PROBLEMI DELLA PROVINCIA: 6 MILIARDI IN PIU' PER PORTARE VIA I NOSTRI RIFIUTI, E PER COLPE NON NOSTRE

Entro il 31.12.2002 la discarica di Saleggio dovrà essere riempita e chiusa. I nostri rifiuti andranno nel milanese. Quanto spenderanno in più i convalligiani? APPUNTO SEI MILIARDI

PREMESSA
Per
e-mail ci é stato chiesto, cortesemente e se possibile, di
fornire i dati sui maggiori costi per il trasporto dei rifiuti
fuori provincia. 

Li avevamo già indicati, per linee generali, nel precedente
articolo, ora li precisiamo, in attesa di comunicazioni
ufficiali. 

Prima però una premessa.

Il Comune di Teglio ha acconsentito al proseguimento dello
smaltimento dei rifiuti nella discarica di Saleggio, oltre la
quantità a suo tempo convenuta. Questo é stato possibile in
quanto, rispettando il volume inizialmente previsto, con la
triturazione la capienza in peso é aumentata.

La
nuova convenzione prevede che la discarica venga chiusa entro il
31.12.2002 con inizio della bonifica immediatamente dopo. 

Come
contropartita Teglio ha ottenuto, oltre alla continuazione del
versamento di 30 £/Kg, anche la prosecuzione dello smaltimento
gratuito dei rifiuti dei suoi cittadini sino al 31.12.2005.

L'accordo
con la Provincia di Milano, di cui abbiamo dato per primi
notizia in provincia con l'articolo pubblicato a parte, prevede
lo smaltimento presso l'impianto Maserati gestito dal Consorzio Milano Pulita e
presso l'impianto di Mediglia gestito dalla società Biotech, rispettivamente a costi per Kg di £. 205 e 215, oltre a 5£/Kg che vanno alla
Provincia di Milano. Naturalmente dovrà essere aggiunto il costo del trasporto.per un totale che potrebbe aggirarsi sulle 250/260 £/Kg.

QUANTO
SI DOVRA' PAGARE IN PIU'
Attualmente per Kg smaltito a Saleggio si pagano 125 £/Kg al gestore - che però ne passa 10 alla S.EC.AM. - 30 £ al Comune di Teglio e 30£. di ecotassa che è dovuta per i rifiuti che finiscono in discarica, per un totale di circa 175 £.. più le 10 a S.EC.AM. - che ne riscuote inoltre altre 47 per il suo funzionamento, 47 che presumibilmente dovranno essere considerate anche dopo).
Per comparare i costi, esclusa la quota di competenza
S.EC.AM., oggi un Comune paga per ogni kg che entra e viene
smaltito a Saleggio 185 lire.


Vediamo che cosa succederà per gli 80 milioni di Kg di
cui all'accordo tra la Provincia di Sondrio e la Provincia di
Milano. 

Ci sono due costi diversi, per cui, per esemplificare,
calcoliamo il costo medio. Si tratta di 210 £, 215 con il
corrispettivo dovuto alla Provincia di Milano. Considerando gli
oneri medi di trasporto, dato che sono variabili in funzione
delle distanze dalle diverse zone della provincia, sulla base
della stima di un esperto si avrà un costo di almeno 250/260
lire.

La
differenza é presto fatta, diciamo una maggiorazione di 70
£/Kg, pari al 37,84% in più
per quanto riguarda il solo
smaltimento.

Presto
calcolato anche l'onere totale aggiuntivo per i Comuni e quindi
per le tasche di valtellinesi e valchiavennaschi: l'accordo é
per 80 milioni di Kg, e quindi la spesa in più rispetto
all'attuale sarà di 5 miliardi e 600 milioni.
A questa
somma deve essere aggiunta la maggior spesa per lo smaltimento
gratuito dei rifiuti di Teglio. Oggi questo grava per 155 £. al
Kg, domani graverà per circa 100 £. in più. Come ordine di
grandezza complessivo si possono ipotizzare in
totale 6 miliardi di maggiori costi a carico di Valtellinesi e
valchiavennaschi.


RIDUCIBILITA'
DEI MAGGIORI COSTI
Questo se resta uguale la
situazione attuale della raccolta differenziata. 

L'onere
si ridurrebbe a zero se di quei 80 milioni di Kg 24 milioni
venissero meno, ossia se la gente anziché infilare la parte
riciclabile come vetro, plastica e carta soprattutto nei sacchi
neri li infilasse nelle apposite campane di raccolta. Con il
livello oggi raggiunto non é pensabile che sia raggiungibile un
risultato di tal fatta, però fra il niente e il tutto ci
può essere una via di mezzo.  

Occorre cioé che i Comuni più
indietro con la raccolta differenziata stimolino, anche con
misure adeguate, i cittadini a copiare quelli dei Comuni
all'avanguardia

SI
PAGA UN ERRORE DEGLI UFFICI REGIONALI


Dispiace pensare che si paga un errore degli uffici regionali
che a suo tempo hanno fatto stime sulle quantità di rifiuti da
smaltire nelle provincie di Lecco e di Sondrio che sono
risultate lontane dalla realtà. 

Qualche anno fa la Regione, per quanto riguarda la prospettiva
finale, ci ha messi obbligatoriamente con Lecco, che però non
può ricevere i nostri rifiuti nell'impianto di Valmadrera che
potrebbe smaltircene solo una quota modesta. Questo per ragioni
tecniche data la potenzialità massima del termodistruttore e
per ragioni amministrative visto qual'é il tetto del Piano
Provinciale Rifiuti di Lecco che recentemente la stessa Regione
ha approvato.

Risultato:

ci hanno messo, come si suol dire, in braghe di tela e costretti
a por mano al portafogli.

UN INCISO. Questa situazione aveva suggerito a chi scrive, allora alla
guida della S.EC.AM., di seguire una via che portasse ad avere
costi al massimo uguali a quelli attuali, ma presumibilmente
anche inferiori. 

Le possibilità, effettuati alcuni passi
concreti, c'erano. 

Sono
sfumate a giugno delle scorso anno, - assemblea della S.EC.AM.
-, per due concorrenti motivi, e non perché la via intrapresa
non fosse praticabile. Per continuarla, - e non mi riferisco
alla società -, sarebbe stato necessario infatti avere chiaro
quello scenario, sapere di possedere la chiave presumibilmente
risolutiva, crederci ed essere consequenziali, anche in modo
articolato. Magari anche approfondire con chi quella via aveva
cominciato a percorrere, che non si sarebbe certo tirato
indietro, indipendentemente dagli eventi, visto che di mezzo
c'era l'interesse dell'intera comunità provinciale. E che
avrebbe indicato le vie, non formali ma sostanziali, da
percorrere per cercare di raggiungere l'obiettivo.

Dal
momento che però questa alternativa, utile ai convalligiani, é
sfumata quella mattina di giugno, non serve assolutamente a niente piangere sul
latte versato, e tornare, con i dettagli, in argomento. Certo,
potrebbe essere motivo di soddisfazione dimostrare che la via
seguita era quella giusta ma forte, e forse inevitabile, sarebbe
il
rischio di code polemiche, del tutto improduttive.

E' appagante rinunciare, per una questione di
stile - che é "merce" che non si compra e
"materia" che non s'impara (o lo si ha o non lo si ha)
- a soddisfazioni personali per considerazioni d'interesse
generale, rispetto delle Istituzioni, rispetto delle persone... FINE
DELL'INCISO, fuori verbale.


Torniamo dunque al portafogli che dobbiamo, tutti, alleggerire.

Abbiamo con sorpresa letto le dichiarazioni del Sindaco di
Sondrio, inviate anche al nostro giornale, che ha contestato
questa scelta milanese. 

Con sorpresa in quanto eravamo sinceramente convinti, in quel
silenzio generale, anche della stampa, che circonda i principali
problemi della provincia praticamente con la sola viabilità
esclusa, che la scelta milanese fosse stata concertata con i
Sindaci e da loro condivisa. 

Non entriamo nel merito in quanto non ne abbiamo né titolo né
voglia, e poi ci sono le sedi opportune perché si discuta in
merito.. Lo diciamo doverosamente per via del fatto che nel
precedente articolo avevamo parlato di accordo dei primi
cittadini della provincia, come sembrava logico pensare. E'
giusto quindi rettificare.


PAGHIAMO
IN PIU' MA...
Detto questo, scelta e
formalizzata dunque la
strada di Milano, decisi anche i costi, sarebbe però opportuno
che non si sorvolasse su questo aspetto, su questi sei miliardi
che ci accingiamo a dover pagare perché qualcuno a Milano ha
sbagliato i conti
(e se glieli hanno fatto sbagliare con
direttive astratte ancora peggio). 

C'é ancora da scegliere la soluzione definitiva. 


Qualcuno, ad esempio, é attratto in proposito dal fascino del
business con la realizzazione, privata o, al più
privato/pubblica, di un impianto in provincia.

Non c'é affatto da
scandalizzarsi se lo si vuol fare e se glielo si lascia fare,
purché vi siano un controllo pubblico efficace, prospettive
economiche accettabili e già la localizzazione individuata,
magari riservatamente. (La localizzazione é importante dato che le nostre valli non offrono molte alternative razionali
per la costruzione di un impianto di smaltimento, quale ne sia
la tecnologia, come é stato indicato nel precedente articolo).
Nella ipotesi che nonostante le volontà e le disponibilità
si rivelasse impraticabile la via locale, si tenga conto che la Regione avrebbe la
possibilità concreta di arrivare, se coinvolta, a una rapida ed economica
soluzione, sdebitandosi in tal modo per questi 6 miliardi che
calcoli sbagliati di suoi uffici stanno per far sborsare in più a valtellinesi
e valchiavennaschi.
Al Piano Rifiuti che la Provincia ha annunciato di prossima
presentazione il compito di dare risposta al problema. 

Lecito attendersi, dopo una lunga gestazione, che esso individui
la soluzione con precisione e quelle certezze temporali che la
situazione, e la stessa intesa con la Provincia di Milano,
impongono. 

Riteniamo
comunque che, anche in questo caso, tutti si possano augurare che
nell'interesse generale si tenga conto di questa eventualità,
sia pure come riserva,



a.f.


GdS 28 settembre 2001

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