Prova virtuale. Sul treno 2577 il 22.1 da Tirano (+15') a Milano (+37')

Abbiamo voluto fare un viaggio, virtuale, per studiare la marcia dei convogli sulla nostra linea.

- Tirano. Il regionale 2577, partenza da Tirano prevista per le 17.10 si avvia alle 17.25 a causa, nota ufficiale, delle “ripercussioni di un guasto agli impianti poi risolto che regolano la circolazione dei treni”. Erano “possibili ritardi di circa 30 minuti per un guasto ad un passaggio a livello tra le stazioni di Tresenda e Ponte in Valtellina”.
- Sondrio. Le cose vanno meglio, il ritardo è ridotto e anzi il treno recupera due minuti arrivando a Sondrio alle 17.50 anziché alle 17.37.
- Ardenno. Bastano però i 18 km per arrivare ad Ardenno che il ritardo sale a 28 minuti con una previsione di arrivo a Milano alle 20.08 anziché alle 19.40. Si può pensare, come causa, a problemi di incrocio a Berbenno con il regionale 2566 partito da Milano alle 16.20 e a sua volta in ritardo di 9 minuti.
- Dervio. Poco prima delle 19, rilevamento a Dervio, il ritardo è salito ancora, a 33 minuti portando la previsione di ingresso in Centrale dalle 19.40 alle 20.13.
- Restano 33 a Varenna.
- Abbadia, alle sette e mezzo, il ritardo è salito a 40 minuti
- Milano. Saltiamo e andiamo in Centrale a vederlo arrivare alle 20.17, e cioè 37 minuti di ritardo

Risparmiamo al lettore le valutazioni in ordine agli incroci, all'affollamento inutile di treni senza passeggeri o quasi che impegnano comunque la linea, alle conseguenze a catena, in definitiva, che si hanno quando un treno viaggia in ritardo.
Questa volta i disagi per i viaggiatori sono stati ridotti in termini quantitativi. Il fatto è però lo stillicidio continuo di piccoli guasti, di conseguenti ritardi, di qualche soppressione, di anomalie frequenti sui locali Sondrio-Calolziocorte, probabilmente i convogli più inutili della rete ferroviaria lombarda.
Guasti possono sempre succedere, al materiale rotabile o agli impianti. Ne stanno succedendo troppi e, altro punto importante, non sempre con risposte tempestive.
Il caso di lunedì scorso. Trenord ha comunicato la soppressione del Regionale delle 9.10 con grande anticipo alle 7.07, tanto che all'ora prevista utilizzando materiale rotabile da treni locali chi doveva venire a Sondrio c'è venuto. Per proseguire da Sondrio quasi tutti i viaggiatori hanno aspettato due ore per prendere il regionale delle 11.38 con arrivo a Milano alle 13.40. Chi ha voluto ha preso il regionale delle 9.46 scendendo a Lecco e lì salendo su un suburbano guadagnando mezz'ora anche se con arrivo a Porta Garibaldi.
Trenord aveva due ore per decidere.
Come mai il treno che è venuto fino a Sondrio non è stato fatto proseguire sino a Milano? Può darsi che ci siano ragioni oggettive, ma può darsi di no per cui è cosa da verificarsi pensando al futuro.
Sondaggio
Intanto una novità. E' in corso un sondaggio telefonico per valutare le esigenze di mobilità dei cittadini sulla tratta Sondrio-Lecco. Non sappiamo chi la conduce ma comunque resta una cosa interessante anche perchè il sondaggio non potrà che confermare le valutazioni diffuse circa l'inutilità quasi totale di questi convogli locali o quantomeno della maggior parte di essi. E non sono pochi. La maggior parte si attesta a Calolzio, qualche altro a Lecco. In discesa abbiamo partenze da Sondrio alle 5.54 e 6.49. Po ai minuti 46 delle ore 11, 12, 14, 15, 16, 17, 18. In totale, siamo sempre nei giorni feriali, nove corse. Sarebbe interessante che Trenord diffondesse i dati sulla frequentazione di questi treni che pure hanno bisogno di personale alla guida e al controllo, di energia elettrica, di manutenzioni.
 

A cura del CCCVa informa
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