OTTO SECOLI DI STUDI CHIAVENNASCHI. 46° BOLLETTINO CLAVENNA, 85° LIBRO

L'85° libro, edito dal Centro di studi storici valchiavennaschi, è in distribuzione, alla vigilia del 50° di attività dell'associazione che cadrà il prossimo anno. Si tratta del bollettino annuale "Clavenna", giunto al numero 46 della serie, che spetta gratuitamente ai soci in regola con il versamento della quota annuale e ai quali sarà recapitato in queste settimane.

In apertura il presidente Guido Scaramellini ricorda la figura e l'opera di don Tarcisio Salice, scomparso lo scorso febbraio, consigliere dalla fondazione, presidente dal 1990 al 2003 e quindi presidente onorario, evidenziando lo straordinario contributo da lui dato allo studio storico locale. Segue una decina di studi, in ordine cronologico, che riguardano otto secoli di storia: dagli eretici di Chiavenna nel 1255, illustrati da Giovanni Giorgetta, a un progetto di Gian Giacomo Medici di occupare nel '500 le valli dell'attuale provincia di Sondrio, presentato da Roberto Gariboldi, autore di una recente fortunata monografia sul condottiero.

Di argomento artistico sono i contributi di Luca Marazzi, che propone nuove piste interpretative per gli affreschi mitologici di palazzo Vertemate a Prosto, e del presidente Guido Scaramellini, che ha trovato due nuove tele di Giovan Battista Macolino a Nesso sul lago di Como. Il segretario Cristian Copes indaga sulla figura di Giovanni Battista Gianera, nativo di Madesimo, che fu ministrale della val San Giacomo nella seconda metà del Seicento, mentre Paolo Rotticci illustra la storia della campana dello stesso secolo, appartenuta al campanile della distrutta chiesa di San Mamete a Mese, ora collocata in cimitero.

Tra Sette e Ottocento ci portano gli studi di Mario Longatti sulla soppressione di enti religiosi in epoca napoleonica e di Marino Balatti su commercianti chiavennaschi e massoneria svizzera nel 1826. Dell'estrazione dell'amianto tra Valmalenco e Valchiavenna si occupa Maurizio Schenatti e del primo esperimento italiano di ferrovia a trazione elettrica in Valtellina e Valchiavenna nel 1902 tratta Alberto Dolci.

Infine Gian Primo Falappi parla dell'etnografo svizzero Paul Scheuermeier che nel 1920 fu a Prestone di Campodolcino per le sue rilevazioni e Remo Bracchi continua le note etimologiche sul dialetto di Novate. Chiudono tre documenti dei secoli XV e XVI recentemente acquisiti dall'Archivio capitolare laurenziano di Chiavenna e le consuete rubriche delle recensioni, del notiziario e dei soci defunti.

Come scrive il presidente nella prefazione, l'obiettivo del Centro per il 50° è quello di superare il migliaio di soci. Il traguardo è vicino e per questo si invitano quanti sono interessati alla storia e alla cultura della Valchiavenna a iscriversi, versando 15 euro annuali sul conto postale 11190238 o direttamente in sede, al piano nobile di palazzo Pestalozzi a Chiavenna, aperta sempre al venerdì pomeriggio. L'adesione dà diritto ad avere gratuitamente il bollettino annuale e a prezzo speciale tutte le altre pubblicazioni ancora disponibili nelle collane Raccolta di studi storici sulla Valchiavenna, Quaderni del Centro e Toponimi comunali, ma anche a partecipare all'assemblea annuale (la prossima si terrà domenica 7 settembre a Sommarovina), alle visite guidate (le prossime si terranno nella seconda metà di settembre), al programma di restauro del patrimonio artistico, alle conferenze, convegni e alle presentazioni di nuovi libri. Per ulteriori informazioni www.clavenna.it.

Guido Scaramellini

Guido Scaramellini
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