GIOVANNI D'AGATA (x) STAKANOVISTA: 1) AUMENTA IL BULLISMO TRA LE ADOLESCENTI CON BABY GANG FEMMINILI 2) PARTE IN ITALIA LA SPERIMENTAZIONE DEL VACCINO ANTI-AIDS 3) BUCA PIENA D'ACQUA? COMUNE RIARCISCE IL PEDONE INFORTUNATO 4) INPS PIU' RICCA 5) VAI PIANO

Sempre attento ai problemi più svariati dei cittadini Giovanni D'Agata questa volta dà prova di stakanovismo infilando bel sei note diverse e sempre di attualità. Complimenti anche per i lettori (ndr).

1) BULLISMO

Non solo nelle banlieues francesi ma bande di ragazzine tra i tredici ai sedici anni si aggirano purtroppo anche nelle Nostre città. Un fenomeno tutto nuovo ed in crescita quello delle baby gang femminili che pare stia prendendo piede anche in Italia. È rilevabile, purtroppo, un progressivo cambiamento nella società ed in particolare tra i giovani. Se prima il cosiddetto bullismo era appannaggio quasi esclusivo dei ragazzi mentre le ragazze si dimostravano più inclini ad andare a suola, allo studio e comunque ad evitare la via della delinquenza, oggi pare sia avvenuta una certa omologazione nei comportamenti negativi che si sta diffondendo a macchia d'olio specie nelle grandi città ma si evidenziano degli episodi anche nei piccoli centri. Una sorta di emulazione degli atteggiamenti dei ragazzi da parte delle ragazze che appare, almeno a detta di autorevoli sociologi, una sorta di reazione per sfuggire alle periferie in cui erano cresciute e soprattutto alla cultura familiare e maschile che molto spesso le opprime.

La natura del problema non va affrontato sotto un perimetro strettamente "culturale" entro il quale alcune scuole sociologiche vorrebbero ridurlo, ma soprattutto sotto quello educativo.

Sono i luoghi di ritrovo, le famiglie e la scuola che devono dare il contributo decisivo per bloccare tali fenomeni.

Ma è soprattutto la scuola che potrebbe essere la carta decisiva dove realizzare campagne permanenti di sensibilizzazione per favorire la socializzazione e valorizzare dei rispettivi ruoli di uomo e donna. Si avviino, dunque, laboratori e progetti scolastici prima che le cronache quotidiane riportino ulteriori episodi di bullismo al femminile che al momento appaiono ancora non di grande rilevanza.

2) VACCINO

Altri passi avanti nella lotta all'AIDS. Passi avanti fatti dai ricercatori nostrani e che mi auguro riescano a produrre l'effetto sperato: la debellazione di questa piaga da tutto il pianeta.

È recentissima la notizia, infatti, che il Centro Nazionale AIDS dell'Istituto Superiore di Sanità ha avviato la sperimentazione della prima fase del vaccino preventivo dell'infezione da HIV fondato sulla combinazione tra la proteina Tat e la proteina Env.

La prima, che è già in fase avanzata di sperimentazione in studi clinici terapeutici di Fase II in Italia e Sud Africa, la seconda fornita da Novartis nell'ambito di una collaborazione nel progetto europeo AVIP. Entrambe le proteine sono già state provate sull'uomo mostrandosi sicure e ben tollerate, mentre la combinazione dei due prodotti è stata sperimentata solo in modelli animali dove ha dimostrato tutta la sua efficacia nella prevenzione dell'infezione da HIV e la sua sicurezza e tollerabilità.

La nuova ricerca conosciuta con il protocollo ISS P-002 vedrà la collaborazione di tre centri clinici italiani di eccellenza (la Divisione di Malattie Infettive del Policlinico di Modena; la Divisione di Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza; la Dermatologia Infettiva dell'IFO - San Gallicano di Roma) ed ha già l'avallo delle autorità regolatorie e dei comitati etici competenti.

La sperimentazione avverrà almeno in questa prima fase su 50 soggetti sani, adulti di età compresa tra i 18 ed i 55 anni ed ha l'obiettivo di valutare la sicurezza e l'immunogenicità del nuovo candidato vaccinale

L'indagine sarà inoltre garantita da tre comitati indipendenti con svariate funzioni di verifica e controllo.

L'arruolamento dei volontari avrà luogo esclusivamente presso i centri clinici; chiunque desideri richiedere informazioni può contattare il Telefono Verde AIDS dell'ISS, al numero 800.861.061 dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.00 alle ore 18.00.

3) BUCA

Il comune deve risarcire se la buca era piena d'acqua ed il pedone cade e si infortuna

La pozzanghera sul marciapiede non costituisce "caso fortuito" e la responsabilità del comune è aggravata

Le strade ed i marciapiedi sono spesso groviere, tant'è che tra i programmi elettorali delle recenti amministrative, dal comune più piccolo a quello più grande è possibile leggere che quasi tutti gli aspiranti candidati si sono impegnati a chiudere le buche in caso di elezione. Con i recenti provvedimenti della cassazione la necessità di prodigarsi per eliminare le buche pare sia ormai indifferibile perché al di là degli aspetti estetici e di decoro urbano è la sicurezza stradale e la possibilità di pagare risarcimenti milionari nei confronti degli infortunati che vi incappano a preoccupare maggiormente le amministrazioni locali.

Con l'ordinanza del 24 maggio 2011 che riporto, la Cassazione ha precisato che nel caso in cui le buche sul marciapiede colme d'acqua e perciò non visibili ai pedoni, siano causa d'infortunio, il comune non può invocare il caso fortuito ed essere dispensato dalla responsabilità da cose in custodia di cui all'art. 2051 del codice civile.

Risulta, quindi, contraddittoria la sentenza di merito che non accoglie la domanda di risarcimento motivando su di una circostanza di fatto che invece aggrava la posizione dell'amministrazione per l'omessa manutenzione.

I giudici della terza sezione civile della Cassazione hanno dunque accolto il ricorso dell'infortunata dopo che le due corti di merito avevano rigettato le sue richieste e rinviato la causa in corte d'appello.

Secondo gli ermellini, infatti, è illogica in particolare la motivazione adottata dalla corte d'appello che da una parte aveva accertato l'esistenza del nesso eziologico fra l'incidente accaduto alla signora, caduta su di un marciapiede accidentato addebitando così all'ente locale la responsabilità per l'omessa manutenzione, dall'altra, il giudice di secondo grado aveva ritenuto configurabile il caso fortuito che costituisce secondo il citato articolo 2051 del codice civile motivo di esclusione della responsabilità sulla circostanza che la pioggia costituirebbe un evento estemporaneo che ha impedito all'amministrazione di intervenire in modo tempestivo.

Rilevano i giudici di piazza Cavour, che la precipitazione atmosferica costituisce un evento largamente prevedibile e non interrompe affatto la relazione causale fra la cosa posta sotto la custodia del Comune, cioè il marciapiede sconnesso, e il danno, vale a dire il sinistro del pedone. Al contrario, la pioggia occulta «le asperità del suolo» e le rende ancora più insidiose e quindi in assenza di acqua sulla buca si sarebbe potuto configurare un concorso di colpa dell'infortunato che non aveva guardato dove metteva il piede e non si era accorto delle insidie presenti.

4) INPS

INPS più ricca: + due miliardi nel 2011 dovuti ad un incremento della riscossione contributiva che segna + 3,8% rispetto al 2010 dovuto anche al contrasto dei fenomeni di irregolarità.

Buoni i dati sul recupero dal lavoro nero e dall'evasione contributiva: ben 6,4 miliardi di euro.

Aumenta la riscossione contributiva da parte dell'INPS che ha portato quasi due miliardi in più nelle casse dell'ente nei soli primi cinque mesi dell'anno. Il dato preciso, circa 1,9 miliardi di euro, infatti, si riferisce all'aumento delle riscossioni correnti nel periodo gennaio-maggio 2011. Nella sola prima parte dell'anno solare, sono stati riscossi contributi per un importo globale pari a 51,8 miliardi di euro, a fronte dei 49,9 miliardi dello stesso periodo del 2010. Un incremento percentuale pari al 3,8%. Al di sopra anche delle previsioni, quindi, l'incremento degli incassi che nel bilancio preventivo erano stimati pari a +1,5% rispetto all'anno precedente.

Secondo il Presidente dell'INPS Antonio Mastropasqua "la crescita viene in gran parte dal pagamento di contributi da parte delle aziende e questo credo che possa significare due cose, entrambe positive: i lavoratori sono tornati a lavorare, quindi le imprese sono tornate a pagare contributi, segno di una sensibile ripresa economica; e poi, non meno importante, mi pare che questo incremento della riscossione contributiva sia l'effetto di quell'impegno per la legalità che l'Inps ha condotto in questi ultimi tempi, recuperando risorse dove venivano sottratte nel sommerso e accompagnando le aziende per poter pagare meglio e più facilmente il giusto. Una partnership con il sistema produttivo e con il Paese che è nello spirito del servizio offerto dall'Istituto sia quando eroga prestazioni, sia quando incassa i contributi".

L'incremento degli incassi della contribuzione rispetto al 2010 arriva al + 4,7% per le aziende e il +3,8% per i co.co.pro.

Se si sommano anche gli incassi derivanti dal recupero dal lavoro nero e dall'evasione contributiva nei primi cinque mesi del 2011, l'Inps ha incassato poco meno di 54 miliardi di euro, contro i 52,1 dello stesso periodo del 2010.

Alla luce di tali dati, Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" coglie l'occasione per ricordare che le sanzioni in vigore per chi omette di versare i contributi sono pesanti perchè i datori di lavoro che continuano a perseverare in tali prassi ledono i diritti fondamentali dei lavoratori.

Ricordiamo, infatti, che se il datore di lavoro omette o ritarda la comunicazione obbligatoria all'Inps, deve pagare una sanzione amministrativa alla Direzione Provinciale del Lavoro che va da 200 a 500 euro per ogni lavoratore di cui non si è comunicata l'assunzione. In caso di mancata iscrizione del lavoratore domestico all'Inps, sempre la direzione provinciale del Lavoro può applicare al datore di lavoro una sanzione che va da 1.500 euro a 12.000 euro per ciascun lavoratore "in nero", maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo, cumulabile con le altre sanzioni amministrative e civili previste contro il lavoro nero. Nel caso di "lavoro nero" (lavoratore assunto senza Comunicazione e senza iscrizione all'Inps) la legge prevede che, per l'omesso pagamento dei contributi di ogni lavoratore, il datore di lavoro debba pagare le sanzioni civili al tasso del 30 per cento in base annua calcolate sull'importo dei contributi evasi con un massimo del 60 per cento ed un minimo di 3.000 euro, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata.

5) PIANO IN AUTO

Da ora in poi circolare a velocità ridotta può fare scattare un concorso di colpa nell'incidente per chi viene tamponato perché procede a velocità troppo ridotta intralciando il traffico.

Lo ha stabilito la quarta sezione penale della Corte di Cassazione che, con una sentenza del 1 giugno 2011, ha confermato la condanna ridotta da concorso di colpa nei confronti di un automobilista che aveva tamponato e ucciso un motociclista che procedeva lungo l'autostrada troppo lentamente.

La Corte d'Appello di Firenze, con rito abbreviato, aveva infatti ridotto la pena al proprietario dell'autocarro perché aveva dovuto superare il motociclista lentissimo.

Secondo la Suprema corte infatti,un'andatura così ridotta non fa altro che costituire un'insidia per il traffico. Gli ermellini hanno evidenziato che "del tutto corretta ed acuta sia sotto il profilo ricostruttivo che logico s'appalesa le sentenza impugnata che, pur riconoscendo il concorso colposo della vittima nella produzione dell'evento a causa dell'eccessiva lentezza, ha comunque escluso l'interruzione del nesso causale tra l'evento e la condotta di guida dell'imputato che non tenne in alcuna considerazione le peculiari condizioni della strada e non si avvide del ciclomotore, dal momento che la condotta del ciclomotorista non fu tale da ritenersi imprevedibile, improvvida ed imperita".

6) MANCA SANGUE

L'Italia fanalino di coda nella UE nella donazione di sangue. I giovani i meno generosi.

La donazione di sangue volontaria è in aumento nell'Unione europea, eppure le giovani generazioni sono meno coinvolte di quelle anziane. Per promuovere un gesto che salva la vita, mercoledì 15 giugno, i membri della commissione per l'ambiente e la sanità pubblica hanno analizzato e discusso l'ultimo rapporto della Commissione europea sul tema. Donare il sangue è la "massima espressione di generosità e solidarietà" hanno detto gli eurodeputati presenti all'incontro. Anche il sottoscritto ritiene di lanciare un messaggio di promozione della donazione di sangue, verso qualsiasi altra forma di altruismo sociale e per sensibilizzare i giovani, le persone che non hanno mai donato e sono in condizione di farlo, o i donatori occasionali, ad impegnarsi di più soprattutto ora che si avvicina il periodo estivo e la richiesta di sangue aumenta.

"I fatti recenti, come l'epidemia di E.coli in Germania ci ricordano l'importanza di questo gesto. Gli ospedali tedeschi hanno dovuto rivolgere un appello urgente, a causa della carenza di sangue" ha esordito il presidente della commissione, il socialista tedesco Jo Leinen, che ha rivelato di essere donatore in prima persona.

Vi proponiamo di seguito le ultime analisi europee e mondiali, per capire come funzionano le donazioni e quali sono gli Stati e le fasce di età che dovrebbero impegnarsi di più.

Alcune statistiche

Secondo i dati Eurobarometro dell'ottobre 2009, il 37% degli Europei ha donato il sangue in precedenza, un dato in crescita rispetto al 31% del 2002.

La classifica dei paesi europei dove le donazioni sono più popolari vede in testa l'Austria, con il 66% della popolazione, seguita da Francia (52%), Grecia e Cipro (51%). Sul fanalino di coda sono invece Svezia (30%), Malta (29%), Polonia (25%), Italia (23%) e Portogallo (22%).

Sempre stando alle statistiche, gli uomini europei donano più delle donne (44% contro il 31% dei dati al femminile). La percentuale cresce, poi, tra le persone istruite e purtroppo scende tra i giovani.

Come funziona

Le donazioni di sangue sono volontarie e non retribuite, come stabilito dalla direttiva comunitaria del 2002, al fine di "contribuire a parametri elevati di sicurezza... e quindi alla protezione della salute umana".

Ventiquattro paesi dell'UE, tra cui l'Italia, forniscono incentivi ai donatori di sangue intero - e 22 a quelli di emocomponenti - come "spuntini, piccoli omaggi... congedi speciali per chi lavora (nel settore pubblico) e rimborso delle spese di viaggio". In genere la raccolta di sangue intero e plasma viene effettuata da enti pubblici o senza scopo di lucro, mentre Austria, Finlandia, Germania e Lituania, ricorrono al settore privato o a sistemi misti.

In Italia è l'AVIS a occuparsi delle donazioni. Seguendo il link in basso, potete scoprire la località dove donare più vicina a casa vostra.

L'UE e il resto del mondo

Sono 62 i Paesi nel mondo dove l'approvvigionamento di sangue si basa su un sistema di donazioni volontarie e gratuite. Un dato cresciuto di oltre il 50% negli ultimi 10 anni.

Anche a livello mondiale gli uomini si confermano come i maggiori donatori: ben il 70% secondo gli ultimi dati dell'OMS. Mentre, per quanto riguarda l'età, sono più giovani i donatori dei Paesi in via di sviluppo che quelli dei Paesi ricchi.

Giovanni D'Agata (x)

(x) Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" IdV - "Sportello dei Diritti"

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