolo, il 5, è lapidario:

"Abrogazioni - 1. All'articolo 82 del decreto Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, i commi 1 e 2 sono soppressi".

Dopo 31 anni di onorato servizio vengono cacciati due commi importantissimi.

Li pubblichiamo in fondo per chi voglia saperne di più (x). In sostanza è un trasferimento di poteri dallo Stato alle Regioni realizzato circa 41 anni fa. (Da notare poi che le leggi 1089 e 1497, beni culturali e paesaggio, hanno retto rispettivamente oltre 40 e 50 anni. Poi la grande riforma del 29.10.1999. In questi nove anni siamo già alla terza, pesante, modifica sia per i beni culturali che per il paesaggio!

In clima di un federalismo che ormai ha conquistato anche chi non ne voleva sapere, e quindi di decentramento da Roma alle periferia i "centralismi" piazzano il loro colpo ritrasferendo al centro i poteri, sia pure mascherati da una sorta di collaborazione tra livelli istituzionali vari punti. Sta comunque il fatto che le Soprintendenze hanno il coltello dalla parte del manico "in via preventiva". Da notare che gli organi monocratici, come i Soprintendenti, in tempo di fascismo avevano un contemperamento nel Prefetto, rappresentante periferico del Governo, in grado di bilanciare gli organi monocratici, bilanciamento che oggi non c'è più

Diamo una sintesi della nostra nota pubblicata all'indomani del Consiglio dei Ministri che ha approvato il Decreto Legislativo.

1) Paesaggio: le modifiche introdotte

Le modifiche alla parte Terza del Codice riguardante il paesaggio muovono dalla considerazione, di recente ribadita dalla Corte Costituzionale con sentenza 14 novembre 2007 n. 367, che il paesaggio è un valore "primario e assoluto" che deve essere tutelato dallo Stato, prevalente rispetto agli altri interessi pubblici in materia di governo e di valorizzazione del territorio. Partendo da questo presupposto, le novità introdotte dal provvedimento rafforzano la tutela del paesaggio a vari livelli:

* definizione di paesaggio. Nuova definizione adeguata ai principi della Convenzione Europea ratificata nel 2004 nonché alle finalità di tutela del Codice.

* pianificazione paesaggistica. Viene ribadita la priorità della pianificazione come strumento di tutela e di disciplina del territorio. Pur rientrando la redazione del piano tra le competenze delle regioni, è riconosciuta al Ministero dei beni culturali la partecipazione obbligatoria alla elaborazione congiunta con le regioni di quelle parti del piano che riguardano beni paesaggistici (vincolati in base alla Legge Galasso o in base ad atti amministrativi di vincolo).

* autorizzazione degli interventi sul paesaggio. Attualmente le Soprintendenze rivestono un ruolo marginale, essendo ad esse consentito un mero controllo di legittimità successivo sull'autorizzazione rilasciata dai comuni. Ora ci sarà un parere vincolante preventivo sulla conformità dell'intervento ai piani paesaggistici ed ai vincoli così rafforzando la tutela del paesaggio.

La delegabilità ai comuni del potere di autorizzazione è limitata ai casi in cui essi dispongano di adeguati uffici tecnici ed assicurino la separazione tra gli uffici che valutano gli aspetti urbanistici e quelli che valutano gli aspetti paesaggistici. In provincia quasi nessun Comune.

* revisione dei vincoli. Viene introdotto l'obbligo di rivedere entro un anno i vincoli esistenti, allo scopo di specificare le regole che devono essere osservate in virtù del vincolo (inedificabilità assoluta, ovvero edificabilità entro limiti e con prescrizioni precise e certe);

* demolizioni ecomostri. Ne abbiamo a Sondrio…?

Il problema non è astratto, non è politico, non è ideologico.

Stiamo pensando alle conseguenze in un territorio come quello della provincia per più di tre quarti sotto vincolo!


(x) I due commi dell'art. 82 del DPR 616 soppressi che testualmente recitano:

"Art. 82

Beni ambientali (17) (integrato dall'art. 1 del D.L. 27 giugno 1985, n. 312, convertito dalla legge 8 agosto 1985, n. 431)

- Sono delegate alle regioni le funzioni amministrative esercitate dagli organi centrali e periferici dello Stato per la protezione delle bellezze naturali per quanto attiene alla loro individuazione, alla loro tutela e alle relative sanzioni.

- La delega riguarda tra l'altro le funzioni amministrative concernenti:

a) l'individuazione delle bellezze naturali, salvo il potere del Ministro per i beni culturali e ambientali, sentito il Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali, di integrare gli elenchi delle bellezze naturali approvate dalle regioni;

b) la concessione delle autorizzazioni o nulla osta per le loro modificazioni;

c) l'apertura di strade e cave;

d) la posa in opera di cartelli o di altri mezzi di pubblicità;

e) l'adozione di provvedimenti cautelari anche indipendentemente dall'inclusione dei beni nei relativi elenchi;

f) l'adozione dei provvedimenti di demolizione e l'irrogazione delle sanzioni amministrative;

g) le attribuzioni degli organi statali centrali e periferici inerenti alle commissioni provinciali previste dall'art. 2 della legge 29 giugno 1939, n. 1497 e dall'art. 31 del decreto del Presidente della Repubblica 3 dicembre 1975, n. 805;

h) l'autorizzazione prevista dalla legge 29 novembre 1971, n. 1097, per la tutela dei Colli Euganei.


IL CASO MONCUCCO (CORTINA VEGETALE ANTI-OBBROBIO?)

E, a proposito di paesaggio e di nuove norme, il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina torna sul caso degli edifici al Moncucco in Sondrio la cui opprimente presenza appare accentuata dalla tinteggiatura, un bel bianco tipo isole Eolie o Egadi, se adatto in ambiente montano dica la gente ma dicano soprattutto i consiglieri comunali.

La stampa ha la possibilità, con idonea documentazione fotografica, di far valutare ai lettori, e non solo di Sondrio, se si tratta di una interpretazione moderna dell'estetica del paesaggio da parte di spirito intellettuale d'élite o, come suggerisce il volgarissimo buon senso comune, di obbrobrio, del peggiore del e nel capoluogo.

Obbrobrio è bene ricordare - giustamente avversato e quindi impedito dall'assessore Sava fin che è rimasto, con competenza e vantaggio per il Comune, alla guida del settore (sacrosanta posizione del cui cambiamento successivo sarebbe opportuno conoscere genesi e ragioni).

Il nuovo impianto normativo potrebbe fornire occasione al Comune di valutare la possibilità di recupero ambientale. Questo è però affare del Comune che è bene, anche in questo caso, si ricordi che le nuove norme per gli Enti locali non si sono limitate ad attribuire ai dirigenti comunali i compiti di gestione ma hanno anche ribadito che compete agli amministratori dare le direttive.

Il Commissario Prefettizio non ha dato notizie in merito alla vicenda ed in particolare sulla ventilata sanatoria. Sia stata o meno concessa c'è un punto che in ogni caso avrebbe dovuto, o dovrebbe, essere considerato. La rilevante parte in muratura dovrebbe essere sottostante al piano di campagna da cui parte il calcolo del volume urbanistico. Così fosse - e in tal caso che ci stanno a fare quelle aperture tanto simili a finestre? - una folta cortina vegetale con essenze opportune consentirebbe di ridurre il bruciante impatto visivo.

E se fosse invece anche quello, sorprendentemente, volume urbanistico? Si studi ugualmente la possibilità della cortina vegetale. Non è detto che non la si possa fare…

Nella deprecata ipotesi poi che nessuno riesca a far niente il Comune, il Consorzio Turistico, la Comunità Montana, il BIM, la Camera di Commercio, la Provincia inseriscano in tutti i dépliants, nelle guide turistiche, nei DVD e in quant'altro strumenti di diffusione documentazione foto-cinematografica del Moncucco, magari anche con la previsione di visite guidate. Spacciato per architettura moderna del paesaggio chissà che non abbia consensi e magari faccia scuola.

Per CCCVa: frizziero

Per CCCVa: frizziero
CCCVA