SIAMO CON I BENZINAI. LE CITTÀ SI SVUOTANO, I CENTRI COMMERCIALI SI AMPLIANO. I NEGOZI URBANI CHIUDONO. LE RETI COMMERCIALI SI RIDIMENSIONANO…

Alcune riprese dalla nota del 22.1.07 inviata al Ministro – senza risposta - dal Comitato Cittadini Consumatori Valtellina, precisati i termini della cosiddetta liberalizzazione del Decreto Bersani nel settore della distribuzione di carburanti:

1) Sarà pure corporativa la posizione dei gestori degli impianti ma certo si è che il provvedimento appare singolare. Il Governo forte con i deboli (benzinai), debole con i forti (le Compagnie).

2) E’ stato lamentato tante volte che se il petrolio sale l’adeguamento all’insù dei prezzi è velocissimo. Se il petrolio scende, con mille motivazioni l’adeguamento all’ingiù dei prezzi è assai lento.

Colpa dei benzinai?!? E allora perché non agire sulle Compagnie, Governo forte anche con i forti?

3) Per gli interessati si tratta soltanto di un grazioso regalo alla grande distribuzione che non rinuncerà di sicuro all’opportunità offerta. E se è vero come per i medicinali che il prezzo può scendere, ecco che una parte di italiani, quelli che non hanno nella loro zona la rete di super e ipermercati che c’è a Milano o Bologna, sarà fregata.

4) Sarà inevitabilmente la fine per quelli che hanno la disgrazia di trovarsi vicino a un ipermercato o a una coop

5) I benzinai, quelli veri, molti poveracci, hanno indetto 14 giorni di sciopero ma non otterranno altro, se va bene, che un piatto di lenticchie per motivi ovvi.

C’è stato l’incontro con il Ministro, con la dichiarata disponibilità al dialogo ma non a cambiare. Per conseguenza proclamazione di uno sciopero di quattro giorni dal 27 febbraio al 2 marzo, dopo quello di due già fatto, e annuncio di un altro di otto giorni consecutivi dal 25 marzo al 2 aprile. Per la categoria continua la “legittima difesa” con l’invito ai cittadini a solidarizzare nonostante i prevedibili disagi. Una posizione, quella dei tre maggiori sindacati del settore, Faib Aisa, Fegica e Figisc Anisa, di contestazione della norma che elimina l’obbligo di distanza tra distributori ma soprattutto, del sistema dei prezzi praticati dalle Compagnie. Si parla infatti di una differenza di circa 20 centesimi al litro fra quello praticato a una particolare utenza, come sarebbe quella della grande distribuzione, e quello praticato ai normali distributori. “D'altra parte, la stessa industria petrolifera ha già invitato il Governo a cancellare quegli elementi di tutela contrattuale che ancora mitigano lo strapotere che le compagnie vantano nei confronti dei singoli gestori”. Se le cose stanno così non dovrebbe esserci forse un intervento dell’Authority e anche dello stesso Governo? Se è vero che c’è questa differenza vuol dire che le Compagnie, e non i benzinai, ci stanno facendo pagare di più benzina e gasolio a loro vantaggio. Se le cose stessero così ci sarebbe da chiederne conto al Governo perché veramente il suo comportamento sarebbe da forte con i deboli e debole con i forti (e se poi le cose non stessero così esca un comunicato ufficiale di smentita).

TESI FUORVIANTE QUELLA DI BERSANI

D’altronde quanto sia fuorviante la tesi del Ministro Bersani è ampiamente documentata dal margine che un benzinaio ha su un litro di carburante: 4 centesimi. Forte con i deboli, debole con i forti.

Sarebbe giusto essere forte con i forti anche a tutela dei deboli nel quadro di una prioritaria tutela del cittadino e del suo portafogli. Possiamo capire la volontà di dare nuovi spazi (farmaci, giornali, benzina, magari anche, di fatto, barbieri eccetera) alla grande distribuzione ed in particolare una comprensibile e fin ovvia attenzione per le Coop. Può farlo però se veramente è coerente con quello che proclama (liberalizzazioni e concorrenza) o semplicemente imponendo che le Compagnie petrolifere pratichino lo stesso prezzo al benzinaio qualsiasi e alla grande Coop oppure assicurando la effettiva concorrenza fra le Compagnie produttrici.

Alcune Associazioni di consumatori, poche per la verità, si sono pronunciate contro gli scioperi chiedendo che la speciale Commissione di garanzia intervenga. Forti con i deboli. Ma dov’errano quando veniva paralizzato il traffico aereo, quello ferroviario e via dicendo? Allora silenzio… E non parliamo degli scioperi proclamati o sollecitati da loro.

Siamo con i benzinai. Le città si svuotano, i centri commerciali si ampliano. I negozi urbani chiudono. Le reti commerciali si ridimensionano. Si moltiplicano in vetrine spente i cartelli “vendesi” oppure “affittasi”.

Anche per la benzina si andrà, dove c’è, al supermercato, trovando, ovviamente, tutti gli accessori e magari,. a punti, il lavaggio gratis, l’equilibrature delle gomme gratis, eccetera eccetera eccetera

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina
CCCVA