Elettrodotti: finalmente! Come volevasi dimostrare: avevamo ragione noi



Nei giorni scorsi a Milano incontro con l'assessore regionale al
territorio Moneta, e funzionari interessati, delle Comunità
Montane della Valcamonica e di Tirano.

Regione d'accordo sulla proposta delle Comunità Montane messa a
punto l'estate scorsa d'intesa con i Comuni nel cui territorio
dovrebbe passare il maxielettrodotto San Fiorano-Robbia di
connessione fra le reti svizzera ed italiana.

Allora, accogliendo in pieno quanto da tempo il nostro giornale
sostiene, - e il nostro direttore da anni - la posizione
sostenuta era sostanzialmente quella che non va ripetuta la
storia degli Orazi e Curiazi.

Il maxi-elettrodotto é vitale per il nostro Paese, ma sono anche
vitali i problemi legati alla selva di elettrodotti esistenti in
provincia. Le due cose si possono conciliare, tanto più che
esattamente dieci anni fa l'ENEL aveva coronato l'impegno del
nostro direttore, allora Presidente del BIM, approvando a Roma
nel Consiglio di Amministrazione quella che era stata chiamata
"la razionalizzazione" della rete, d'accordo allora anche gli
altri grandi produttori.

La proposta relativa all'elettrodotto riesuma quel piano di
razionalizzazione anche per la Val Camonica. Nuova linea sì ma
via le altre da smantellare.

La Regione ha titolo e strumenti per forzare la soluzione nel
senso desiderato.

Una sola nota di sconcerto. Se al tavolo delle trattative
siedono solo i rappresentanti delle due Comunità Montane o dei
Comuni interessati, con tutto il rispetto per questi Enti, la
posizione é debole.

In ogni sede, in ogni incontro, con loro dovrebbero esserci le
due Province e i due BIM delle zone interessate e,
possibilmente, i rispettivi rappresentanti al massimo livello,
per far capire che si tratta di una questione provinciale e non
locale.

Red


GdS 8 XI 02 - www.gazzettadisondrio.it

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Alberto Frizziero
Dalla provincia