Mostra alla 'Cini' di Venezia del grande sondriese Tomaso Buzzi
E' aperta a Venezia in questi giorni ( dal 14 settembre fino all'11 gennaio 2015 ) una bella mostra che ci piace segnalare, dedicata a Tomaso Buzzi,un grande artista nato a Sondrio. A noi è "costata" una piacevole trasferta lampo, quattro ore di andata, visita e break, quattro ore di ritorno, ma ne è valsa la pena. Stiamo parlando di "Tomaso Buzzi alla Venini" che si tiene negli spazi espositivi de " Le Stanze del Vetro" dell'isola di San Giorgio Maggiore per il progetto culturale della Fondazione Cini e del Pentagram Stiftung dedicato all'arte vetraria. L'esposizione ci offre quanto il Buzzi ha prodotto tra il 1932 e il 1933 nell'importante anche se breve collaborazione ( continuata sporadicamente negli anni successivi ), nella sua veste di direttore artistico, con la prestigiosa vetreria muranese per la quale realizza splendide opere in vetro prodotte in particolare utilizzando la tecnica dell'incamiciatura, tecnica alla quale applica soluzioni innovatrici. Sono duecento gli splendidi pezzi vitrei, vasi e lampade, che si possono ammirare oltre ai disegni preparatori dell'archivio della Venini e a progetti inediti provenienti dall'archivio della Scarzuola di Montegabbione, la "Buzzinda", la città ideale, grande opera alla cui realizzazione l'artista dedicò gli ultimi venti anni della vita.Tomaso Buzzi, figlio di Francesco ( il mitico "Cechin Buzz" direttore per 36 anni dell'Ospedale civile di Sondrio), fu architetto "... di fama internazionale, considerato, assieme a Gio Ponti di cui fu amico e collaboratore, il più grande architetto italiano del ventesimo secolo...", vivace esponente del Novecento milanese,raffinato designer, nasce a Sondrio nel 1900, muore a Rapallo nel 1981. Purtroppo, ahinoi!, è poco se non per nulla conosciuto a Sondrio. Ci spiace vederlo troppo spesso indicato come architetto milanese ( anche se cresciuto culturalmente a Milano ) o architetto lombardo o architetto valtellinese anche sulla stampa locale, mai come architetto sondrasco essendo nato e sepolto a Sondrio. Dove per altro non una via è intestata al suo nome.