GREENPEACE: RISO OGM, LA MAGGIORE AZIENDA RISICOLA AL MONDO BLOCCA LE IMPORTAZIONI DAGLI USA

La Ebro Puleva, colosso mondiale del riso, che controlla il 30 per cento del mercato europeo di questo cereale, ha annunciato di aver bloccato tutte le importazioni dagli Stati Uniti a causa della contaminazione da riso geneticamente modificato.

In una lettera indirizzata a Greenpeace, il presidente della società ha

dichiarato: “Siamo dispiaciuti che il riso americano sia stato contaminato dagli Ogm, ma per questo motivo da agosto 2006 abbiamo deciso di bloccare tutte le importazioni di riso dagli Stati Uniti”.

La Ebro Puleva rende noto che non effettuerà più acquisti dagli Stati Uniti finché la situazione non tornerà sotto controllo. Il riso verrà comprato da altri Paesi, a eccezione della Cina che continua ad avere problemi di contaminazione del proprio riso con Ogm. “Con il divieto assoluto di importare riso dagli Stati Uniti, la Ebro Puleva sta sperimentando sulla propria pelle quanto sia reale e oneroso il rischio di contaminazione” puntualizza Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. “I governi dei Paesi dove si coltivano o importano Ogm non devono più esporre agricoltori, consumatori e ambiente a questi enormi rischi”.

I coltivatori americani di riso hanno già dato il via ad azioni legali del valore di milioni di dollari contro la Bayer Crop Science. Già lo scorso gennaio sono state trovate partite di riso destinate all’esportazione contaminate con riso Ogm Bayer LL601. Questa varietà, utilizzata unicamente in campi sperimentali terminati nel 2001, non è mai stata autorizzata per il consumo umano in nessun paese del mondo, eppure, a settembre 2006, analisi commissionate da Greenpeace hanno rivelato che i prodotti in vendita nei supermercati europei erano contaminati da questo riso illegale, costringendo i supermercati stessi a ritirare i prodotti. “La Ebro Puleva sta agendo responsabilmente in difesa dei consumatori e del mercato. Sa che i consumatori non vogliono Ogm nei propri piatti” continua Ferrario “sollecitiamo l’Unione europea a rafforzare in modo più rigoroso le normative”.

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