Arrestato. Il reato: "Cavallo di ritorno"

I Carabinieri della Stazione di Livigno, ieri sera, hanno proceduto all’arresto di un cittadino straniero, G.V., trentenne, in flagranza del reato di estorsione.

Il soggetto, che poco tempo prima aveva ritrovato uno smartphone di ultima generazione, aveva contattato il proprietario proponendogli la restituzione dell’apparato solo previo “compenso” di 200 Euro: il classico “cavallo di ritorno”, pratica illegale che prevede la restituzione di un bene sottratto (di solito un veicolo) previo pagamento di un “riscatto”.

Nel “Piccolo Tibet” non ha funzionato: il malcapitato, anch’egli straniero, invece, ha prontamente avvertito i Carabinieri della Stazione di Livigno, che hanno assistito allo scambio e sono quindi intervenuti.

L’autore del reato, immediatamente fermato, è stato trovato in possesso delle banconote appena consegnategli.

Terminate le formalità del caso, è stato trasferito agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 

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