2 28 IL "SOLITO" 8 MARZO DELLE DONNE

Nel pomeriggio, abitualmente, quando il tempo non è eccessivamente rigido, ci rechiamo Peppino ed io a braccetto e con passo deciso- al mare, per sentire l' aria salmastra che ci fa stare così bene. Nella nostra camminata abbiamo incontrato Enrichetta, una donna sui sessant'anni che conosciamo da sempre e che ha lavorato sodo per allevare i suoi figli, per sopportare i dolori( la morte del marito e di due figli) e quelli che ora la tormentano la schiena e le ginocchia, sicché non potrà più andare tanto a ballare, il suo unico divertimento domenicale, visto che è rimasta solissima( si sa i figli…). Ci ha fatto compagnia nel ritorno verso casa e nel suo bellissimo dialetto di Burano ci ha aggiornato sulla situazione socio-politica della gioventù odierna, su tutto, insomma. Era un fiume in piena e nella sua saggezza popolare mi ha comunicato molte cose oneste e sincere che tantissime, se non tutte le donne di una certa età pensano sulla reale situazione odierna che vivono " le donne più giovani, furbe, sfruttatrici dei poveri babbei maschi che le hanno sposate e da cui poi si sono separate disastrando la famiglia, senza curarsi troppo dei figli, tanto, trovano subito qualcuno che le adocchia e le da da magnà". Tristemente, senza parole, per l'asprezza e la durezza delle sue parole, non ho avuto il coraggio di replicare. E poi, stamane, è venuta da noi Bianca( il suo nome albanese è difficile), una giovane donna di 40 anni che in tre ore di "collaborazione domestica"(non posso permettermi di più)lava, spolvera, stira, fa tutto quello che facevo io alla sua età. E' sempre allegra, ci bacia quando arriva e quando va via stanca morta( quanto la capisco), ringraziandoci di quello che le diamo( non solo i soldi) ed informandoci che poi a casa avrà da accudire i suoi tre figli- due ragazze che studiano lingue e un maschietto di sette anni, oltre il marito che si spezza la schiena in un lavoro che ha trovato a Venezia. Insieme sono una bella, giovane coppia con tre figli di cui sono orgogliosissimi e per i quali si prestano a dimenticare la loro gioventù per aprire loro uno spiraglio di aurora del domani.

Sono , anzi siamo affezionatissimi a Bianca, l'aiutiamo come possiamo e ci commuove la sua voglia di vivere "bene"(rispetto della famiglia, amore per l'Italia che le ha permesso di abitare meglio che in Albania, riconoscenza per noi che le vogliamo bene come ad una figlia, niente grilli per la testa, che si sforzano di non far "germogliare" nelle menti delle due ragazzine che ora sono italiane e…).

Non è facile parlare delle donne del nostro tempo. Sono così complesse le situazioni che diventa un problema discuterne e giudicarne.

Ad ogni modo, la " pagliacciata" dell'8 marzo, come regolarmente si svolge nelle città italiane, dovrebbe avere una fine, anche negli altri paesi occidentali, per impegnarsi senza squilli di tromba per le donne degli altri Paesi dove- purtroppo- vige ancora il rigore maschilista. Per tale motivo, presento una serie di "fatti" ed azioni di donne o di gruppi per favorire sul serio l'uguaglianza, tenendo presente che per me, ancora una volta, un esempio straordinario e coraggioso di lotta contro la sottomissione all'altro, è e rimane Ipazia. Su di lei- ultimamente- sono uscite varie pubblicazioni, senza dimenticare che Amenabar le ha dedicato quel film straordinario Agorà di cui, a suo tempo, ne presentai un'ampia recensione.

1) IPAZIA D'ALESSANDRIA -

Ipazia fu anche filosofa molto apprezzata: Socrate Scolatico parla di lei

come .... uccisione tra tutte la più empia". I meriti di Ipazia furono molti. ... http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/ipazia.htm -

Su Ipazia diversi autori in passato hanno scritto. Tra questi, nel 1800, il poeta Leconte de Lisle, radicale avversario del cristianesimo e adepto dell'estetica parnassiana, volta al paganesimo come religione della bellezza e della sapienza; Charles Kingsley, sacerdote anglicano che la fece protagonista di una sua novella; il cattolico francese Charles Péguy, che, agli inizi del 1900, la elogia per essere «rimasta in armonia così perfetta [...] sino alla morte e durante la morte [...] mentre il mondo intero crollava, frantumandosi per tutta la vita temporale dell'universo e forse per l'eternità» ; e inoltre Chateaubriand, Voltaire, Proust, Fielding, Diderot, Leopardi, Monti, Pascal, Luzi, Calvino e altri. Ma Ipazia non è divenuta mai un personaggio noto, accessibile a tutti, familiare alla coscienza contemporanea. Non c'è da stupirsi: è stata cancellata dal palcoscenico della vita e della storia con una tale feroce e accanita determinazione, che di lei non è rimasta quasi traccia negli annali ufficiali della scienza, della filosofia, della storia tout court. Per questo, farla rivivere è ogni volta un atto di giustizia e di amore. Oltre alle numerose pubblicazioni su di lei, che- stranamente- fioriscono di giorno in giorno, AGORÀ, il film di Alejandro Amenábar, 2009, ha permesso a molti di capire gli inutili pregiudizi verso il genere femminile.

2) Il Web è sicuramente uno dei mezzi più potenti per liberare sul serio le donne del Nord e del Sud del mondo . Ne volete una prova? Di seguito troverete molti indirizzi utili(magari un po' vecchiotti) ad apprendere in quanti modi le donne "combattono"e si sono emancipate.

Ci sono donne che utilizzano Internet come strumento di emancipazione: è il caso delle arabo-saudite che, con l'avvio l'agosto scorso del magazine online Laki-Anti (http://www.lakianti.com/week1/hernews.html), realizzato da uno staff tutto al femminile all'interno del provider nazionale AwalNet, hanno ottenuto un nuovo strumento di dialogo con donne di altri paesi.

Ci sono donne che alla ricerca e ai chip hanno dedicato lavoro e vita, come Flavia Sparacino (http://vismod.www.media.mit.edu/~flavia), palermitana trentaquattrenne emigrata al Mit, il celebre Massachusetts Institute of Technology (http://www.mit.edu) di Boston, dove lavora a fianco del mitico guru della comunicazione digitale Nicholas Negroponte. Donne che considerano la Rete un'opportunità come un'altra. E' il caso della folla di ragazze italiane che si sono presentate alla selezione per annunciatrici virtuali presso la Tv interattiva Bakuba(http://www.bakuba.it). La maggior parte di loro non aveva mai visto un computer, ma Internet è anche questo: nuove opportunità di lavoro ed entusiasmo incosciente.

Donne che usano il Web per vendicarsi degli uomini, come Cindy Chapman, signora inglese di 41 anni, che per rivalersi sul proprio ex compagno ha messo in Rete, al sito "Chi è l'uomo più egoista di Portsmouth?" (http://www.selfishman.com), tutte le malefatte del "farabutto" che le ha rovinato la vita.

Le navigatrici sono diverse per età, gusti, cultura. All'estero, dove Internet è da decenni una realtà, il problema di identificare il popolo delle utenti della Rete se lo sono già posto. L'utopia della tecnologia come strumento di liberazione, la così detta teoria dell'"utero meccanico", sostenuta dall'ideologa del cyberfemminismo Rosi Braidotti, direttrice della scuola Nazionale degli Women's Studies olandese (http://www.let.ruu.nl/womens_

studies/rosi/cyberfem.htm), e dalla studiosa di filosofia della scienza Donna Haraway, autrice del Manifesto Cyborg(http://www.stanford.edu/dept/HPS/

Haraway/CyborgManifesto.htm) , non rappresenta più le ragazze di oggi.

Le giovani leve americane si radunano soprattutto attorno a network come l'aggressivo Cybergrrls (http://www.cybergrrl.com/) che, nato otto anni fa a New York, conta oggi un centinaio di punti nel mondo collaborando a creare una rete di interscambi all'interno dell'universo femminile che valica i confini geografici. In Italia i siti rosa sono ancora pochi, poco aggiornati e quasi per nulla interattivi. Le principali riviste femminili sono quasi tutte presenti sul Web, da Donna Moderna(http://www.mondadori.com/donnamoderna/) alla storica rivista dell'Unione Donne Italiane NoiDonne(http://noidonne.geco.it/) per finire con l'agenzia di stampa femminile DWPress-Notiziario (http://www.mclink.it/n/dwpress/index.htm).

Più interessanti i siti creati appositamente per il Web. Non tanto e non solo quelli storici, ma poco interattivi e accattivanti, come La città delle donne (http://www.netescapeinitaly.com/donneiso/), Server donne (http://www.women.it/) e Women World Wide Web (http://www.isinet.it/donne/), quanto i più recenti e aggiornati Dol's (http://www.dols.net/) e Spazio Donna (http://www.spaziodonna.com/).

Ma oggi entrare nella Rete dovrebbe significare partecipare alla creazione dei siti piuttosto che frequentarla soltanto. Secondo Chaterine Muther, presidente e fondatrice del Fondo "Le tre Guinee" (http://www.womenstechcluster.org/about.htm), società di finanziamento al femminile che prende il nome da un celebre romanzo di Virginia Woolf, "Avere accesso ai capitali è l'ultimo ostacolo che sbarra alle donne la strada verso un completa parità con gli uomini nel mondo della nuova economia".

Dal 1991 al 1996, infatti, solo l'1,6% delle start-ups americane a contenuto tecnologico con a capo una donna hanno ricevuto finanziamenti (Fonte: Wells Fargo Bank e National Foundation for Women Business Owners) su un totale di 34 miliardi di dollari messi a disposizione dai capital venture. Tra i portali italiani, c'è Supereva (http://www.supereva.it/), "La prima donna che ti guida nella Rete".

Supereva offre E-mail gratis e 40 Mb di spazio nonché una serie di clip-art per le proprie pagine Web. Gratis anche i messaggi SMS. Immancabili oroscopo, chat, cartoline elettroniche e forum su vari argomenti, dall'istruzione allo spettacolo. Dodici i canali tematici offerti da Supereva: "Le Sfere" contengono itinerari Web suddivisi per argomenti. Poi c'é Margherita.net (http://www.margherita.net/).

Qui il taglio e' decisamente più al femminile, campeggiano il rosa e il giallo assieme a simpatiche pupazzette e, nel menù principale, le voci "cucinare", "test", "salute", fino a "Mamme": in quest'ultima sezione ci sono anche le fiabe della buonanotte, pronte da stampare per mettere a nanna i pargoli e tornare a navigare in santa pace.

Gossip e consigli di bellezza in posizione di rilievo, seguiti da libri , medicina e psiche. Seguono gli "affari di cuore" e il cinema.

E Margherita si occupa anche del canale di Virgilio dedicato alle donne

(http://www.virgilio.it/canali/donne/index.html)

Spazio per gli attori più belli di Hollywood e le sfilate di moda; la pagina offre una serie di guide rapide e - dopo "salute e bellezza", troviamo le voci "donne e politica", "lavoro","associazioni" e "cultura". Gli altri Portali sono:

http://www.women.com/ (in inglese)

"The smart way to get things done": ovvero, tutto quel che puo' interessare alla categoria delle "donne moderne online", attive, efficienti e mai indifferenti all'importanza di un "lifestyle" piu' che perfetto. Minirassegna stampa con articoli tratti da giornali come "Cosmopolitan", "House Beautiful", "Good Housekeeping".

I canali: carriera al primo posto, ma anche automobili, famiglia, fitness, moda, cibo, salute, gravidanza e cura del neonato, sesso, viaggi, matrimoni. E poi shopping, e-mail gratuita, previsioni del tempo, quotazioni in borsa.

Il canale "Women" di Altavista (in inglese) (http://women.altavista.com/)

Anche qui, cucina, famiglia, oroscopo e link più o meno alle stesse riviste di cui sopra: in più, le ultime notizie di attualità e spettacolo.

Se ci si sente più "grrl" che "girl" (e c'e' una bella differenza) l'ideale e' cliccare su Webgrrls international (http://www.webgrrls.com)

"The woman's tech knowledge connection": partendo dal presupposto che la conoscenza della tecnologia e' uno dei punti cruciali per l'autonomia/autodeterminazione delle donne, qui si trovano e ci si scambiano informazioni, dritte e strumenti su tutto quanto può essere utile alle navigatrici esigenti. C'e' anche una scelta di link ai siti che parlano di business e tecnologia (assieme a moltissime altre categorie) al femminile, a cura di Femina (http://femina.cybergrrl.com):

Cybergrrl

(http://www.cybergrrl.com)

Per ragazze più giovani, si parla di tutto, dall'attualità allo spettacolo ai consigli pratici, in modo diretto e senza leziosità.

Cybergrrl e' anche la protagonista di un fumetto (http://comics.cybergrrl.com) disponibile in diverse lingue, e per gli appassionati c'e' una interessante pagina sulle donne cartoonists (http://comics.cybergrrl.com/wcartoonists.new2.html).

La sezione "Women's History month 2000" (http://www.cybergrrl.com/netscape.htm) contiene altri link interessanti sulla storia delle donne e sulle donne che hanno fatto la storia: artiste, musiciste, scienziate e leader politiche.

Cybergrrl ha anche una sua divisione italiana, basta sostituire "it" a "com" all fine dell'indirizzo generale.

In Italia, c'è il Server DONNE di Bologna (http://www.women.it).

Si tratta di un progetto per la realizzazione di un "sistema informativo di genere" Segnalazioni sulle iniziative delle donne e per le donne in Italia, eventi e appelli, con un occhio particolare alla formazione; poi una serie di link ad altri siti interessanti, dall'Osservatorio per l'imprenditoria femminile (http://www.osservatoriodonna.igol.it/) al sito per teenager "Girl Power" (http://www.girlpoweritaly.com) che contiene utili consigli di "netiquette" per le giovani internaute, una dichiarazione dei diritti delle ragazze e i consigli della webmistress.

Tra le associazioni, Arcilesbica (http://www.women.it/~arciles/) apre in questo periodo la campagna "NO Tolerance", una serie di iniziative "dedicate alla visibilità e alla lotta contro le discriminazioni sulla base dell'orientamento omosessuale".

Sempre dal Server DONNE si arriva alla Base dati Lilith (http://www.women.it/lilith/home.htm), una rete di centri di documentazione, archivi e biblioteche di donne, che organizza anche giornate di formazione e aggiornamento, specialmente per quanto riguarda l'uso della telematica. Un altro progetto e' quello sulle "reti della memoria", ovvero la raccolta e l'archiviazione di materiali per una storia delle donne.

Utile la lista dei periodici (elettronici e non) di donne (http://soalinux.comune.firenze.it

/cooperativadonne/docs/riv.htm) che presenta nomi storici dell'editoria femminile come DWF (http://www.idg.fi.cnr.it/wwwdonna/dwf/index.html) e altre realtà interessanti come Marea (http://www.marea.it/), trimestrale ricco di spunti e storie, attualità e informazioni "per dire lo stare al mondo delle donne".

E moltissimi sono i siti che parlano della storia delle donne. Oltre a quelli già citati,Women's History (in inglese) (http://womenshistory.miningco.com/education/

womenshistory/mbody.htm), realizzata da "About.com", e' una vera e propria pagina-miniera, ricchissima di link , approfondimenti, biografie e notizie.

Dal "Women's studies resources" dell'università dello Iowa, un sito (in inglese) tutto da esplorare, semplicissimo nella grafica ma ricco di spunti interessanti. Vi sono le donne nella filosofia (http://bailiwick.lib.uiowa.edu/wstudies/gallery.html), con i ritratti delle grandi pensatrici di tutti i tempi: Hannah Arendt, Simone De Beauvoir, Luce Irigaray e Simone Weil assieme a tante altre.

Le donne nell'arte (http://bailiwick.lib.uiowa.edu/wstudies/art.html)

Link sulle donne protagoniste nel mondo dell'arte figurativa antica, moderna e contemporanea: interessanti anche i link agli studi sulle donne nel cinema (http://www.people.virginia.edu/%7Epm9k/

libsci/womFilm.html).

Link in breve

Women in world History curriculum

(http://www.womeninworldhistory.com/)

Saggistica, articoli e altre risorse per studiosi e insegnanti. Moltissimi i link.

The city of Women

(http://library.advanced.org/tq-admin/month.cgi)

La vita delle donne nel medioevo. Immagini e notizie sulla vita quotidiana delle donne nella città medievale e le biografie di alcune donne celebri dell'epoca come la monaca Rosvitha, prima poetessa tedesca e prima scrittrice di teatro in Europa.

Il Paese delle donne

(http://www.womenews.net/)

Rivista di attualità, notizie sulle donne nel mondo, segnalazioni su campagne e iniziative, galleria di artiste.

Bread and roses women's quotes

(http://members.xoom.com/FlyingLemon/quotes.html)

Citazioni di donne celebri sul lavoro e sulle condizioni lavorative delle donne.

Emily Pankhurst

(http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/

WpankhurstE.htm )

Una esauriente biografia con articoli e bibliografia sulla leader delle suffragette inglesi.

Tina Modotti (in italiano)

(http://members.it.tripod.de/~atisauro/index.html)

La vita avventurosa e le splendide immagini di una delle prime fotografe italiane.

Marina Cvetaeva (in italiano)

(http://www.geocities.com/Broadway/

1860/cvetaeva.htm)

Alcuni versi della celebre poetessa russa, completi di biografia, bibliografia e immagini.

E tantissimi altri ancora , per non parlare di Facebook e simili(Cfr.: Caffè Europa - Webzine di cultura europea e democrazia informata).

3) Dall'India speranze per tutti

Intervista con Martha Nussbaum di Alessandro Lanni(Reset, n.115 - Settembre - Ottobre 2009).

Il femminismo non è morto. Anzi, per molti versi ha vinto numerose battaglie negli ultimi decenni.

Ma ora è tempo che cambi marcia e registro. Meno ideologia e nuovi obiettivi dettati da un mondo trasformato. Martha Nussbaum, filosofa della politica tra le più note negli Stati Uniti ed esponente storica del movimento femminista, con realismo vede il bicchiere delle conquiste delle donne riempito per metà. È ora, spiega in questa intervista, di colmare il gap e soprattutto la politica è il campo nel quale c'è più da fare.

«In ogni area delle nostre vite - spiega Nussbaum - il femminismo ha realizzato progressi. Eccetto che nella politica». Senza arrivare alle degenarazioni dell'Italia («Berlusconi è un vostro problema» dice la teorica del liberalismo) e malgrado si siano imposte negli ultimi mesi figure carismatiche come Michelle Obama e Hillary Clinton, anche negli Usa il numero delle donne in politica rimane lo stesso di quello degli anni Sessanta.

Partire dalle famiglie e dalle scuole per creare una classe politica di donne, per dare la possibilità a tutte le donne di divenire classe politica. «Sanità, assistenza a bambini e anziani - sostiene la filosofa dell'Università di Chicago - un'istruzione pubblica decente che prepari ragazzi e ragazze a un'ampia gamma di scelte. Ogni persona, di destra o di sinistra, dovrebbe essere d'accordo con questi obiettivi ».

Nel nuovo orizzonte multiculturale nuove figure di donne politiche devono nascere, capaci di unire e non di dividere, magari al modo di una donna che Martha Nussbaum conosce bene: Sonia Gandhi.

Il femminismo per il XXI secolo è alla ricerca di nuove idee e di nuove icone. Sonia Gandhi può essere un modello globale per le donne in politica?

Sonia Gandhi - e prima di lei Indira - ha raggiunto il potere grazie alla famiglia.

Nessuno lo può negare. Entrambe, tuttavia, hanno dimostrato di essere leader incredibilmente competenti. Indira può essere criticata perché non ha tenuto conto abbastanza dei diritti civili. Ma Sonia ha imparato dagli errori di sua suocera, non ne ha né lo stile arroccato né le paranoie.

In cosa è originale Sonia?

È contenta di condividere il potere e anche di cederlo. La sua decisione di farsi da parte e non essere Primo ministro nel 2004 è stata nobile e anche molto utile all'India. Insieme a Manmohan Singh sono un ottimo team: lui governa dal centro, lei si occupa degli interessi dei poveri e degli emarginati. Singh non è certo un politico carismatico, per questo è fondamentale che Sonia sia un'oratrice magnifica e abbia un'abilità particolare nell'entrare in contatto con la gente normale e comprendendone le esigenze.

In questo momento nella Ue c'è solo un leader politico donna, Angela Merkel, un po' poco, non trova?

È vero, senza contare il presidente della Finlandia che non è Primo ministro ma ha un potere considerevole. Però è anche vero che Inghilterra, Polonia, Norvegia, Finlandia e Francia hanno avuto donne capo di Stato, come Canada, Nuova Zelanda, Pakistan, India, Bangladesh, Turchia, Israele, Sry Lanka, Filippine, Mongolia, Argentina, Islanda, Rwanda, Burundi, Bermuda, Mozambico, Giamaica, Nicaragua, Repubblica dominicana, Malta e Liberia.

Non è poco.

E gli Stati Uniti?

Me lo chiedo spesso. Perché siamo così indietro rispetto a molti altri paesi. Certamente per una donna è più semplice arrivare al potere in un sistema parlamentare piuttosto che in uno come il nostro, nel quale il presidente deve compiere una gara di popolarità. Ma gli Usa rimangono uno Stato tra i più sessisti al mondo, nel quale sono messe in discussione le capacità di leadership delle donne.

Il movimento femminista sembra aver perso la spinta che aveva in passato. Si è esaurito un modello di lotta politica?

Non credo che il femminismo sia esaurito. Se si guarda ai dati, nel mondo c'è un enorme miglioramento nell'istruzione femminile, nella salute delle donne, nella mortalità per parto. Ovviamente, esistono ancora grandi problemi. Per esempio, l'amniocentesi ha provocato una crescita degli aborti selettivi in molte nazioni.

Esistono ancora molte battaglie da combattere. In numerose nazioni, le leggi sullo stupro e sulla violenza domestica sono inadeguate, addirittura più di quanto lo erano qualche anno fa. Tuttavia, l'opposizione alla discriminazione sessuale, alle molestie nei luoghi di lavoro ha prodotto un sensibile cambiamento nelle leggi e nella vita stessa.

Parliamo di donne e religione. Un fronte relativamente nuovo per il femminismo è l'ingresso delle donne in posizioni di potere nelle grandi fedi.

Anche in questo ambito ci sono dei recenti cambiamenti negli Stati Uniti. Più del 50% dei rabbini riformati ora sono donne. Il vescovo a capo della Chiesa anglicana degli Usa è una donna. Il clero femminile supererà presto quello maschile in ogni religione esclusa la Chiesa cattolica, nella quale il rifiuto per le donne prete sta portando a una crisi, per la quale i ragazzi americani non vogliono più prendere i voti e tutti i nuovi sacerdoti arrivano da Africa e Sud America e sono fuori dal contesto della società Usa. Così, ogni Chiesa che vuole per sé un futuro sano farebbe bene a coinvolgere le donne!

Insomma, il gender gap lentamente si sta riducendo anche negli Usa.

Oggi, gli studenti di legge sono negli Usa per il 50% donne. In ogni area delle nostre vite, il femminismo ha realizzato progressi. Quando ero studentessa nelle università dell'Ivy League non c'era neanche un preside donna. Ora sono la maggioranza: Princeton, Penn, Harvard, Brown. Un cambiamento c'è stato ovunque eccetto che nella politica. Si pensi che ci sono solo poche senatrici in più rispetto al passato e che non ci sono mai state più di due donne tra i nove membri della Corte suprema e, naturalmente, non c'è mai stato una presidente o una vicepresidente del mio paese.

Perché le donne sono così penalizzate nella politica?

Mettiamola così: i partiti vogliono vincere e se pensano che una candidata farà perdere uno o due Stati, non la candideranno. Ma il fatto che siamo stati capaci di eleggere un afroamericano come presidente mostra che tali stereotipi possono essere superati. Sono sicura che riuscirà vedere una donna candidata prima di morire.

Hillary e Michelle. L'ultimo anno ci ha offerto due donne icone della politica Usa. Come giudica il loro impatto sulla vita pubblica degli Stati Uniti?

Sono entrambe splendide persone.

Michelle è una first lady magnifica, e questo ruolo non è sufficiente per il talento che ha. In futuro prevedo che troverà un ambito nel quale potrà affermarsi a pieno. é un modello eccezionale per qualsiasi giovane donna. Hillary mi sembra stia rifiorendo nel suo nuovo ruolo. Ha una passione per il dialogo internazionale e conosce bene molti Stati, sta avendo un impatto profondo.

Penso che dimostrerà di essere un grande Segretario di Stato. Questo è un ruolo che le calza a pennello, meglio di quello di candidato alle elezioni.

Le sue qualità migliori stanno emergendo.

Ciclicamente in Italia torna il dibattito sulle «quote rosa». Ghetti o strumento pragmatico per superare l'esclusione delle donne dalla politica?

Su questo tema una posizione rigida non aiuta. Bisogna considerare ogni nazione con la sua storia e le sue tradizioni particolari. In India, le quote hanno funzionato abbastanza bene nel dare rappresentanza alle donne (un terzo) nelle panchayat (assemblee) locali. Gli studi su questo sistema, per ora, mostrano che le quote hanno migliorato enormemente le opportunità educative delle donne e hanno contribuito a guadagnare posizioni nella famiglia. Ma l'India usa da molto tempo con successo il sistema delle quote anche nell'area delle caste.

E in Occidente?

Negli Usa, le quote non sono mai state popolari. Le quote di genere, le «quote rosa», avrebbero molte difficoltà perché abbiamo differenti tradizioni e non abbiamo un sistema parlamentare nel quale è più semplice istituire tali quote. Penso che in una situazione del genere sia meglio utilizzare altre strategie, per esempio la scuola e l'educazione per indirizzare più donne verso la carriera politica.

In società liberali nelle quali il multiculturalismo è ormai un fatto come è possibile parlare di diritti universali per le donne, indipendentemente dalla loro cultura, religione, dalle loro abitudini?

Penso che i diritti siano in un certo senso universali, ma il contesto della loro realizzazione è sempre particolare, così ogni nazione ha bisogno di comprendere quale forma di un dato diritto funziona e ha senso nel suo contesto particolare. Per esempio, la libertà di parola che i tedeschi hanno scelto (ossia vietare la pubblicazione di materiale antisemita) è stata ritenuta troppo restrittiva dagli Stati Uniti, che difendono la libertà del partito nazista di tenere marce e raduni.

I due Stati hanno storie differenti, e penso che entrambi abbiano fatto la scelta giusta, considerato il loro passato.

Le statistiche dimostrano che la violenza nei confronti delle donne non sembra diminuire anche di fronte alla conquiste del femminismo. Cosa può fare la politica per combattere questo fenomeno ancora molto diffuso?

È difficile interpretare le statistiche oggi. Quarant'anni fa, molte donne violentate non andavano dalla polizia, perché la polizia le avrebbe trattate male. Era la donna, si diceva spesso, ad averci «portato l'uomo».

Per questo la crescita del numero potrebbe essere non la crescita dei crimini ma solo delle denunce, e ciò sarebbe una buona cosa. Non lo sappiamo.

Qualcosa si deve fare, però.

Possiamo combattere contro le violenze in molti modi. Primo fra tutti, con nuove leggi e nuovi comportamenti della polizia. Oggi, una donna stuprata è trattata meglio che in passato, ottiene assistenza, e non deve render conto della sua storia passata. Ne deve dimostrare di essersi opposta il più possibile, come accadeva in passato. Ma le abitudini di molti maschi non sono ancora cambiate abbastanza: la maggior parte delle violenze è dei mariti o dei partner. E alcuni studi suggeriscono che molti uomini pensano che non è un male proseguire un approccio senza il consenso della donna, in particolare se ti ha già baciato e ci hai già ballato insieme. Dicono: «l'ha chiesto lei». Ma l'unico modo per chiederlo è chiedere esattamente quella cosa lì, non qualcos'altro! Gli uomini hanno bisogno di capire che nulla dà loro il diritto di andare avanti senza il consenso. E questo è un compito per i genitori e il sistema scolastico.

E mi pare che su questo siamo tutte d'accordo, no???

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Costume