34^ Valtellina Orobie (organizzazione Polisportiva Albosaggia)

Campionato Italiano di scialpinismo dandogli livello e mood da gara olimpica

Un sogno che si avvera, una fotografia da mettere nell’album dei ricordi più belli.
A dispetto del’’anno più orribile dal secondo dopoguerra, oggi il Valtellina Orobie ha
regalato a tutti un’immagine indimenticabile: il Meriggio vestito a festa come non
mai, stagliato sul cielo più limpido di questo inverno, rende onore ad un podio su
cui svetta l’intero paese rappresentato dai suoi atleti.
La Polisportiva Albosaggia - che ha organizzato questo Campionato Italiano di
scialpinismo dandogli livello e mood da gara olimpica - applaude alle due coppie
che confermano alla ASD il suo ruolo di fucina di campioni: Michele Boscacci e
Matteo Eydallin conquistatori del titolo per la categoria maschile senior e Giulia
Murada con Alba De Silvestro vincitrici in quella femminile
(www.valtellinaorobie.it/site/classifica).
Non si poteva desiderare nè di meglio nè di più: la 34^ edizione della Valtellina
Orobie - che quest’anno ha assegnato i titoli a coppie assoluti e master - è
perfettamente riuscita, con grande soddisfazione di atleti, organizzatori e partner.
La partecipazione straordinaria - sia nel livello agonistico che nei numeri, con oltre
200 concorrenti al via - l’innevamento eccezionale, le prime assolute nel tracciato e
l’impeccabile lavoro della macchina organizzativa, hanno regalato a tutti un evento
impeccabile a dispetto delle fatiche e dei sacrifici imposti dall’emergenza sanitaria.
Una chicca in un calendario non facile, nel quale oggi si è di fatto disputata la prima
competizione della stagione in ambiente alpino completamente fuoripista.
Nei giorni precedenti la manifestazione l’intero staff dei volontari guidato da
Massimo Murada, coadiuvato da Graziano Boscacci e dalla guida alpina Maurizio
Folini, ha predisposto un percorso capace di coniugare al meglio tradizione a novità
tra boschi, creste, canalini e discese spesso più impegnative delle dure salite.
Un tracciato nel classico “stile Bosacc” con oltre 2000 m di dislivello - poco più di
1750 m per le donne - distribuito su uno sviluppo di 17 km con 8 cambi di assetto

Cronaca