Dallo scorso numero: L'ON. BOCCIA DOPO L'INTERVENTO DEL CCCVa SI SCUSA PER L'AFFERMAZIONE "ALLEVATORI DISONESTI DELLA VALTELLINA"

(La nostra risposta - la lettera del parlamentare pugliese - le dichiarazioni iniziali)

All'on. Francesco Boccia

e, p.c., ai destinatari della precedente nota in argomento

Premessa

Riceviamo la Sua che riportiamo integralmente per opportuna conoscenza dei destinatari della precedente nota del CCCVa e della presente.

Correttezza vuole che si ringrazi l'interlocutore per avere, a sua volta correttamente, rimediato ad una - si consenta - infelice dichiarazione, probabilmente rilasciata a caldo e senza avere pesato a sufficienza le parole.

Si prende atto, e si invitano i destinatari a farlo a loro volta, di quanto affermato "non era mia intenzione offenderli e non era mio desiderio criticare l'operato di gente che lavora duramente e che conosco molto bene".

Non sta a noi, e quindi non entriamo, nelle tematiche di natura politica trattate nella lettera salvo ricordare - con il che non si giustifica chi non è stato alle regole - la penalizzazione subita da tutti gli allevatori italiani, ovunque residenti, con l'attribuzione a suo tempo di quote del tutto insufficienti. Alla conseguente contestazione rivolta all'olandese Sicco Mansholt, già Presidente della Commissione Europea in visita a Milano, seguì la conferma. Lo sapeva anche lui di questa insufficienza. Ma… "…ma", aggiunse, "si è trattato di una compensazione perché in cambio vi abbiamo dato Bagnoli (l'acciaieria)". Forse, forse comprensibile l'operazione e il rigoroso silenzio che l'ha accompagnata, ma comunque una regola sulla testa dell'allevamento italiano.

Politica dunque a parte, ci soffermiamo invece brevemente su due punti non senza prima premettere un aspetto poco o nulla conosciuto da chi non è un addetto ai lavori.

Rapporto storico tra allevatori valtellinesi e pugliesi (v. APPENDICE)

Vede onorevole, la gravità della Sua dichiarazione è accentuata dal rapporto storico tra allevatori valtellinesi e pugliesi. In appendice un piccolo brano, tratto da un sito sulla mozzarella di Gioia del Colle, data l'inizio di questo rapporto ad oltre un secolo fa.

Ci fu però negli anni sessanta una particolare intensificazione di questi rapporti quando la provincia di Sondrio con decreto ministeriale, fu dichiarata indenne da brucellosi e tubercolosi bovina. Prima in Italia dopo una campagna intensa di abbattimenti resa possibile dalla scelta di affiancare alle risorse statali ingenti risorse locali. Segno di serietà e rigore, abituali in Valle, una serietà e un rigore che la Sua dichiarazione di fatto metteva in discussione

Punto primo. Proporzioni

Vede, in relazione al Suo passaggio "…multe di allevatori onesti, siano tre o trecento…" vorremmo far presente che la Sua dichiarazione aveva taglio ben diverso generalizzando in un unicum indistinto di disonestà gli allevatori valtellinesi. Non è ovviamente lo stesso "tre o trecento". E' questione di proporzioni. Tre, di fatto uno su mille, è rapporto in matematica assimilabile allo zero. Se un medico su 1000, un ingegnere su 1000 o anche uno dei 945 parlamentari, senatori a vita esclusi, è censurabile nessuno si sogna di generalizzare ed estendere a tutta la categoria tale censura. No?

Il multato valtellinese, che peraltro è corso subito ai ripari mettendosi in regola (restando censurabile senza alcuna attenuante e semmai con l'aggravante di avere di fatto con il suo comportamento gettato un'ombra su tutti i suoi colleghi) non è espressione di un sistema di disonestà ma è invece fuori del sistema di onestà nei quale ci sono tutti gli altri allevatori valtellinesi.

Punto secondo. Il Meridione

Ella invoca univocità di comportamento nei confronti anche "di migliaia di onesti imprenditori meridionali spesso accusati ingiustamente di comportamenti ben peggiori solo per una questione geografica. Credo sia arrivato il momento di ragionare con una visione federalista sana…".

L'uso della geografia in valutazioni di questo tipo - concordiamo - è cattivo consigliere. Per fortuna in questa vera e propria 'regione alpina' su un arco di 200 km di Alpi non fa difetto il raziocinio. In questa provincia che nelle recenti elezioni ha espresso per i candidati della Lega le più alte percentuali d'Italia, mai ha fatto capolino il razzismo e l'accoglienza è sempre stata ampia. Oggi con chi viene da lontano, ma da sempre nei confronti di tutti. Forse non c'è provincia nelle Alpi così aperta ai non nativi e, fra questi, ai meridionali che oggi occupano posizioni importanti nelle nostre comunità e in tutti i settori. Forse per la storia visto che fin dal '500 forte è stata la presenza valtellinese a Roma, Napoli, Palermo (al punto da scegliere come Patrono in un paese di qui Santa Rosalia…), oltre che in altri Stati. Ed è anche assai significativo che una banca locale, con governance locale, fortemente radicata nel nostro territorio abbia scelto di acquisire tre Istituti siciliani, con ottimi risultati, evidentemente in controtendenza rispetto a facili giudizi…

Conclusione

Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina ritiene conclusa per sua parte la vicenda. Sarebbe stato meglio che non fosse iniziata, prendiamo atto che si conclude positivamente, ristabilendo gli esatti termini.

Con un saluto particolare allo splendido Salento, distintamente

X il CCCVa: Alberto Frizziero

APPENDICE

"….La bontà della mozzarella gioiese è legata al particolare latte prodotto nella zona e ottenuto dalla razza Bruno Alpina introdotta direttamente dalla Valtellina il secolo scorso ad opera di alcuni cultori gioiesi di zootecnia.

Durante le numerose fiere di bestiame che si facevano in provincia di Sondrio i gioiesi andavano a barattare mucche di razza Bruno Alpina col vino primitivo.

I valligiani mandavano giù botti viventi di latte, i gioiesi facevano salire botti di vino a 14-16 gradi alcolici.

La Bruno Alpina cominciò così a sostituire il patrimonio bovino podolico pugliese cha dava anche ottimi caciocavalli con "la lacrima".

E sono stati i caciocavalli e il vino primitivo a convincere i valtellinesi a spedire continuamente vacche Bruno Alpine a Gioia del Colle e a tutto il circondario dal 1880 al 1910…."

http://www.gioiella.it/lamozzarella.htm

La lettera ricevuta dall'On. Boccia

(risposta alla nostra nota)

Caro Direttore,

mi dispiace che per le mie parole si siano ritenuti offesi centinaia di allevatori della Valtellina: non era mia intenzione offenderli e non era mio desiderio criticare l'operato di gente che lavora duramente e che conosco molto bene: ho soltanto riferito che l'utilizzo dei fondi destinati al Mezzogiorno per pagare le multe di allevatori onesti, siano tre o trecento, è una macchia nell'operato di questo governo.

Quella delle quote latte è una vicenda che getta ignobilmente una macchia di disonore verso migliaia di operatori onesti perchè viene applicato a quella parte del Nord, una delle zone più vitali e migliori d'Europa, il classico sistema dell'assistenzialismo sinora praticato in molte zone del Sud

Italia: e cioè la sanatoria di comportamenti illegittimi con i soldi di tutti i contribuenti, nello specifico violando palesemente un obbligo di legge.

Rinnovando le mie scuse a chi si è sentito involontariamente offeso dalle mie parole, mi dichiaro disponibile a venire di persona a confrontarmi con gli allevatori di quella zona e, come sempre, anche a sostenere le loro legittime aspettative presupponendo che siano essi stessi i primi danneggiati dal comportamento illegittimo di qualcuno.

Ma è anche vero che questa pratica dovrebbe essere applicata anche nei confronti di migliaia di onesti imprenditori meridionali spesso accusati ingiustamente di comportamenti ben peggiori solo per una questione geografica. Credo sia arrivato il momento di ragionare con una visione federalista sana, mettendo al bando pregiudizi, sostenendo, io per primo, l'esigenza di una modifica seria dell'assegnazione delle quote e che valorizzi le reali risorse locali in tutte le regioni d'Italia.

Con stima,

Francesco Boccia

La nostra nota del 3.6 u.s.


On. Boccia: "allevatori disonesti della Valtellina"

(si riferisce alle multe per quote latte ma prende una cantonata)

Sondrio 3.6.2009

17CCCVa3giugnoallevatori.doc

Oggetto: Dichiarazione on. Boccia sugli "allevatori disonesti della Valtellina"

All'Associazione Provinciale Allevatori ( apaso@novanet.it )

Alla Coldiretti sondrio@coldiretti.it

e, p.c. all'on. Boccia (già spedito alla Camera)

a quanti di interesse, a "La Gazzetta di Sondrio" e ad altri organi di informazione

Il quotidiano "La Repubblica", edizione di Bari, ha pubblicato lo scorso 31 maggio l'articolo che riportiamo:

"Fondi per il Sud, Boccia: Il premier nega la realtà". (x)

"Negando che il suo governo ha utilizzato venti miliardi di fondi destinati al Sud in modo diverso dalle sue finalità, il Presidente del Consiglio riesce a mettere ai voti anche la tabellina pitagorica": lo afferma Francesco Boccia, deputato Pd, componente della commissione Bilancio il quale in un comunicato definisce "indecente l'atteggiamento del ministro Tremonti e di Berlusconi che continuano a ritenere che i meridionali abbiano l'anello al naso e non abbiano visto che i fondi del Sud sono stati utilizzati perfino per pagare le multe latte degli allevatori disonesti della Valtellina danneggiando invece gli operatori onesti". "Penso - dice il deputato del Pd - che siano queste le cose di cui il premier dovrebbe vergognarsi. Glielo ha detto anche la Corte dei conti. Ma come al solito l'Italia berlusconiana è solo un grande reality".

L'on. Boccia. Chi é

L'on. Francesco Boccia non è l'ultimo arrivato. Era stato infatti designato per la Presidenza della Regione Puglia anche se nelle primarie del centro-sinistra lo scontato esito non è stato così scontato tanto che a sorpresa ha vinto Niki Vendola. Grave la sua accusa "agli allevatori disonesti della Valtellina".

Denigrazione

Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina ritiene doverosa una risposta a quella che, allo stato delle cose e con riserva di conferma da parte di chi in indirizzo, appare una vera e propria denigrazione nei confronti del migliaio e oltre di allevatori valtellinesi e della Valtellina stessa.

Ricordato per completezza che il territorio provinciale é interamente montano, con le compensazioni conseguenti di legge, l'onestà dei valtellinesi è documentata da quel che risulta al CCCVa.

La realtà

Del migliaio e oltre di allevatori risulta sanzionato un numero impressionante, ma nella direzione opposta a quella 'Bocciana': ben TRE (!!!), due dei quali per un importo evanescente e il terzo per una cifra che nulla ha a che vedere con l'entità delle multe inflitte ad aziende della Pianura Padana. Non vi è chi non veda come l'infelicissima e strampalata affermazione del parlamentare pugliese non solo risulti offensiva ma anche tale dare un'immagine distorta di questa vera e propria 'regione alpina' su un arco di 200 km che si è sempre caratterizzata per l'irreprensibile costume amministrativo. (Sola eccezione in tempi andati quello "scambio commerciale atipico proprio delle zone di confine", alias contrabbando, e di quello 'pulito' ovvero caffè e tabacco, che allora era però condizione di sopravvivenza.

Riparare

Ritiene il CCCVa quantomai opportuno che APA e Coldiretti, ed altri eventuali soggetti, chiedano nelle forme dovute conto di questa affermazione. S'intende, sempre a parere del CCCVa, che potrebbero bastare le scuse se accompagnate dalla dovuta rettifica sul quotidiano e da parte dell'Agenzia di stampa che la dichiarazione aveva diffuso.

Distintamente

Per il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: Alberto Frizziero

(x) La dichiarazione è stata anche diffusa in tutta Italia tramute Agenzia Ansa

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