COME FARE 'INCAVOLARE' MIGLIAIA DI PERSONE. CI SONO RIUSCITI I LAVORI PER IL GAS A SONDRIO

Nel capoluogo stanno scavando e mettendo giù tubi del gas. Hanno cominciato chiudendo Viale dello Stadio e facendo girare le auto per la Valeriana. Poco male. Il male è venuto quando arrivando alla rotonda con la fontana non si poteva girare a destra in Via Adua per Via Mazzini perché la strada era sbarrata. Risultato: intasamenti a iosa in Viale Milano, Via Trento, Lungomallero Cadorna anche perché per uscire dalla città la gente doveva risalire fino al Ponte di Piazza Garibaldi per scendere dopo in Via De Simoni, Viale Milano e Viale dello Stadio. L'attenzione sul problema l'ha richiamata un automobilista che, aperto il finestrino dell'auto ne ha dette per i beati padri invitando a scriverne. La risposta è stata quella che se si devono fare i lavori bisogna pure fare dei sacrifici. E così ce ne siamo sentite di tutti i colori perché al primo automobilista se ne è aggiunto un altro. Poi sul marciapiedi si è fatto un piccolo crocchio che ha dato mal forte al primo protestante. A noi non è restato che dire 'va bene noi ne scriveremo, ma in questi casi si deve avere il coraggio civile, se si ha ragione, di protestare all'indirizzo giusto che non è questa o quella redazione ma il Comune dove magari certe cose manco le sanno. Può darsi che fosse proprio così, dato che lasciata sfuggire l'incauta promessa di scrivere, abbiamo cercato di saperne di più.

In primo luogo che fossero i lavori del gas l'abbiamo saputo dopo da un residente nella zona cui l'aveva detto un operaio.

-- E uno: il solito cartello nel quale è indicato che lavori sono, chi li fa, le date, il responsabile di cantiere, il responsabile della sicurezza non c'era e dunque nulla si poteva sapere.

-- E due: la solita ordinanza che viene affissa per informare i cittadini della chiusura di una strada non c'era da nessuna parte. L'abbiamo scoperta andando a una non semplice ricerca sul sito del Comune. E' in data 9 agosto e testualmente recita nel titolo: "ISTITUZIONE TEMPORANEA DEL DIVIETO DI CIRCOLAZIONE IN VIALE MILANO DIREZIONE EST NELLA PORZIONE RICOMPRESA TRA LE INTERSEZIONI CON P.LE FOJANINI, VIA BERNINA E VIA ADUA PER LAVORI

DI REALIZZAZIONE DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE GAS". Se anche tutta la gente di Sondrio, e chi viene a Sondrio, leggesse ogni giorno in Internet quel che scrive il Comune, leggendo il titolo non avrebbe saputo della chiusura di Via Adua, pur presente nel testo". Si potrebbe obiettare che è finita l'era cartacea e c'è solo quella telematica ma in fatto di provvedimenti di questo genere esiste un superiore e decisivo elemento: il rispetto della gente da parte degli eletti dal popolo. L'ordinanza a protocollo, l'ordinanza nel sito non bastano perché i dati formali devono coniugarsi con quelli sostanziali, elementare stile di democrazia e di trasparenza.

- E tre. La latitanza di cartello e dell'ordinanza sono niente al confronto del terzo punto. La chiusura si è protratta per giorni. Non abbiamo visto stacanovisti al lavoro ma gente che faceva il suo mestiere come se fosse in Agneda a fare scavi o altri interventi. Nel crocchio di cui avanti appena uno ha detto che questi lavori devono essere fatti di notte ha avuto il plauso corale. Poca considerazione per noi che abbiamo sostenuto essere eccessivo il lavoro di notte dovendosi considerare anche i costi. Quello della macchina che aveva messo le quattro frecce godendosi la larga alleanza che si era trovato nella condivisione delle proteste ha avuto modo di spezzare una lancia a favore del suo Comune (forse Morbegno) che i lavori sulle strade trova il sistema di farli a tutta velocità non come a Sondrio. Oggi tre settembre la buriana è finita, le code bnon ci sono più, i costi per i cittadini sono stati molto alti. In questi casi è raro trovare chi fa il conto del tempo perso dalla gente - e per molti il tempo è denaro - e del carburante consumato inutilmente in più.

Nel più grande intervento simultaneo sulle strade cittadine, quando furono ben undici le arterie interessate il Comune di Sondrio aveva fissato come condizioni non il lavoro notturno ma dall'alba al tramonto con un'ora d'interruzione per il pranzo ed anche dal lunedì al sabato compreso. Il disagio, data l'eccezionalità degli interventi, era stato accettato anche dai commercianti alla condizione che il Comune si impegnasse a che la durata fosse di tre mesi. L'impegno fu clamorosamente disatteso in quanto, stabilite le condizioni orarie di cui sopra, e altre cose, in ventotto giorni la città riprendeva il suo assetto normale.

Fosse stato seguito in questa circostanza lo stesso criterio il tempo dei lavori avrebbe potuto essere dimezzato e dimezzate anche le migliaia di 'incavolature' delle gente.

Per le prossime occasioni il Comune provveda ma anche la gente prenda l'abitudine di non rivolgersi a noi, o solo a noi, organi di informazione ma di segnalare gli inconvenienti al Comune. Talora infatti succede che Sindaco, Giunta, Uffici manco sappiano di qualcosa che non va. E' successo tempo fa che un black-out della pubblica illuminazione in un quartiere cittadino durasse tre notti senza che nessuno prendesse il telefono e avvisasse l'ASM mentre chissà a quante proteste e a quanti improperi si abbandonavano i cittadini interessati…

Red

Red
Dalla provincia