“A

di

NECROLOGIO

Corriere della Sera, 16 settembre, nello spazio dei necrologi
questo riquadro:


Heureux qui comme Ulysse a fait un
beau voyage” (J. De Bellay)
“A cose fatte Grytzko Mascioni avverte amici e conoscenti di
non esserci più. A chi gli ha voluto bene assicura che la vita
che si è lasciato alle spalle è stata così ricca e avventurosa
che a dispetto di ogni guaio, ostilità o noncuranza, non vale
compiangerla".


Ricordatemi col
sorriso, non con le lacrime


Il Giorno, in data 18 settembre:

«Ricordatemi col sorriso, non con le lacrime». Queste le ultime
volontà del poeta-scrittore Grytzko Mascioni, morto a 66 anni
venerdì scorso a Nizza, dove viveva da tempo. La settimana
prossima saranno portate, per volontà del grande valtellinese,
le ceneri al cimitero di Villa di Tirano. L'urna che aveva
scelto riproduce tre libri da lui tanto amati e sarà tumulata
nella tomba di famiglia. Della terra d'origine Grytzko era
orgoglioso, fiero della cittadinanza onoraria che il suo Comune
gli aveva assegnato tempo fa. «Chissà se quando morirò mi
dedicheranno magari una via» diceva scherzando agli amici. Era
troppo modesto e schivo anche solo per pensare di chiederlo, ma
troppo grande per non meritarlo. Il sindaco di Sondrio, Bianca
Bianchini così lo ricorda. «Di Mascioni valtellinesi e sondriesi
conserveranno il ricordo del suo stile signorile e riservato che
lo rendeva inconfondibile sia nei suoi rapporti interpersonali,
che quando visitava la città. Uno stile che ha voluto confermare
anche quando ci ha lasciati».

Così scrive Irene Tucci che recentemente aveva scritto insime
con lui "le acque e gli uomini".

l'amarezza del
distacco, il peso della sua perdita


Il comunicato della Giuria del Concorso Letterario Renzo Sertoli
Salis;

"I giurati del Concorso Letterario Renzo Sertoli Salis hanno
appreso con

vivissimo rammarico la notizia, giunta a funerali avvenuti,
della scomparsa a Nizza di Grytzko Mascioni autorevole membro
giuria e caro amico.

Mentre accolgono l'invito dello scomparso a non compiangere la
sua intensa e ricca vita perduta, non possono evitare di sentire
tutta l'amarezza del distacco e il peso della sua perdita.

Tirano 16 settembre 2003

Giancarlo Majorino, Giorgio Luzzi, Camillo de Piaz, Bruno
Ciapponi Landi.


Grytzko Mascioni, originario di Brusio (Svizzera), è nato nel
1936 a Villa di Tirano. Ha trascorso la fanciullezza e
l'adolescenza tra la Valtellina, l'Engadina e la Val Poschiavo e
ha frequentato l'Università a Milano. Dal 1961, in pratica dalla
fondazione, ha iniziato a collaborare con la Televisione della
Svizzera italiana, per la quale ha realizzato numerosi servizi,
sino ad assumere importanti cariche organizzative. E' stato
anche regista e produttore. Ha collaborato con saggi
storico-letterari a diverse opere collettive, a riviste e
quotidiani, ed è stato direttore di "Gazzetta ticinese". Ha
tenuto numerose conferenze (Politecnico di Zurigo, Università di
Losanna, Scuola Normale Superiore di Pisa, Università di Pavia,
Università di Zagabria, Società Dante Alighieri di Berna e di
Ginevra, ecc.)

Ha presieduto il 50° Congresso Mondiale del P.E.N. Club a Lugano
(1987) e organizzato quello di Dubrovnik nel 1993. Dal 1992 al
1996 è stato direttore con statuto diplomatico dell'Istituto
italiano di cultura di Zagabria, dal 1997 ha operato a Dubrovnik,
presso il Centro Internazionale delle Università Croate, quale
membro del Comitato per gli Studi avanzati sul Mediterraneo.
Mascioni è membro della Società degli Scrittori Svizzeri, è
stato per due mandati presidente dell'ASSI, Associazione degli
Scrittori della Svizzera italiana, del P.E.N. Club della
Svizzera italiana e Retoromancia (già presidente, oggi
presidente onorario), del P.E.N. Club croato (membro onorario),
del P.E.N. Club italiano. E' stato membro della Commissione
Culturale Consultiva intergovernativa fra Svizzera e Italia. Ha
fatto o fa ancora parte di diverse giurie in ambito culturale.
Nel 2000 ha ricevuto il Gran Premio Schiller, il massimo
riconoscimento letterario svizzero".

La biografia da
"Autori e artisti"

Grytzko Mascioni è nato il 1° dicembre 1936 a Villa di Tirano,
in Valtellina, sulla frontiera con il Grigioni italiano, Grytzko
Mascioni ha vissuto a lungo a Milano, quindi a Lugano, Zagabria,
Nizza, Dubrovnik.

E’ autore di romanzi : Carta d’autunno (Mondadori, ’73, premio
Inedito), La notte di Apollo (Rusconi, ’90, finalista allo
Strega), Puck (Piemme, ’96, finalista premio Napoli); di saggi :
Lo specchio greco (S.E.I., ’80, Oscar Saggi Mondadori, ’90,
premio internazionale del Mediterraneo, Palermo, e premio
Fregene); di biografie : Saffo di Lesbo (Rusconi, ’85, premio
Comisso-Treviso), La pelle di Socrate (Leonardo, ’91); di
variazioni narrative su temi mitologici : Mare degli immortali
(Oscar Mondadori, ’91); di radiodrammi : E’ autunno, signora, e
ti scrivo da Mosca (Scheiwiller, ’81), La strega Orsina (Prix
Suisse ’82); di raccolte poetiche : Il favoloso spreco (Libreria
Editrice Cavour, Milano, 1968, 1978, premio Stefanile, Napoli),
I passeri di Horkheimer (Pantarei, Lugano, ’69, finalista al
Viareggio, premi Cervia e Amalfi), Poesia 1952-1982 (Rusconi,
’84, premio internazionale Etna-Taormina), Le cœur en herbe (l’Age
d’Homme, Paris-Lausanne, ’87), La vanità di scrivere (Book, ’92,
premi Biella e Pisa), Zoo d’amore (Book, ’93), Dostaje svjetlost
(Durieux, Zagreb, ’93), Ex Illyrico tristia (Edit-Durieux,
Fiume-Zagreb, ’93), Oblika Srca (DSZ, Ljubljana, ’99), A tenera
sorpresa (Book, 2000), La rose des temps (La Dogana, Genève) o
d’altre opere : Cleopatra e una notte (Hefti, ’62, ’81), Di
libri mai nati (Pro Grigioni italiano, Dadò, Locarno, ’94), La
morte del gatto (l’Ulivo, Balerna, ’97), Poschiavo, un mondo di
valle, fotografie di Piotr Jaxa (l’Idea, ’98), Un’estate
mediterranea (RAI-ERI, 1999), L’isola (l’Ulivo, Balerna, 2000);
di sceneggiature e testi teatrali: Vidi una luce. Mistero della
Beata Ildegarda (Inchiostri associati, Centro editoriale S.
Stefano, Bologna, 2000).

Si è occupato a lungo anche di comunicazione, soprattutto
radiotelevisiva e giornalistica, di spettacolo - come autore e
regista – e di arti visive, con numerosi testi per cataloghi e
interventi (Il Cinema, La Fotografia, Enciclopedia dell’Arte
Moderna, XIV voll., a cura di F. Russoli, Fabbri, Milano) e
soprattutto documentari (De Chirico, Sutherland, Giacometti,
Fontana, Tozzi, Manzù, Marini, Messina, Minguzzi, Fabbri, Ortega,
Alechinski, Varlin, Guttuso, Folon, Baj, Tavernari, Migneco,
Cassinari, Bertini ecc.), e con artisti ha altresì realizzato
edizioni d’arte (Il bene raro con Hans Richter, Lo spazio erboso
con Sergio Emery, La porta del bene e del male con Luciano
Minguzzi, Candidi soles con Eugenio Carmi, Gold Standard con
M.L. de Romans, L. Battaglia, E. Leinardi, W. Valentini, Il
fiore di Natale con Gregory Masurovski, L’oltremare di Ivan
Rabuzin con I. Rabuzin, Adriatico con P.H. Lindner, La casa del
vento con Agostino Bonalumi, La cincia e il gatto, L’unicorno,
Zoo d’amore con Nag Arnoldi, ecc.).

Per l’opera complessiva ha ricevuto il Premio internazionale
Dubovica-Hvar nel 1993 e il Grand Prix Schiller nel 2000. Ha
svolto e svolge missioni diplomatiche in ambito culturale e nel
1987 ha presieduto il 50° Congresso Mondiale del P.E.N. Club
International a Lugano. Oggi lavora tra Valtellina, Nizza e
Dubrovnik, legato da speciale amore al mondo delle Alpi e del
Mediterraneo".

Dalla stampa
svizzera

NIZZA - Si è spento a Nizza all'età di 67 anni lo scrittore
grigionese Grytzko Mascioni. Poeta, narratore e saggista di
rinomanza internazionale, Mascioni era nato nel 1936 a Villa di
Tirano. Durante la sua vita aveva ricevuto diversi premi
letterari, l'ultimo in ordine di tempo il Gran Premio Schiller,
il più prestigioso riconoscimento letterario svizzero
assegnatogli nel 2000.

Dal 1961 ha iniziato a collaborare con la Televisione della
Svizzera italiana e negli anni successvi ha ricoperto nell'ente
televisivo cariche importanti.

È stato membro della Società degli Scrittori Svizzeri ed ha
ricoperto la carica di presidente dell'Associazione degli
scrittori della Svizzera italiana (A.S.S.I.) e del P.E.N. Club
della Svizzera italiana e retoromancia.

Dal 1992 al 1996 è stato direttore con statuto diplomatico
dell'Istituto italiano di Zagabria. Fra le sue opere vanno
ricordate: "I passeri di Horkheimer", "Il favoloso spreco", "La
vanità di scrivere" e "Poesia (1952-1982)", i romanzi "Carta
d'autunno", "Puck", le biografie "Saffo" e "La pelle di
Socrate".


Motivazione del
Lion d'oro conferitogli a Sondrio nel 1992



Mascioni Grytzko nato a Villa di Tirano il 1° dicembre 1936 da
famiglia originaria di Brusio nel Canton Grigioni è cresciuto in
ambito retico, fra Valtellina, Engadina e Val Poschiavo. Poeta,
narratore, saggista, autore di teatro, studioso di poesia greca
antica e di arte contemporanea ha pubblicato una quindicina di
raccolte di versi e alcuni importanti volumi presso prestigiose
case editrici italiane. Alcuni suoi lavori sono stati tradotti
in varie lingue e figurano in diverse antologie. Dapprima come
redattore, autore di testi, servizi e rubriche culturali, e poi
come regista, ha firmato numerose e apprezzate produzioni della
Radio Televisione della Svizzera Italiana della quale è stato
collaboratore fin dalla fondazione. In queste vesti ha operato
dividendosi fra Svizzera, Italia, Francia e Grecia. Per l’ente
televisivo elvetico è stato infine responsabile dei programmi
dello spettacolo e delle relazioni esterne fino alla recente
nomina da parte del Ministero degli esteri a direttore
dell’Istituto di cultura italiana di Zagabria. La prestigiosa
carriera di Grytzko Mascioni, il complesso della sua opera e
l’affettuoso ininterrotto legame con la terra natale, lo rendono
degno di quel Lion d’Oro che il Club di Sondrio riserva ai
valtellinesi migliori.



NULLA DA
AGGIUNGERE


Non aggiungiamo nulla. Nel suo necrologio c'é tutto. Lì abbiamo
rivisto l'immagine del suo volto sempre seraficamente sorridente
ogni volta che ci incontravamo, soddisfatto, "a dispetto di
ogni guaio, ostilità o noncuranza"
, della sua vita.

Il suo necrologio, letto e riletto in continuazione, non dà, per
coerenza con lui, dolore o tristezza, ma una malinconia
profondissima.

E' vero che "a egregie cose il forte animo accendono le urne de'
forti..." ma insieme resta il rimpianto del tempo perduto, delle
persone perdute.

Non ci angoscia, d'accordo con Gritzko, il pensiero di quanto
anche la nostra ruota finirà il suo giro. Ci turba il pensiero
della malinconia delle persone a noi care, la stessa che non
l'arresto della sua ruota ma come lo ha visto quando ancora
girava, lui ci ha destato.

 f.


GdS - 18 IX 03 www.gazzettadisondrio.it

f.
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