2 4 (Aggiornamento del 4.2) IL 'GIORNO DEL RICORDO' A SONDRIO

L'Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, in collaborazione con il Comune di Sondrio e la Biblioteca Civica "Pio Rajna" organizza un incontro di celebrazione del Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento italiano con legge del marzo 2004. La conferenza si terrà nel salone della Biblioteca, a Villa Quadrio, mercoledì 10 febbraio 2alle ore 17.30.

La prof.ssa Bianca Ceresara Declich, presidente dell'Issrec, presenterà una relazione dal titolo "Il dramma degli italiani al confine orientale tra guerra e dopoguerra "

L'istituzione del Giorno del Ricordo, da celebrarsi il giorno 10 febbraio di ogni anno, risale alla legge n. 32 del 30 marzo 2004, e si inserisce nel programma di "educazione civica" rivolto ai cittadini italiani, sempre più sollecitati, in un mondo globalizzato, a fondare la propria appartenenza nella dimensione nazionale, europea e mondiale.

Il Giorno del Ricordo rappresenta l'occasione per ripercorrere gli anni difficili seguiti all'armistizio del '43, che sul confine nord-orientale videro perpetrarsi la tragedia delle foibe in due successive ondate: settembre-ottobre '43 e maggio '45. In quelle zone in cui il fascismo aveva schiacciato per vent'anni le minoranze slovene e croate, i partigiani di Tito scatenarono ondate persecutorie indiscriminate contro tutti gli italiani e, dopo il maggio '45, contro tutti coloro che si opponevano all'annessione di quei territori alla Jugoslavia, paese vincitore a fianco degli Alleati contro il nazifascismo. Altrettanto drammatico fu l'esodo delle popolazioni giuliane e dalmate dopo il trattato di pace di Parigi (febbraio 1947), che assegnava Fiume, l'Istria, Zara e una parte del territorio di Trieste (zona B) alla Jugoslavia. Non c'era posto nell'Italia uscita in macerie dal conflitto mondiale per i trecentomila profughi, "imbarazzanti" in un clima politico che cercava la distensione, sullo sfondo di una nuova guerra, che vedeva uno scontro, seppur "freddo", tra gli opposti schieramenti guidati da USA e URSS. Le forze politiche nazionali fecero un uso strumentale dell'esodo, da un lato agitando il tema del tradimento nazionale, dall'altro minimizzando o addirittura negando. A distanza di più di sessant'anni, è tempo di fare luce e giustizia, anche per essere meglio attrezzati di fronte alle nuove sfide della contemporaneità.

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