1 10 INFLUENZA A/H1N1. "SUINA" OPPURE "BUFALA" MONDIALE? LA POLONIA SI SMARCA ED ESCE DAL

(e nostra nota)

Ad aprile 2009 si sono stati verificati in Messico casi di infezione nell'uomo di un virus influenzale di tipo A (H1N1) precedentemente identificato come "Influenza Suina". Tale virus non era mai stato rilevato negli esseri umani e quindi si è verificato un salto di specie. L'Organizzazione Mondiale della Sanità lanciò lo stato di allerta su possibili rischi connessi a tale nuova situazione. L'11 giugno 2009 l'OMS dichiarò lo stato di pandemia da nuovo virus influenzale, chiamata appunta Nuova Influenza. Questa pandemia veniva definita di rischio moderato ed il massimo livello di allerta non era dovuto tanto alla gravità dei sintomi, ma alla grande diffusione geografica del virus. Il virus era una novità e si è agito, a livello planetario, in base a un legittimo principio di precauzione. Oggi, in data 22 dicembre 2009, passato il picco dell'influenza "Suina", sempre che non arrivino altre ondate o si verifichino paventate mutazioni (del resto normali nei virus), possiamo ragionare, con maggiori dati alla mano, in modo più sereno ed

oggettivo e chiederci se nel seguire questo doveroso principio di precauzione non si sia in realtà abbondantemente esagerato e perchè si è così abbondantemente esagerato. Dal Comunicato n. 610 del Ministero della Salute in data 19 dicembre 2009 l'aggiornamento sulla situazione era il seguente: 3.777.000 casi di sindrome influenzale a partire dal 19 ottobre 2009; dall'inizio della campagna vaccinale sono, complessivamente, state somministrate 749842 prime dosi e 12257 seconde dosi di vaccino; sono state distribuite 7.423.851 dosi e entro la fine di dicembre si raggiungeranno le 10 milioni di dosi. Attualmente, ad esempio, si è vaccinato solo il 15 per cento degli operatori sanitari. Come efficacia di campagna vaccinale è stata un vero e proprio flop. Il totale delle vittime da influenza A/H1N1: 178. La percentuale di vittime in rapporto al totale dei malati è lo 0,0047 per cento.

Una voce fuori dal coro è stata la posizione del Governo polacco, ed è una posizione che invita a una approfondita riflessione critica sulle politiche sanitarie adottate dalla maggioranza dei Governi. Il Ministro della Sanità polacco, Ewa Kopacz, nel suo intervento al Parlamento del suo Paese ha sottolineato che vi sono almeno 20 punti dubbi sugli accordi che altri governi hanno stipulato coi produttori di vaccini. Ha poi citato l'esempio della Germania in cui solo il 13%

dei tedeschi si è fatto vaccinare contro la "Suina", mentre normalmente per la normale influenza stagionale si vaccina il 23% della popolazione. Rilevava che sono insufficienti i dati disponibili sugli effetti collaterali dei vaccini. Il Ministro Ewa Kopacz rilevava inoltre che ogni anno un miliardo di persone si ammala per l'influenza stagionale e un milione ogni anno ne muoiono, quindi l'influenza stagionale è molto più pericolosa della "Suina". Il vaccino inoltre, per il Ministro polacco, esigeva cautela e doverose verifiche prima di essere raccomandato alla popolazione.

Effettivamente il tasso di mortalità per l'influenza stagionale è circa lo 0,1 per cento, mentre per la "Suina", in Italia, fino ad ora è stato lo 0,0047 per cento con un totale di 178 morti in assoluto. Quindi una pericolosità di gran lunga inferiore, e anche il tanto temuto "effetto massa" che avrebbe rischiato di intasare e paralizzare i servizi essenziali della società non si è realizzato. Questa situazione lascia pensare e richiede ulteriori approfondimenti.

Legittimamente mi domando, come cittadino, se le autorità politiche e di governo del nostro Paese abbiano fatto il loro dovere in relazione alla funzione di controllo verso le istituzioni mondiali, comprese quelle sanitarie ed economiche.

I vaccini stessi, inoltre, non sono stati così "innocenti" visto che la stessa AIFA, l'Agenzia Italiana del Farmaco, ha dichiarato in un comunicato che al 13 dicembre 2009 si sono verificati 810 casi di sospette reazioni avverse, di cui gravi nel 6,8 per cento dei casi e mortali nel 0,2 per cento. E ne sono stati vaccinati solo 750mila, quale sarebbe stata la quantità di effetti collaterali se le vaccinazioni fossero state 10milioni, che era l'obiettivo di vaccini da distribuire al 31 dicembre 2009 oppure se fossero stati 24milioni, che è la quantità di vaccini acquistata dal nostro Governo con una spesa per la collettività di centinaia di milioni di euro?

Si è trattata sicuramente di una grande esercitazione di protezione civile, ma la domanda che mi martella nella mente rimane sempre la stessa:

CUI PRODEST?

Glauco Santi

La domanda di Santi P anche la nostra ed anche di tantissimi che hanno fatto loro il famoso detto di Andreotti secondo cui in certe occasioni la malizia è un peccato ma magari si indovina… Ad integrazione dell'articolo, puntuale e preciso, aggiungeremo che la Francia ha messo in vendita un numero impressionante di dosi del vaccino che aveva acquistato, trovando però la concorrenza di altri Paesi loro pure offerenti (ndr)

Glauco Santi
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