I CONSIGLI DEL MOIGE: VIDEOGIOCHI, BULLISMO, ANORESSIA

VIDEOGIOCHI: NON SONO TUTTI PER BAMBINI, ATTENZIONE!

Può darsi che in vista del Natale i vostri figli chiedano in dono un videogioco e in ciò non c'è nulla di male né di strano. Tuttavia quando si acquista un videogioco, così come qualsiasi altra cosa destinata ai minori, bisogna fare attenzione. Nessun genitore metterebbe nella culla del bebè un gioco che potrebbe ferirlo. Allo stesso modo bisognerebbe essere attenti ai contenuti dei videogiochi: non tutti sono adatti ai minori, esiste infatti una larga fetta di mercato destinata agli adulti e vietata ai minori. Questi prodotti però, per distrazione del legislatore ed incuria di taluni venditori, si possono trovare negli stessi scaffali dei giochi per bambini. Potrebbe essere questo il caso di "Rule of Rose" videogioco di prossima distribuzione, violento, spaventoso e con espliciti riferimenti sessuali. La ragazzina protagonista del gioco infatti, pur di non farsi seppellire viva, deve sottomettersi alle peggiori angherie da parte di alcune coetanee. Il gioco arriverà sugli scaffali a fine novembre perciò, complice un po' di distrazione, potremmo vederlo spuntare dai pacchi regalo dei nostri figli. Come se non fossero già bombardati di violenze, atti di bullismo e volgarità dalla televisione, cartoni animati compresi, dai telegiornali e dalla vita di tutti i giorni! Dunque, cari genitori, nonni e zii, ci appelliamo a voi affinché leggiate bene tutte le indicazioni riportate sulla scatola: vi troverete indicata la fascia di età cui il gioco è destinato, la trama e l'eventuale presenza di scene erotiche e violente. Ricordate, non c'è scena di violenza o volgare che non abbia effetto sui minori, soprattutto se reiterata tante volte, come di regola avviene nei videogiochi.

BULLISMO: I BAMBINI IMITANO LA VIOLENZA

In queste ultime molti di voi non avranno potuto fare a meno di provare un moto di sdegno di fronte ai casi di bullismo, violenza e molestie sessuali tra ragazzini di solo 11 - 12 anni. Atti efferati, malvagi e privi di ogni rispetto per gli altri di fronte ai quali è difficile darsi una spiegazione. Eppure nel mondo dei nostri ragazzi queste cose esistono; dobbiamo cercare di prevenirle e coglierne i segnali. Il mestiere di genitori è a tempo pieno e non ammette distrazioni: bisogna dunque smettere di pensare che certe cose accadano solo ai figli degli altri e tenere a mente alcuni principi. Il primo è che siamo noi i primi educatori e che da noi in primo luogo i ragazzi prendono esempio. È bene dunque guardare dentro le mura di casa; un clima teso, di sopraffazione e violenza, anche solo verbale, tra i coniugi o con i figli non può dare buoni risultati. Spesso la violenza subita e quella assistita si trasformano in altrettanti istituiti di sopraffazione. È nostro compito seguirli nello studio, ma senza guardare solo ai risultati: anche il clima scolastico e le amicizie sono importanti. Un occhio attento poi deve necessariamente andare ai Media; dalla tv e dal web, così come dalle immagini trasmesse coi cellulari, passano spesso esempi pessimi. Infine ascoltate i vostri figli, anche quando sembra che vi stiano raccontando un dettaglio senza importanza, perché proprio lì può essere nascosta una timida e incerta richiesta di aiuto o solo di un consiglio.

ANORESSIA: ANCHE LA MODA HA DELLE RESPONSABILITA'

Due modelle sono morte nel giro di pochi giorni per l'eccessiva magrezza che aveva indebolito il loro corpo, una magrezza malata che spesso ha origine in una DCA - disturbo del comportamento alimentare. Parliamo, ad esempio, di malattie come l'anoressia e la bulimia nervosa. All'origine di questi disturbi c'è spesso un rapporto non corretto con il proprio corpo acutizzato da qualche elemento scatenante: un cambiamento improvviso, un lutto o un trauma a cui magari noi adulti non sempre, ragionando con il nostro metro, non diamo la dovuta importanza. La prevenzione è la prima arma per combattere questi disturbi. Su questo fronte il Moige agisce da anni portando avanti campagne di informazione ed educazione nelle scuole, l'ultima delle quali partita poco tempo fa si chiama "Alimentare l'autostima: disturbi alimentari togliete il disturbo". La campagna, destinata alle scuole medie, è realizzata con il contributo del ministero delle Politiche Sociali. Anche i Media e tutti gli attori sociali che possono avere influenza sui giovani posso fare molto per prevenire questi disturbi. Il mondo della moda, ad esempio, può certamente molto e non può sottrarsi alle sue responsabilità. Per molti, troppi anni, si è corsi dietro al mito della magrezza- bellezza, delle taglie 37 - 38, per troppo tempo le passerelle sono state calcate da donne filiformi. Per troppo tempo una magrezza la limite dalla malattia è stata presa come esempio da centinaia di adolescente, mortificate magari nel non trovare nei negozi taglie a loro adatte. Da qui al sentirsi inadeguate e 'fallite ' a 14 anni si fa presto, soprattutto se esiste già un qualche disagio. Dunque, se nessuno ha la pretesa di dare alla moda la colpa esclusiva che questa si prenda almeno la sua parte di responsabilità e cambi rotta, magari prima che qualche altra modella lasci la vita sulla passerella.

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