Sondrio. Barriere architettoniche, record in Via Bernina

Record di più che ventennale e multiforme trascuratezza

Giornata delle barriere architettoniche.
Si candida al primato sondriese, e forse anche provinciale, la tragicomica vicenda di 50 - 60 metri di marciapiede di Via Bernina, da almeno una ventina d'anni oggetto di richieste e di proteste nella totale indifferenza pure ventennale che si sta profilando come da nota finale di questo articolo.
Un po' di documentazione e poi persino un poemetto in versi alla moda del prode Anselmo.

Dal 16 AGOSTO 2019 CRONACA

Sondrio. Assessore LL.PP., sta maturando un segno meno
 Via Bernina, per ora non ci sono ancora pesci

Lo scorso anno pubblicavamo l'ennesimo articolo, sempre sullo stesso tema negli ultimi 15 o 20 anni. Particolare perchè in Comune si festeggiava il 40mo compleanno del marciapiede di Via Bernina (26.9.1977 - 26.9.2018), il più derelitto in città nonostante sia certamente il primo per necessità e utilità della gente. Dalle altre parti i marciapedi svolgono una sola funzione. In Via Bernina il forte disagio riguarda i bambini che vanno a scuola zaf zaf con i piedi, chi viene dalla Valmalenco che dalla porta del pullman scende e se ne va zaf zaf perchè finisce in qualcuno dei laghetti, per chi va in albergo facendo zaf zaf non lui o lei bensì le loro valige perchè dal pullman finiscono direttamente nelle pozze. Zaf zaf non lo fanno le macchinette dei diversamente abili o le mamme con le carrozzine perchè sono costrette a scendere in strada, Piedi dunque asciutti ma quanto a sicurezza?

Ripubblichiamo l'articolo del 24 settembre dello scorso anno al termine del quale tireremo in ballo l'assessore:
Bella Via Bernina dopo una passata di asfalto e una vistosa segnaletica. Duole vedere oggi nel giorno del suo genetliaco che resiste invece imperterrito il marciapiede, di lunghezza non esorbitante ma, persino i lettori, di ben una cinquantina di metri, lato ovest, simbolo dell'incuria assoluta per molti anni.
Il nuovo assessore faccia un sopralluogo in un giorno di normale pioggia e ne vedrà:
-   l'impraticabilità per carrozzine,
-   l'impraticabilità per carrozzelle dei disabili,
-   l'impraticabilità per i pedoni ma in particolare per gli anziani.
Vedrà
-   gli alunni della Torelli scendere da bus sulle pozzanghere
-   le mamme che portano i bimbi all'asilo
-   le persone in arrivo dalla Valmalenco scendere da bus della STPS sulle pozzanghere
-   scendere non infrequentemente da bus turistici persone alle prese con lo scarico di valige. Non certo contenti i turisti dato che o non possono usare il trolley o comunque si trovano con le valige in acqua.

Le richieste
Le richieste di intervento al Comune sono iniziate da tempo, probabilmente nel periodo in cui il marciapiede è diventato maggiorenne, intorno quindi al 1995, e sono proseguite nel tempo ma senza esito. Dalla ricca pubblicistica in argomento stralciamo un articolo dal titolo emblematico
"Lo sconcio di Via Bernina
Correva l'anno Domini 1977. 40 anni, 4 mesi, quattro giorni oggi da quel lunedì 26 settembre in cui la Giunta Municipale, alle ore 18, assente il Sindaco impegnato ad fare conoscenza del suo primo figlio in arrivo, su proposta dell'assessore anziano deliberava di fare un marciapiede nel tratto mancante (ove addirittura c'era una scarpata!) di Via Bernina per un 50 o 60 metri in tutto. Era periodo di grandi risparmi perchè soldi nelle casse dei Comuni non ce n'erano per cui la soluzione, fu modesta ossia piccolo ampliamento della scarpata e una battuta di cemento. Fu la pacchia per i veicoli pesanti che la notte parcheggiavano per metà nel povero marciapiedi sempre peggio conciato, oggi simbolo esclusivo dell'incuria (vedere per credere).

Come il prode Anselmo di Giovanni Visconti Venosta
'Passa un giorno passa l'altro mai arriva il marciapiede”. E che succede?
Giù per terra uno sconquasso che arduo rende ai pedoni il passo.
Fra questi gli scolari della Media lì vicina e chi all'asilo porta la bambina.
E che dire della corriera che da Chiesa vien sino a sera.
Lì ci si ferma coi piedi a mollo. Che figura, proprio da pollo.
Peggio va per i turisti  che in hotel van ben tristi
con valigie inzuppate e compagne incavolate. 
Alla gente un bell'invito a capir com'è finito (e vedere che nessun muove un dito).
Ma pure sul Lungomallero Cadorna (x) qual sian state le costose cure e or dunque facciam le corna.

Dopo il danno le beffe. Chi si reca in Via Bernina vedrà non solo il 40ennale sconcio ma qualche giorno fa macchine, operai al lavoro. No non era come pensato che si partisse dall'altro marciapiede,  quello di fronte per, clamorosamente, rimetterlo a nuovo, quello cioè usato molto, molto meno. I ragazzi che vanno alla Torelli, i bus della Valmalenco, gli urbani, quelli turistici, si fermano invece tutti lì, nello sconcio. Un cavo han posato e poi la strada ri-cementato.

E di fronte nello sconcio? Per ridurre il broncio
“alla vacca” han gettato, un cestin d'asfalto-cacca per blandir i facinorosi tappando i buchi  (2) più vistosi.
Non era come pensava la povera gente che il lavoro arrivava. Niente affatto, di nuovo niente.  Passa un giorno, passa l’altro mai non giunge il Comune  e i piè bagnan bionde e  brune 
ma stavolta molto scaltro di Via Bernina il popol stanco con il voto batte banco.

PS (x) Il riferimento non è al tratto del Lungomallero da Via Trento in giù" (Red).
Prosit
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L'Assessore Massera
Contenti tutti in Via Bernina alla notizia che era diventato assessore il consigliere Massera che nella precedente tornata aveva sollevato il problema in Consiglio Comunale, senza peraltro avere risposta come 15 anni fa, come 10 anni fa, come cinque anni fa (e ogni anno più volte).
Contenti nel sapere che l'assessore aveva messo in programma alcune opere minori avendone già il finanziamento solo che passa un giorno, passa l'altro, passa una settimana passa l'altra, passa un mese passa l'altro e si teme che passi un anno e passi l'altro.

L'assessore precedente Iannotti, che per anni si è visto recapitare sollecitazioni per eliminare quello schifo potrebbe lamentarsi dicendo che non trattiamo l'assessore Massera come invece facevamo con lui. Visto che un anno è trascorso diventa doveroso fare qualcosa. Abbiamo dato un segno più all'assessore per l'asfaltatura della strada del Rolla, è giusto informare che sta maturando il segno meno per avere promesso senza, fino ad ora, mantenere.

Infatti, comunicato 54 del 20.12.2018:
“Abbiamo avviato un'operazione di manutenzione straordinaria di marciapiedi cittadini e tratti di strade/piazze in porfido e massello – prosegue Massera -. Lavori che sono finanziati con fondi Aqst (150.00 euro) e inseriti nel programma opere pubbliche con la variazione di settembre. Già realizzato il marciapiedi in fregio alla Villa Quadrio (via IV Novembre-via Don Bosco), e numerosi microinterventi, mentre è stato approvato il progetto per il rifacimento del marciapiede di via De Simoni lato ovest e sono stati affidati i lavori per il rifacimento del marciapiede del sottopasso in via Parolo. In corso l’affidamento di quelli per i marciapiedi in asfalto di via Bernina e via Vanoni”. Ad oggi sono passati 291 giorni con la brutta stagione che si avvicina, alla faccia del tempo che ci vuole per un tale affidamento, absit injuria, proporzionalmente paragonbile alla TAV?

P.S.  Quando piove i nuovi amministratori vadano a dare un'occhiata e poi tornino a Palazzo Pretorio traendone le conseguenze, quelle che riterranno.

Red

 

 

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