LA QUESTIONE DEL VELO ISLAMICO E’ SOLO UN ASPETTO DEL PROBLEMA. IL PUNTO VERO E’ CHE CHI VA A CASA D’ALTRI DEVE ADEGUARSI. SE NON GLI VA NON CI VADA

Riceviamo e pubblichiamo non senza sottolineare che chi va a casa d’altri deve adeguarsi. Se non gli va di adeguarsi non ci vada. Questo è il punto fondamentale che assorbe tutti gli altri (e poi ci sarebbe la reciprocità…) ndr

Il ns Premier dice che non coprire il volto – per le islamiche – è un fattore di buon senso.

Come dargli torto?

Ma pure come dare torto all’ex ministro Calderoli quando afferma “... Prodi non ha scoperto nulla ... nel ns paese esiste una legge che proibisce atti che rendono irriconoscibile la persona ...”.

Mi pare ovvio.

Ma parte delle donne islamiche contestano: è una ns tradizione ed a quanto pare Rifondazione e Verdi sono con loro.

Questione di “libertà personale”

Ora sappiamo tutti che il velo “integrale” NON è un dettame del Corano, tant’é che in Paesi certo non liberali su questi temi, come l’Iran, il velo integrale NON è affatto richiesto.

Inviterei inoltre gli amici che avessero qualche dubbio in proposito a ristudiarsi la vita e l’azione di Kemal Ataturk.

Avendo visitato 2 volte il suo Paese e studiando la GGuerra, ho una seppur minima conoscenza di questo figura di riformatore, di colui che è a tutti noto come l’uomo che ha “catapultato”, con le buone o le cattiva, la Turchia nell’Occidente; avendo ben compreso, dopo un secolo di sconfitte in ogni campo, che l’unica salvezza era modernizzare il paese.

Orbene una delle sue prime mosse fu PROIBIRE il fez (agli uomini) ed il velo (alle donne); forse solo dei simboli ma, quanto al velo, un simbolo, per le donne della secolare soggezione all’uomo e del rifiuto dell’Occidente.

Rifiuto che – seconda Ataturk, non qualche leghista – avrebbe relegato la Turchia nel Medioevo e nella soggezione delle grandi potenze.

Ora, delle due l’una. O Ataturk, come è sempre stato detto, anche in EU, era un grande riformatore, oppure era un cretino.

Francamente non vedo scelta.

Attenzione però, Ataturk conosceva bene i suoi polli. Se per modernizzare la Turchia partì anche dai costumi, qualcosa vorrà pur dire.

Probabilmente aveva compreso che non si può stare con un piede in EU e l’altro in Arabia!

Ma c’è di più.

Voglio raccontarvi un aneddoto che mi capitò, quando insegnavo a Corbetta.

Uno dei genitori del Consiglio di Classe era quello che oggi si direbbe – da molti con una punta di sufficienza, se non peggio – un “cattolico integralista”; per cui gradiva poco che in classe si facesse, come da programma, Educazione Sessuale.

E lo disse in Consiglio.

Apriti cielo! Fu coperto letteralmente d’insulti, dagli altri genitori e (francamente ora ho moltissimi dubbi in proposito, ma allora no) pure da noi insegnanti. Retrivo, medioevaleggiante, incapace di adeguarsi ai tempi, non adeguato a comprendere i programmi, chi più ne ha più ne metta.

Badate bene che in quel Consiglio eravamo tutti, chi più chi meno, tutti dei “moderati”, non vi erano rifondaroli ed i No Global non si usavano ancora. Persino il prete insegnante di Religione sentì la necessità di “dissociarsi” dal suo modo di pensare.

Oggi – lo sappiamo tutti – in molte ns scuole è tacitamente accettato che gli islamici NON lascino che le loro figlie facciano ginnastica insieme ai maschi, come da disposizioni plurideccennali. Orrore, orrore, quale infame mescolanza, è contraria alle ns idee, al ns credo!

Già ma anche secondo quel padre la ns Educazione Sessuale era contraria alle sue tradizioni ed al suo credo ma ... era cattolico e si trovò deriso e svillaneggiato.

Ancora: oggi se lo stesso ipotetico padre, in una classe solo di cattolici, pretendesse che una sua ipotetica figlia NON facesse ginnastica con i maschi, come credete finirebbe?

Sul velo totale (neppure chiesto dall’Islam) la questione è ancora più semplice: non si può per legge. E’ proibito andare in giro mascherati – per ovvi motivi d’ordine pubblico – salvo che a Carnevale.

Se la legge E’ UGUALE PER TUTTI, vale pure per gli islamici; altrimenti siamo nella Fattoria degli Animali: c’è qualcuno che è più uguale degli altri.

Il che in uno stato di diritto, non è accettabile.

Libertà personale, dice RC e Verdi.

Mi pare ridicolo, innanzi tutto, che proprio l’estrema sn si faccia paladina di un costume medioevale.

Viene il dubbio che la faccia solo perché, proprio in quelle frange integraliste islamiche, la sn radicale veda i più acerrimi avversari – come loro – degli USA e dell’Occidente.

Il che è a dir poco stupido e puerile, oltre che pericoloso.

Inoltre come la metteremmo, signori di RC e verdi, se un cattolico si mettesse ad andare in giro, non dico col velo, ma con grandi croci sul petto e sulla schiena, stile crociato?

Non la riterreste una “provocazione”, una cosa da non fare in uno “stato laico” ?!?

E se il ns crociato pretendesse di andare in un paese islamico, così vestito – per ovvia “libertà personale", mica per altro – voi, signori rifondaroli e verdi, balzereste in piedi come un sol uomo, in difesa del suo diritto di abbigliarsi così in Iran o Pakistan, oppure non direste che “provoca” ?

Perché la signora col burka, da noi, non provoca?

Non è la stessa cosa, per lei e per il ns “crociato”? Ambedue proclamano, a gran voce, la loro fede!

Mi pare ci si stia dimenticando, infatti, che il velo, anche parziale, E’ UN SIMBOLO RELIGIOSO, non politico, sociale od altro.

Quindi come tale va considerato.

Essere islamico NON E’ una questione di razza, di nazione, di etnia. E’ solo un fattore religioso. Tra un Tartaro russo ed un abitante delle isole della Sonda non vi è nessuna affinità, salvo la religione; esattamente come non vi è affinità alcuna tra un Italiano ed un abitante – cristiano – delle Molucche.

Ma se accettiamo che esista un “Mondo Islamico”, se tale mondo riteniamo vada rispettato e valutato, come non accettare pure l’esistenza di un “Mondo Cristiano”, come non riconoscergli pari diritti (e pretendere che gli vengano riconosciuti altrove, ad es. nei paesi islamici)?

E per finire come possiamo non dico approvare ma solo giustificare gli attacchi, pure nostrani, a Benedetto XVI, se il Mondo Cristiano va rispettato e difeso, almeno come quello islamico?

Forse che si ha la liberta di velarsi integralmente, violando la legge, mentre il Papa non ha la libertà neppure di dire ciò che pensa?

Scusate il disturbo.

Nemo

PS. Mia madre legge il Giornale dal primo numero; certo molti di voi no.

Forse vi potrà interessare questa corrispondenza da Casablanca; il Giornale è certo molto berlusconiano ma non credo si sia inventato una cosa simile.

Un inviato del Giornale, sbarcando all’aeroporto di Casablanca è restato allibito: su di un importante giornale locale, immagino in francese (sono numerosi, nel NordAfrica), legge questo titolo “Forse Benedetto XVI aveva ragione”.

Ecco il succo dell’articolo:

Benedetto XVI ha detto cosa che hanno urtato la suscettibilità islamica; la ns reazione è stata uccidere un paio di preti, bruciare un po’ di chiese, assalire cristiani, bruciare in effige il Papa. Forse il Papa aveva ragione!

Meditate gente, meditate!

Nemo Canetta

Nemo Canetta
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