09 12 10 LE VECCHIE MINIERE LOMBARDE DISMESSE HANNO UNA LEGGE

Il fine è quello di valorizzare, anche ai fini turistici, il patrimonio minerario dismesso della Lombardia

Milano, 1 dicembre 2009. La nostra regione, come buona parte dei territori del resto d'Italia, ha avuto un passato ricco dal punto di vista dell'estrazione mineraria. Oggi molte di queste strutture minerarie, ormai dismesse e abbandonate, rappresentano una preziosa testimonianza di attività legate al passato, che Regione Lombardia intende rimettere in sicurezza e valorizzare, rendendole fruibili da un punto di vista culturale, sociale e, in alcuni casi, produttivo e utile alla ricerca oltre che al turismo del territorio.

Per fare questo era però necessario predisporre una legge che regolamentasse in modo organico le attività di utilizzo e valorizzazione del patrimonio dismesso, fissando in modo chiaro le procedure autorizzative, le prescrizioni per la tutela della sicurezza degli operatori e dei visitatori, la tutela dell'ambiente e del paesaggio e i controlli da effettuare da un organismo di vigilanza preposto.

Questa legge, dal titolo "Disposizioni per l'utilizzo e la valorizzazione del patrimonio minerario dismesso" è stata approvata all'unanimità nella seduta odierna del Consiglio Regionale.

Un corpo normativo che toglie dubbi e incertezze su come le strutture legate ad antiche attività minerarie debbano essere predisposte per l'accoglienza di uno specifico tipo di turismo, prendendo come riferimento la normativa propria del comparto minerario, ritenuta la più adeguata a rispondere alle esigenze di tutela dei pubblici interessi e della sicurezza.

«Si tratta di un provvedimento - ha commentato il Consigliere Regionale Giovanni Bordoni - che sarà utile anche alla nostra provincia, che ospita importanti presenze di miniere dismesse. Del resto ci sono già stati esempi importanti di riqualificazione ai fini didattici e turistici dei siti minerari, come la miniera di talco de "La Bagnada" a Caspoggio».

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